Storia e dintorni
Tra i ruderi di Canne della Battaglia e il Museoparc di Alesia
Il Museoparc di Alesia può rappresentare un modello per il Museo di Canosa
martedì 18 settembre 2012
17.20
In un interessante articolo apparso sul giornale online Linkiesta del 25 maggio scorso dal titolo "Musei della battaglie. Francia batte Italia" a firma di Manlio Lilli, l'autore, prendendo in considerazione due delle più importanti battaglie dell'antichità combattute dai romani, Canne in Puglia e Alesia in Francia (Borgogna) , mette a confronto il diverso sfruttamento turistico promozionale da parte delle amministrazioni locali di questi due importanti siti storico-archelogici.
Da un lato Canne della Battaglia, situata sull'Ofanto nel triangolo Canosa-San Ferdinando – Barletta, dove il 2 agosto del 216 a. C. le truppe di Annibale sconfissero i Romani; dall'altro la battaglia di Alesia, in Francia, dove nel 52 a.C. le truppe di Giulio Cesare, dopo un lungo assedio durato 2 mesi, sconfissero gli eserciti galli agli ordini di Vercingetorige, dando così il via alla definitiva conquista e romanizzazione della Gallia.
La battaglia di Canne è una delle più famose dell'antichità, perché qui i Romani, superiori di numero subirono una durissima sconfitta che poteva anche segnare la fine dell'espansione romana e la definitiva affermazione di Annibale e di Cartagine. La battaglia di Canne è anche una delle battaglie militari più studiate di tutti i tempi; non c'è Accademia Militare, infatti, che non studi la Battaglia, perché qui Annibale adottò la famosissima tattica passata alla storia come "manovra a tenaglia". Basti pensare che il piano tedesco della I Guerra Mondiale per invadere la Francia, il Piano Von Schlieffen, era ricalcato proprio sulla manovra a tenaglia di Annibale a Canne.
Recatosi a visitare Canne perciò, il Lilli, dopo aver verificato lo stato dei recenti scavi archeologici del 2008, non può fare a meno di osservare il cattivo stato di conservazione dell'area della rocca di Canne; scrive il Lilli:
"Il problema é che l'incuria sembra avere la meglio su quanto é in vista. L'area archeologica manca di una qualsiasi manutenzione, oltre che del necessario servizio di vigilanza. […] Quel che é certo che ancora rimane svilito uno dei siti più celebri dell'antichità. Quasi derubricato ad uno "scavetto" d'interesse per pochi. Un sito che adeguatamente valorizzato, inserito in un percorso di respiro regionale, potrebbe e dovrebbe costituire un polo di sicura attrazione turistica".
Impietoso il confronto con Alesia, o meglio l'attuale Alise-Sainte Reine non lontano da Digione. Parlando di Alesia, il Lilli scrive che "quel sito, "archeologicamente" non straordinario è divenuto quel che Canne non è stata messa nelle condizioni di essere".
Infatti ad Alesia sono stati stanziati 25 milioni di Euro per costruire un centro di interpretazione storica e un museo. Colpisce in particolare proprio il centro di interpretazione, costruito a forma di Colosseo per ricreare la geometria della battaglia; un progetto architettonico realizzato in legno di larice che si inserisce con armonia nel paesaggio proponendo un percorso che si snoda su 1200 metri quadri: in una parola il Museoparc, inaugurato il 26 marzo 2012.
Così amaramente Manlio Lilli conclude l'articolo: "Nell'esaltazione di Alesia e nella mortificazione di Canne della battaglia c'è il senso del rispetto verso il proprio patrimonio culturale. L'Italia è battuta dalla Francia sul proprio campo, di battaglia. Quello dell'archeologia".
***
Noi canosini conosciamo benissimo Canne della Battaglia; non c'è ragazzo canosino che non vi abbia mai fatto una scampagnata in bicicletta: pedalare parallelamente all'Ofanto nell'assoluto silenzio rotto dal frinire delle cicale sulle orme di Annibale è un'esperienza bellissima.
Credo però valga la pena fare qualche riflessione rispetto all'interessante articolo sul quale non si può ovviamente che assolutamente concordare:
1) Non per trovare una giustificazione, ma credo che una distinzione comunque vada fatta tra Canne e Alesia: Canne è una delle tante battaglie nella storia di Roma, sia pure tra le più importanti; Alesia è invece una battaglia che riveste un'importanza fondamentale nella costruzione dell'identità storica francese; per i francesi Alesia è la battaglia del loro eroe, Vercingetorige che si batte contro i romani e la cui sconfitta dà il via alla romanizzazione della Gallia; giusto o sbagliato che sia storiograficamente Alesia è una battaglia "francese"; non dimentichiamo che proprio sul mito di Vercingetorige nasce la leggenda di Asterix e conoscendo lo sciovinismo dei francesi non pare fuori luogo quest'esaltazione di Vercingetorige e dunque del sito di Alesia.
2) La particolare storia amministrativa di Canne della Battaglia secondo me non è certo stata di sviluppo al sito archeologico; mi spiego: oggi Canne appartiene all'amministrazione e al territorio di Barletta; ma dal punto di vista storico Canne appartiene almeno fino all'800 alla storia e al territorio di Canusium, l'attuale Canosa; la Canne annibalica era infatti un vicus di Canusium e fino all'875, anno in cui Canosa viene incendiata e rasa al suolo dai Saraceni, Canne vive nell'orbita di Canusium.
Barletta è una città dalla storia medioevale che ha scarso retaggio storico con Canne; il territorio di Canne dal punto di vista storico è invece orbitante nella storia dauna-apula-romana di Canusium; è a Canusium che le truppe romane scampate al disastro si rifugiano trovandovi riparo dietro le mura e ristoro ad opera della matrona Busa; è a Canusium che il giovane Scipione l'Africano decide di non arrendersi ad Annibale.
Probabilmente Barletta, i barlettani sentono storicamente distante Canne della Battaglia rispetto alla propria gloriosa storia (la splendida Barletta medioevale dei Templari, la Barletta della Disfida, la Barletta della Resistenza).
Con ciò non voglio dire che se Canne fosse stata nel territorio di Canosa sarebbe stata gestita e valorizzata meglio: lungi da me; noi canosini per decenni non abbiamo valorizzato le nostre risorse archeologiche; come ho più volte scritto su questo sito, è solo dal 1992, dall'anno della monumentale mostra di Bari "Principi, Imperatori, Vescovi. 2000 anni di storia a Canosa" e la successiva nascita della Fondazione Archeologica che l'archeologia è passata da "ospite indesiderato" a essere considerata risorsa culturale ed economica per la nostra città.
Però questa è una semplice constatazione che a mio parere va pur fatta.
3) Proprio la particolarità dell'importanza di Alesia nella storia francese fa si che il Museoparc possa essere stato pensato come un sito di interesse turistico: il desiderio dei francesi di vivere tramite un'esperienza sensoriale la propria storia, la storia dei Galli, ma anche la storia di Giulio Cesare e della romanizzazione della Gallia. Inoltre i flussi turistici della Borgogna e la vicinanza al cuore della regione europea (Svizzera e Germania) permettono flussi turistici anche giornalieri; situazione più complicata per Canne, che invece avrebbe bisogno, per svilupparsi dal punto di vista turistico di entrare nei più ampi pacchetti turistici.
***
Sono ormai moltissimi anni che si parla di costruire un museo archeologico a Canosa. Purtroppo, sfumata la possibilità di ottenere i finanziamenti inizialmente pensati per i 150 anni dell'Unità d'Italia, ci toccherà aspettare ancora per molto.
Tuttavia, proprio il Museoparc di Alesia deve poter rappresentare per la nostra comunità, la nostra Fondazione Archeologica, la nostra attuale amministrazione comunale e i vari enti territoriali, uno stimolo per la costruzione di un Museoparc della Daunia.
Non un museo stantio, di vecchio stampo; no, un museo moderno che sfrutti tutti gli attuali ritrovati multimediali; il Museoparc di Alesia deve assolutamente rappresentare un utile modello per la nostra Canosa: diventare cioè un centro di interpretazione culturale; un eventuale Museoparc di Canosa dovrebbe diventare il centro culturale di interpretazione della Daunia, dei popoli italici precedenti i Romani nell'Apulia, e ricostruire la Daunia anche durante le guerra annibaliche; un Museoparc come sviluppo dello studio dei Dauni, della Canosa Romana e della Canosa dei vescovi. Un Museoparc che diventi un punto di riferimento anche per le Accademie Militari per lo studio sul campo delle tattiche militari: in fondo qui, da Canosa, a 2200 anni di distanza ancora si sentono gli echi della battaglia del 2 agosto del 216 a.C. e gli ordini di Annibale:
"E se non una città di fatalità omeriche e designata a fiorire prima forse che fosse nato Omero, quale poteva ambire d'essere scelta fra quelle che avrebbero legato ufficialmente Roma al mare? È una collina come un'onda gonfia più che non dovrebbe consentire la calma che le si stende ai piedi. Ma la Valle dell'Ofanto dalla quale esce Canosa è tutt'altro che calma, se "calma" non fosse vocabolo capace come uno di quegli inganni messi in opera da Annibale e proprio da queste parti che convincevano il nemico a schierarsi anche contro il vento, il polverone e il sole" (Ungaretti).
Francesco Morra
Link Video promo Museoparc di Alesia:
http://www.youtube.com/watch?v=5Sk4qS0-6Fo
Da un lato Canne della Battaglia, situata sull'Ofanto nel triangolo Canosa-San Ferdinando – Barletta, dove il 2 agosto del 216 a. C. le truppe di Annibale sconfissero i Romani; dall'altro la battaglia di Alesia, in Francia, dove nel 52 a.C. le truppe di Giulio Cesare, dopo un lungo assedio durato 2 mesi, sconfissero gli eserciti galli agli ordini di Vercingetorige, dando così il via alla definitiva conquista e romanizzazione della Gallia.
La battaglia di Canne è una delle più famose dell'antichità, perché qui i Romani, superiori di numero subirono una durissima sconfitta che poteva anche segnare la fine dell'espansione romana e la definitiva affermazione di Annibale e di Cartagine. La battaglia di Canne è anche una delle battaglie militari più studiate di tutti i tempi; non c'è Accademia Militare, infatti, che non studi la Battaglia, perché qui Annibale adottò la famosissima tattica passata alla storia come "manovra a tenaglia". Basti pensare che il piano tedesco della I Guerra Mondiale per invadere la Francia, il Piano Von Schlieffen, era ricalcato proprio sulla manovra a tenaglia di Annibale a Canne.
Recatosi a visitare Canne perciò, il Lilli, dopo aver verificato lo stato dei recenti scavi archeologici del 2008, non può fare a meno di osservare il cattivo stato di conservazione dell'area della rocca di Canne; scrive il Lilli:
"Il problema é che l'incuria sembra avere la meglio su quanto é in vista. L'area archeologica manca di una qualsiasi manutenzione, oltre che del necessario servizio di vigilanza. […] Quel che é certo che ancora rimane svilito uno dei siti più celebri dell'antichità. Quasi derubricato ad uno "scavetto" d'interesse per pochi. Un sito che adeguatamente valorizzato, inserito in un percorso di respiro regionale, potrebbe e dovrebbe costituire un polo di sicura attrazione turistica".
Impietoso il confronto con Alesia, o meglio l'attuale Alise-Sainte Reine non lontano da Digione. Parlando di Alesia, il Lilli scrive che "quel sito, "archeologicamente" non straordinario è divenuto quel che Canne non è stata messa nelle condizioni di essere".
Infatti ad Alesia sono stati stanziati 25 milioni di Euro per costruire un centro di interpretazione storica e un museo. Colpisce in particolare proprio il centro di interpretazione, costruito a forma di Colosseo per ricreare la geometria della battaglia; un progetto architettonico realizzato in legno di larice che si inserisce con armonia nel paesaggio proponendo un percorso che si snoda su 1200 metri quadri: in una parola il Museoparc, inaugurato il 26 marzo 2012.
Così amaramente Manlio Lilli conclude l'articolo: "Nell'esaltazione di Alesia e nella mortificazione di Canne della battaglia c'è il senso del rispetto verso il proprio patrimonio culturale. L'Italia è battuta dalla Francia sul proprio campo, di battaglia. Quello dell'archeologia".
***
Noi canosini conosciamo benissimo Canne della Battaglia; non c'è ragazzo canosino che non vi abbia mai fatto una scampagnata in bicicletta: pedalare parallelamente all'Ofanto nell'assoluto silenzio rotto dal frinire delle cicale sulle orme di Annibale è un'esperienza bellissima.
Credo però valga la pena fare qualche riflessione rispetto all'interessante articolo sul quale non si può ovviamente che assolutamente concordare:
1) Non per trovare una giustificazione, ma credo che una distinzione comunque vada fatta tra Canne e Alesia: Canne è una delle tante battaglie nella storia di Roma, sia pure tra le più importanti; Alesia è invece una battaglia che riveste un'importanza fondamentale nella costruzione dell'identità storica francese; per i francesi Alesia è la battaglia del loro eroe, Vercingetorige che si batte contro i romani e la cui sconfitta dà il via alla romanizzazione della Gallia; giusto o sbagliato che sia storiograficamente Alesia è una battaglia "francese"; non dimentichiamo che proprio sul mito di Vercingetorige nasce la leggenda di Asterix e conoscendo lo sciovinismo dei francesi non pare fuori luogo quest'esaltazione di Vercingetorige e dunque del sito di Alesia.
2) La particolare storia amministrativa di Canne della Battaglia secondo me non è certo stata di sviluppo al sito archeologico; mi spiego: oggi Canne appartiene all'amministrazione e al territorio di Barletta; ma dal punto di vista storico Canne appartiene almeno fino all'800 alla storia e al territorio di Canusium, l'attuale Canosa; la Canne annibalica era infatti un vicus di Canusium e fino all'875, anno in cui Canosa viene incendiata e rasa al suolo dai Saraceni, Canne vive nell'orbita di Canusium.
Barletta è una città dalla storia medioevale che ha scarso retaggio storico con Canne; il territorio di Canne dal punto di vista storico è invece orbitante nella storia dauna-apula-romana di Canusium; è a Canusium che le truppe romane scampate al disastro si rifugiano trovandovi riparo dietro le mura e ristoro ad opera della matrona Busa; è a Canusium che il giovane Scipione l'Africano decide di non arrendersi ad Annibale.
Probabilmente Barletta, i barlettani sentono storicamente distante Canne della Battaglia rispetto alla propria gloriosa storia (la splendida Barletta medioevale dei Templari, la Barletta della Disfida, la Barletta della Resistenza).
Con ciò non voglio dire che se Canne fosse stata nel territorio di Canosa sarebbe stata gestita e valorizzata meglio: lungi da me; noi canosini per decenni non abbiamo valorizzato le nostre risorse archeologiche; come ho più volte scritto su questo sito, è solo dal 1992, dall'anno della monumentale mostra di Bari "Principi, Imperatori, Vescovi. 2000 anni di storia a Canosa" e la successiva nascita della Fondazione Archeologica che l'archeologia è passata da "ospite indesiderato" a essere considerata risorsa culturale ed economica per la nostra città.
Però questa è una semplice constatazione che a mio parere va pur fatta.
3) Proprio la particolarità dell'importanza di Alesia nella storia francese fa si che il Museoparc possa essere stato pensato come un sito di interesse turistico: il desiderio dei francesi di vivere tramite un'esperienza sensoriale la propria storia, la storia dei Galli, ma anche la storia di Giulio Cesare e della romanizzazione della Gallia. Inoltre i flussi turistici della Borgogna e la vicinanza al cuore della regione europea (Svizzera e Germania) permettono flussi turistici anche giornalieri; situazione più complicata per Canne, che invece avrebbe bisogno, per svilupparsi dal punto di vista turistico di entrare nei più ampi pacchetti turistici.
***
Sono ormai moltissimi anni che si parla di costruire un museo archeologico a Canosa. Purtroppo, sfumata la possibilità di ottenere i finanziamenti inizialmente pensati per i 150 anni dell'Unità d'Italia, ci toccherà aspettare ancora per molto.
Tuttavia, proprio il Museoparc di Alesia deve poter rappresentare per la nostra comunità, la nostra Fondazione Archeologica, la nostra attuale amministrazione comunale e i vari enti territoriali, uno stimolo per la costruzione di un Museoparc della Daunia.
Non un museo stantio, di vecchio stampo; no, un museo moderno che sfrutti tutti gli attuali ritrovati multimediali; il Museoparc di Alesia deve assolutamente rappresentare un utile modello per la nostra Canosa: diventare cioè un centro di interpretazione culturale; un eventuale Museoparc di Canosa dovrebbe diventare il centro culturale di interpretazione della Daunia, dei popoli italici precedenti i Romani nell'Apulia, e ricostruire la Daunia anche durante le guerra annibaliche; un Museoparc come sviluppo dello studio dei Dauni, della Canosa Romana e della Canosa dei vescovi. Un Museoparc che diventi un punto di riferimento anche per le Accademie Militari per lo studio sul campo delle tattiche militari: in fondo qui, da Canosa, a 2200 anni di distanza ancora si sentono gli echi della battaglia del 2 agosto del 216 a.C. e gli ordini di Annibale:
"E se non una città di fatalità omeriche e designata a fiorire prima forse che fosse nato Omero, quale poteva ambire d'essere scelta fra quelle che avrebbero legato ufficialmente Roma al mare? È una collina come un'onda gonfia più che non dovrebbe consentire la calma che le si stende ai piedi. Ma la Valle dell'Ofanto dalla quale esce Canosa è tutt'altro che calma, se "calma" non fosse vocabolo capace come uno di quegli inganni messi in opera da Annibale e proprio da queste parti che convincevano il nemico a schierarsi anche contro il vento, il polverone e il sole" (Ungaretti).
Francesco Morra
Link Video promo Museoparc di Alesia:
http://www.youtube.com/watch?v=5Sk4qS0-6Fo