Storia e dintorni
La presa di Canosa nel 1943 andò in prima pagina sui giornali australiani
...verso mezzogiorno gli inglesi entrarono in città accolti da una folla festante
giovedì 19 febbraio 2009
17.11
Nello scritto, da noi pubblicato lo scorso 22 gennaio su Canosaweb(http://www.canosaweb.it/canosa/informa/3517.html) riportavamo la notizia dell'acquerello inglese conservato all'Imperial War Museum sulle truppe Inglesi a Canosa nel 1943. Incuriositi, abbiamo cercato di ritrovare altre informazioni sull'arrivo degli inglesi nel settembre 1943.
Così come durante la recente guerra in Iraq abbiamo ascoltato alla radio o alla Tv l'avanzata delle truppe americane città per città, la stessa cosa avveniva anche 60 anni fa, quando Radio Algeri o la Reuters informavano gli ascoltatori d'oltreoceano sull'avanzata degli Alleati in Italia. Così anche Canosa ebbe l'"onore" di finire in prima pagina, addirittura sulle pagine di un quotidiano australiano, così come ci testimonia la prima pagina del "The Canberra Times" del 28 settembre 1943:
http://ndpbeta.nla.gov.au/ndp/del/page/683048?zoomLevel=1
Nell'articolo di prima pagina in alto a sinistra, dal titolo "Tutta la Corsica in mano Alleata – Le forze germaniche in ritirata dall'Italia", nella prima colonna a fondo pagina e a seguire nella seconda colonna in alto destra, traduciamo quanto segue: "Radio Algeri ha affermato che la linea del fronte dell'8^ Armata nell'Italia orientale segue la linea del fiume Ofanto sino a Canosa. La Reuters afferma che la presa di Canosa non è stata ancora annunciata ma la sua occupazione è implicita nel comunicato di Algeri col quale si riporta che l'8^ Armata ha raggiunto il fiume".
In un memoriale scritto da un cittadino canosino da noi ritrovato nell'Archivio INSMLI di Milano, (di cui abbiamo dato anticipazione nel corso della manifestazione della Giornata della Memoria del 27 gennaio scorso organizzata dall'associazione Ideazione presieduta da Gianni Quinto), così si ricorda l'arrivo degli Alleati:
" […] verso mezzogiorno gli inglesi entrarono in città accolti da una folla festante. A quest'accoglienza gli Inglesi cominciarono a regalare caramelle e biscotti ai bambini". Il canosino, all'epoca quindicenne, ricorda poi gli scoppi dei mortai e delle granate esplose dai tedeschi e dagli inglesi sugli scontri sull'Ofanto:
"Non era ancora suonato mezzogiorno che i tedeschi appostati su monte Gentile, al di là dell'Ofanto incominciarono con i cannoni a sparare contro la nostra città. Le granate dei cannoni arrivavano fin sulle casette, che si trovavano sul pendio della collinetta del castello, verso l'Ofanto. Molte persone abbandonarono le loro case esposte al cannoneggiamento dei tedeschi e si rifugiarono in altri rioni lontani dal castello. A chi era al sicuro questi colpi di cannoni sembravano scoppi di fuochi pirotecnici. Ma in realtà le schegge delle granate, dove andavano seminavano panico e morte. Questo bombardamento durò fino a notte inoltrata. Quella notte la gente rimase sveglia, chi in casa e chi per la strada, preoccupati di un contrattacco, come se da un momento dovesse crollare il mondo. Invece non accadde nulla. Durante la notte i tedeschi andarono via, verso Foggia […].
Probabilmente il presunto cannoneggiamento di Canosa fu dovuto alla potenza di fuoco ed alla gittata dei mortai e delle granate lanciate dei tedeschi che si contrapposero agli inglesi sull'Ofanto. Infatti una testimonianza degli scontri ci è fornita dal libro di Richard Doherty, Eight Army in Italy 1943-45 – The Long hard slog, edito da Pen & Sword, 2007. A pag. 12 leggiamo:
"Sia i Royal [Dragoons] che il 56° Reggimento incontrarono opposizione nell'esplorare la zona dell'Ofanto mentre un prigioniero di un reggimento antiaereo sosteneva che una larga forza fosse dispiegata in Andria. L'avanzata continuò e la mattina del 24 settembre le truppe cominciarono a guadare l'Ofanto incontrando una pesante resistenza. Fuoco di mortaio causò delle vittime nel 56° e una truppa di carri armati Sherman del 3° County of London Yeomanry (CLY) fu posta sotto il comando di Hartland-Mahon. Uno Sherman fu colpito da fuoco anticarro ed un altro fu danneggiato. Mentre la battaglia continuò sotto intenso fuoco di sbarramento la forza di Hartland-Mahon fu posta sotto il comando della 4 ^ Brigata Corazzata per diventare A Force.
Il giorno successivo lo Squadrone B ed il Battaglione HQ del 56° Reggimento attraversarono l'Ofanto e proseguirono per Foggia senza più opposizione".
FRANCESCO MORRA
Così come durante la recente guerra in Iraq abbiamo ascoltato alla radio o alla Tv l'avanzata delle truppe americane città per città, la stessa cosa avveniva anche 60 anni fa, quando Radio Algeri o la Reuters informavano gli ascoltatori d'oltreoceano sull'avanzata degli Alleati in Italia. Così anche Canosa ebbe l'"onore" di finire in prima pagina, addirittura sulle pagine di un quotidiano australiano, così come ci testimonia la prima pagina del "The Canberra Times" del 28 settembre 1943:
http://ndpbeta.nla.gov.au/ndp/del/page/683048?zoomLevel=1
Nell'articolo di prima pagina in alto a sinistra, dal titolo "Tutta la Corsica in mano Alleata – Le forze germaniche in ritirata dall'Italia", nella prima colonna a fondo pagina e a seguire nella seconda colonna in alto destra, traduciamo quanto segue: "Radio Algeri ha affermato che la linea del fronte dell'8^ Armata nell'Italia orientale segue la linea del fiume Ofanto sino a Canosa. La Reuters afferma che la presa di Canosa non è stata ancora annunciata ma la sua occupazione è implicita nel comunicato di Algeri col quale si riporta che l'8^ Armata ha raggiunto il fiume".
In un memoriale scritto da un cittadino canosino da noi ritrovato nell'Archivio INSMLI di Milano, (di cui abbiamo dato anticipazione nel corso della manifestazione della Giornata della Memoria del 27 gennaio scorso organizzata dall'associazione Ideazione presieduta da Gianni Quinto), così si ricorda l'arrivo degli Alleati:
" […] verso mezzogiorno gli inglesi entrarono in città accolti da una folla festante. A quest'accoglienza gli Inglesi cominciarono a regalare caramelle e biscotti ai bambini". Il canosino, all'epoca quindicenne, ricorda poi gli scoppi dei mortai e delle granate esplose dai tedeschi e dagli inglesi sugli scontri sull'Ofanto:
"Non era ancora suonato mezzogiorno che i tedeschi appostati su monte Gentile, al di là dell'Ofanto incominciarono con i cannoni a sparare contro la nostra città. Le granate dei cannoni arrivavano fin sulle casette, che si trovavano sul pendio della collinetta del castello, verso l'Ofanto. Molte persone abbandonarono le loro case esposte al cannoneggiamento dei tedeschi e si rifugiarono in altri rioni lontani dal castello. A chi era al sicuro questi colpi di cannoni sembravano scoppi di fuochi pirotecnici. Ma in realtà le schegge delle granate, dove andavano seminavano panico e morte. Questo bombardamento durò fino a notte inoltrata. Quella notte la gente rimase sveglia, chi in casa e chi per la strada, preoccupati di un contrattacco, come se da un momento dovesse crollare il mondo. Invece non accadde nulla. Durante la notte i tedeschi andarono via, verso Foggia […].
Probabilmente il presunto cannoneggiamento di Canosa fu dovuto alla potenza di fuoco ed alla gittata dei mortai e delle granate lanciate dei tedeschi che si contrapposero agli inglesi sull'Ofanto. Infatti una testimonianza degli scontri ci è fornita dal libro di Richard Doherty, Eight Army in Italy 1943-45 – The Long hard slog, edito da Pen & Sword, 2007. A pag. 12 leggiamo:
"Sia i Royal [Dragoons] che il 56° Reggimento incontrarono opposizione nell'esplorare la zona dell'Ofanto mentre un prigioniero di un reggimento antiaereo sosteneva che una larga forza fosse dispiegata in Andria. L'avanzata continuò e la mattina del 24 settembre le truppe cominciarono a guadare l'Ofanto incontrando una pesante resistenza. Fuoco di mortaio causò delle vittime nel 56° e una truppa di carri armati Sherman del 3° County of London Yeomanry (CLY) fu posta sotto il comando di Hartland-Mahon. Uno Sherman fu colpito da fuoco anticarro ed un altro fu danneggiato. Mentre la battaglia continuò sotto intenso fuoco di sbarramento la forza di Hartland-Mahon fu posta sotto il comando della 4 ^ Brigata Corazzata per diventare A Force.
Il giorno successivo lo Squadrone B ed il Battaglione HQ del 56° Reggimento attraversarono l'Ofanto e proseguirono per Foggia senza più opposizione".
FRANCESCO MORRA