Storia e dintorni
Giornata Mondiale delle zone umide
Legambiente Puglia :"Valorizzare splendidi ecosistemi"
lunedì 5 febbraio 2018
15.58
Il 2 febbraio scorso si è celebrata la Giornata Mondiale delle zone umide, ricorrenza del giorno in cui, nel 1971, è stata firmata la Convenzione di Ramsar: un accordo internazionale che, da allora, ha permesso di identificare le più importanti aree umide del mondo. In Puglia, Legambiente, insieme con i circoli locali, ha organizzato attività escursionistiche, avvistamenti avifaunistici, visite guidate, attività di educazione ambientale e di valorizzazione del sistema naturale e di biodiversità del territorio, per far scoprire e ricchezze naturalistiche, come la Riserva Naturale dello Stato della Salina di Margherita di Savoia o le Vore di Leverano. Le zone umide, ambienti fondamentali per gli equilibri della vita, sono dei serbatoi di biodiversità e accolgono una infinità varietà di specie animali e vegetali. Garantiscono abbondanti risorse di acqua e cibo e lo stoccaggio del carbonio. Il focus dell'edizione 2018 della Giornata "Le zone umide aiutano a far fronte agli eventi meteorologici estremi" sottolinea, tra le tante, un'altra fondamentale funzione di questi ambienti: contrastare gli effetti degli eventi metereologici estremi. Le zone umide hanno, infatti, la capacità di assorbire acqua e proteggere i territori dalle piene. Non ultimo, sono luoghi di grande bellezza, l'ideale per gli appassionati di escursionismo e birdwatching. Eppure sono tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. La pressione antropica e il riscaldamento globale, infatti, ne mettono sempre più in pericolo gli equilibri delicati e complessi e, nell'ultimo secolo, oltre il 64% delle zone umide sono scomparse.
"Anche quest'anno – spiega Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – si è celebrata la Giornata Mondiale delle Zone Umide con l'intento di valorizzare splendidi ecosistemi purtroppo sempre più a rischio. Stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti, spesso trascurati, non solo custodiscono numerose specie di avifauna da salvaguardare ma sono anche fondamentali per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Le zone umide, infatti, hanno la capacità di assorbire acqua e proteggere i territori dalle piene e rappresentano un patrimonio naturalistico enorme che abbiamo il dovere di tutelare e di far conoscere a quanti ignorano la loro vitale importanza".
La zona umida della Salina di Margherita di Savoia, circa 4000 ettari, è la salina marittima più grande d'Italia e occupa gran parte dell'area che, fino ai primi decenni del secolo, formava il lago Salpi, un bacino costiero di acque salmastre e paludose che dava il nome all'antica Salarpa. Questa area diviene poi Riserva Naturale dello Stato e quindi Zona umida di valore internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar del 1971, in ragione della notevole importanza faunistica. Si tratta di un microcosmo di acquitrini costellati da macchie di tamerici e di ciuffi di giunchi che al visitatore di oggi restituisce intatto il fascino primordiale del mondo palustre. Nelle vasche di acqua salmastra della riserva naturale delle Saline di Margherita, separate dal mare soltanto da sottili lingue di terra, sono incastonate bianche piramidi di cristalli di sale la cui durezza viene compensata dalla vista di morbide dune sabbiose invase qua e là da ciuffi di canna comune. È qui che numerosi uccelli migratori soggiornano periodicamente per riprodursi o svernare. Secondo un recente censimento fatto dalle guardie forestali del Ministro delle Risorse Agricole, sarebbero 7500 gli individui di fischione; 3200 di volpoca; 1100 di alzavola; 5000 di folaga; 2500 di avocetta. Armandosi di binocoli o macchine fotografiche, si possono ammirare anche gli eleganti aironi bianchi o fenicotteri rosa, insieme ai bellissimi rapaci (come il falco e il gheppio) e a tanti altri uccelli acquatici.
Foto a cura di Savino Mazzarella
"Anche quest'anno – spiega Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – si è celebrata la Giornata Mondiale delle Zone Umide con l'intento di valorizzare splendidi ecosistemi purtroppo sempre più a rischio. Stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti, spesso trascurati, non solo custodiscono numerose specie di avifauna da salvaguardare ma sono anche fondamentali per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Le zone umide, infatti, hanno la capacità di assorbire acqua e proteggere i territori dalle piene e rappresentano un patrimonio naturalistico enorme che abbiamo il dovere di tutelare e di far conoscere a quanti ignorano la loro vitale importanza".
La zona umida della Salina di Margherita di Savoia, circa 4000 ettari, è la salina marittima più grande d'Italia e occupa gran parte dell'area che, fino ai primi decenni del secolo, formava il lago Salpi, un bacino costiero di acque salmastre e paludose che dava il nome all'antica Salarpa. Questa area diviene poi Riserva Naturale dello Stato e quindi Zona umida di valore internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar del 1971, in ragione della notevole importanza faunistica. Si tratta di un microcosmo di acquitrini costellati da macchie di tamerici e di ciuffi di giunchi che al visitatore di oggi restituisce intatto il fascino primordiale del mondo palustre. Nelle vasche di acqua salmastra della riserva naturale delle Saline di Margherita, separate dal mare soltanto da sottili lingue di terra, sono incastonate bianche piramidi di cristalli di sale la cui durezza viene compensata dalla vista di morbide dune sabbiose invase qua e là da ciuffi di canna comune. È qui che numerosi uccelli migratori soggiornano periodicamente per riprodursi o svernare. Secondo un recente censimento fatto dalle guardie forestali del Ministro delle Risorse Agricole, sarebbero 7500 gli individui di fischione; 3200 di volpoca; 1100 di alzavola; 5000 di folaga; 2500 di avocetta. Armandosi di binocoli o macchine fotografiche, si possono ammirare anche gli eleganti aironi bianchi o fenicotteri rosa, insieme ai bellissimi rapaci (come il falco e il gheppio) e a tanti altri uccelli acquatici.
Foto a cura di Savino Mazzarella