Storia e dintorni
ECCE HOMO
Memoria della Passione Vivente del 1988
giovedì 18 aprile 2019
23.06
Era l'anno 1988, quando la città di Canosa di Puglia(BT) ha vissuto per la prima volta la Passione Vivente. Nella veste di Presidente delle Pro Loco, dopo l'emarginazione politica sulle cavità tufacee, proposi nella comunità civile l'idea della Passione Vivente a Don Sabino Lambo e a Don Franco Santovito della Parrocchia San Giovanni Battista. Ai piedi della SALITA CALVARIO risalendo una strada in pietra verso la Rocca, elaborammo il progetto della Passione Vivente, che nella Domenica delle Palme e muovendo dalla Cattedrale San Sabino con Don Antonio Piattone ed il coro della Desolata, approdò alla Crocifissione ai piedi dei ruderi medioevali del Castello, in una cornice antica, suggestiva e silenziosa. I testi erano diffusi già registrati presso lo studio di Canosa Centro, con la disponibilità del compianto Franco D'Elia, che diffondeva attraverso le radio per strada la voce. Lo Studio Fotografico Guglielmi di Andria effettuò le riprese e oggi divulghiamo alcune foto che risalgono a trentuno anni fa, annotando nel cuore anche la scomparsa di alcune persone. Il Comitato di Quartiere Pozzo Nuovo e Santa Lucia con il Presidente Peppino Tessa, defunto, si prodigò all'allestimento delle scene, mentre il costruttore Caputo allestì la trabeazione della Crocifissione. Mi recai ad Andria sotto il nevischio a procurare i tessuti che furono cuciti delle madri della Parrocchia di San Giovanni e con Franco D'Ambra ci recammo a Bari per noleggiare i costumi dei soldati romani. Ricordiamo tra i personaggi Paola De Sandoli in Veronica, Vera Limongelli nella Madre di Gesù, Gaetano Leone in Pietro, Michele Casamassima in Caifa, Nicola Fiore in Ponzio Pilato, Sabino Malcangio in Giuda, Damiano Serlenga in Gesù, che tremava di freddo sulla Croce. Fu realizzato un candelabro in ferro dall'artigiano Nagliero e l'emblema dell'aquila romana con torce e lance. Seguendo la storia ed il Vangelo, la via della Croce sulla Salita Calvario riportava Gesù che portava il patibulum, il legno trasversale sulle spalle del Signore. Offriamo alcune foto con la collaborazione di Sabino Mazzarella dal video posto in rete. Poniamo la nostra tutela della Salita Calvario, cominciando dalla lapide in terracotta che abbiamo rivisitato e facciamo memoria dell'ECCE HOMO, nella dignità di questa sacra rappresentazione che continua a Canosa con dignità e valore e annuncia per le strade del Mondo il Dolore, la Morte e la Redenzione del Cristo RISORTO. Il titolo ECCE HOMO fu scelto dal Vangelo di Giovanni, (19,5), nella frase del Governatore romano: "Ecco l'Uomo", l'uomo che era anche il Figlio di Dio, il Salvatore.Siano Santi questi giorni.
Maestro Peppino Di Nunno
Maestro Peppino Di Nunno