Storia e dintorni
Dai banchi di scuola al teatro popolare
Il dialetto canosino secondo il maestro Peppino Di Nunno
domenica 14 febbraio 2016
11.09
Buona la prima! Una presentazione diversa dalle solite, fuori dagli schemi comuni, la prima uscita in pubblico del maestro Giuseppe Di Nunno, "Peppino per gli amici", che da par suo, da autentico attore di teatro popolare ha consegnato alla comunità cittadina il saggio letterario intitolato "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto Canosino"… stirando un fazzoletto nel '900, nella culla storica dei nostri padri, sulle vie linguistiche popolari di Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura". Il maestro Peppino si è presentato al pubblico con molti studenti, accorso numeroso alla Biblioteca Comunale, nella veste amata da sempre, quella contadina del '900: "che la còppele e u cameselόne / me sénde cchiù canusόne" e poi dalla tasca tira fuori il ciottolo del fiume Ofanto, "u vrìcce de l'Óffete", che racchiude la storia, quando pavimentava le strade dell'800 e del '900, mentre sullo schermo gigante scorrevano le 300 fotografie che illustrano l'opera letteraria, tutte tratte dall'archivio fotografico dell'autore di "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto Canosino", editore "Il Campanile", periodico di informazione e cultura della Cattedrale di Sabino di Canosa, diretto da Mons. Felice Bacco e dal professor Donato Metta, intervenuti alla presentazione. Il libro illustrato dedicato al dialetto, dal greco διάλεκτος (pr. dialectos), cioè alla "lingua parlata" che si è tramandata oralmente nelle generazioni fino al '900 e che costituisce la "dignità" di un popolo, come asserisce "la pénne du maéstre" dal latino 'stilus magistri'. Un saggio realizzato sul campo, in famiglia, tra la gente, tra i banchi di scuola, dalla Scuola Primaria all'Università di Foggia, al Museo Archeologico di Atene, sono solo alcune fonti di quelle consultate dal maestro, che raccoglie la cultura linguistica e proverbiale del dialetto canosino con le ricerche storiche, etimologiche, filologiche di circa 900 vocaboli e la raccolta sistematica di 840 proverbi. Il dialetto fraseologia di un vissuto e voce del tempo. Il dialetto, sito archeologico linguistico e culturale. Il dialetto e la metafora :filosofia, pittura e pedagogia. Il dialetto: linguaggio onomatopeico, linguaggio proverbiale, il dialetto fatto in casa e cresciuto per strada, il dialetto nei soprannomi e nei giochi. Il dialetto canosino, memoria degli antichi popoli, tra Greci, Latino e popoli approdati, il dialetto nell'umano e nel divino, il dialetto nella cristianità popolare.Il dialetto tra miti e credenze.Il dialetto canosino è una lingua, la civiltà di Canosa "Città di Principi, Imperatori Vescovi e dei nostri padri,del nostro popolo", l'identità linguistica, storica e culturale della gente e del territorio. "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto Canosino", il libro che mancava nel panorama locale e regionale ma non solo, in quanto propone il glossario dall'Italiano al dialetto che contribuisce ad arricchire la conoscenza e la cultura della stessa Lingua Italiana, nelle sue radici elleniche, latine, medievali e dell'800, fino alla memoria vissuta dei nonni nel '900.
Nel corso della serata moderata dal giornalista Paolo Pinnelli de "La Gazzetta del Mezzogiorno" sono intervenute le autorità cittadine tra le quali il sindaco di Canosa Ernesto La Salvia: """Non è il semplice manuale del dialetto canosino è un prodotto della nostra cultura, un capolavoro linguistico corredato di fotografie molto significative che rispecchiano frammenti di vita che ci appartengono. Rappresenta un ponte con le nuove generazioni per far conoscere le radici storiche della nostra città.""". Non da meno l'intervento dell'assessore alla cultura, Sabino Facciolongo : """Una ricchezza per la città che porta benefici culturali dopo anni di lavoro svolto con estrema determinazione nella ricerca sulle radici del dialetto. Un'autobiografia linguistica che è andata oltre i confini locali, descritta e riportata con dovizia di particolari sotto tutti gli aspetti filologici, letterari, archeologici, storici, antropologi attraverso comparazioni con altri dialetti, consulenze e consultazioni di archivi e documenti, fonti storiche e umane, il valore aggiunto all'opera, una risorsa sociale e culturale""" Per le associazioni ha preso la parola il presidente della Pro Loco, Annamaria Fiore: """Con il saggio letterario "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto Canosino", prosegue la mission mirabilmente condotta dal maestro Peppino Di Nunno nell'ottica di salvaguardare la storia linguistica e le tradizioni locali per garantire la memoria del passato attraverso le testimonianze di un tempo ancora vicino e familiare""" Sulla stessa onda emotiva il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sabino Silvestri: """Il dialetto, archeologia della cultura popolare, come fonte orale tramandato dalle generazioni arricchito di connotazioni storiche e culturali della gente comune e delle scene di vera vita quotidiana condivise dal maestro Peppino di Nunno. Un lavoro letterario ben curato e di qualità per conservare la viva tradizione culturale del paese e riscoprire le nostre memorie attraverso il dialetto, il nostro orgoglio di essere canosini""". Particolarmente emozionata la professoressa Giulia Giorgio, docente di lettere presso il Liceo Statale "E.Fermi" di Canosa di Puglia, più volte chiamata in causa: """Una produzione letteraria valida, frutto di ricerche storiche dell'insegnante Giuseppe Di Nunno che con molta semplicità ed immediatezza ha voluto presentare e valorizzare un patrimonio immateriale della comunità, qual è la lingua dialettale riscoprendo espressioni linguistiche antiche che ancora oggi utilizziamo. Il linguaggio popolare delle tradizioni, i mestieri, la religiosità, il territorio non vengono intesi come semplice rievocazione del passato ma come l'ultima sopravvivenza di ciò che è ancora puro, incontaminato che pertanto va protetto e salvaguardato, e che permetterà con la sua lettura alle generazioni future di fruire di una risorsa di enorme valore culturale""". "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto Canosino", l'opera al servizio della comunicazione, anche tramite Canosaweb,il primo portale cittadino, e della cultura per la continuità linguistica, assicurata e aggiornata meticolosamente e costantemente dal maestro Peppino Di Nunno, stacanovista nelle molteplici attività di ricerca per salvaguardare, promuovere e mantenere vivo il dialetto canosino, lingua capace di trasmettere emozioni, esperienze, ricordi e sentimenti di una cultura storica-familiare-popolare mai sopita, da tramandare alle giovani generazioni nell'era dei social network, molto importanti nella formazione e nelle relazioni sociali anche in vernacolo.
Bartolo Carbone
Reportage fotografico a cura di Savino Mazzarella e Mariangela Persichella
Nel corso della serata moderata dal giornalista Paolo Pinnelli de "La Gazzetta del Mezzogiorno" sono intervenute le autorità cittadine tra le quali il sindaco di Canosa Ernesto La Salvia: """Non è il semplice manuale del dialetto canosino è un prodotto della nostra cultura, un capolavoro linguistico corredato di fotografie molto significative che rispecchiano frammenti di vita che ci appartengono. Rappresenta un ponte con le nuove generazioni per far conoscere le radici storiche della nostra città.""". Non da meno l'intervento dell'assessore alla cultura, Sabino Facciolongo : """Una ricchezza per la città che porta benefici culturali dopo anni di lavoro svolto con estrema determinazione nella ricerca sulle radici del dialetto. Un'autobiografia linguistica che è andata oltre i confini locali, descritta e riportata con dovizia di particolari sotto tutti gli aspetti filologici, letterari, archeologici, storici, antropologi attraverso comparazioni con altri dialetti, consulenze e consultazioni di archivi e documenti, fonti storiche e umane, il valore aggiunto all'opera, una risorsa sociale e culturale""" Per le associazioni ha preso la parola il presidente della Pro Loco, Annamaria Fiore: """Con il saggio letterario "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto Canosino", prosegue la mission mirabilmente condotta dal maestro Peppino Di Nunno nell'ottica di salvaguardare la storia linguistica e le tradizioni locali per garantire la memoria del passato attraverso le testimonianze di un tempo ancora vicino e familiare""" Sulla stessa onda emotiva il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sabino Silvestri: """Il dialetto, archeologia della cultura popolare, come fonte orale tramandato dalle generazioni arricchito di connotazioni storiche e culturali della gente comune e delle scene di vera vita quotidiana condivise dal maestro Peppino di Nunno. Un lavoro letterario ben curato e di qualità per conservare la viva tradizione culturale del paese e riscoprire le nostre memorie attraverso il dialetto, il nostro orgoglio di essere canosini""". Particolarmente emozionata la professoressa Giulia Giorgio, docente di lettere presso il Liceo Statale "E.Fermi" di Canosa di Puglia, più volte chiamata in causa: """Una produzione letteraria valida, frutto di ricerche storiche dell'insegnante Giuseppe Di Nunno che con molta semplicità ed immediatezza ha voluto presentare e valorizzare un patrimonio immateriale della comunità, qual è la lingua dialettale riscoprendo espressioni linguistiche antiche che ancora oggi utilizziamo. Il linguaggio popolare delle tradizioni, i mestieri, la religiosità, il territorio non vengono intesi come semplice rievocazione del passato ma come l'ultima sopravvivenza di ciò che è ancora puro, incontaminato che pertanto va protetto e salvaguardato, e che permetterà con la sua lettura alle generazioni future di fruire di una risorsa di enorme valore culturale""". "Sulle vie dei ciottoli del Dialetto Canosino", l'opera al servizio della comunicazione, anche tramite Canosaweb,il primo portale cittadino, e della cultura per la continuità linguistica, assicurata e aggiornata meticolosamente e costantemente dal maestro Peppino Di Nunno, stacanovista nelle molteplici attività di ricerca per salvaguardare, promuovere e mantenere vivo il dialetto canosino, lingua capace di trasmettere emozioni, esperienze, ricordi e sentimenti di una cultura storica-familiare-popolare mai sopita, da tramandare alle giovani generazioni nell'era dei social network, molto importanti nella formazione e nelle relazioni sociali anche in vernacolo.
Bartolo Carbone
Reportage fotografico a cura di Savino Mazzarella e Mariangela Persichella