Storia e dintorni
Giuseppe Del Vento, la voce d’oro d’Italia
A Canosa, una santa messa in suffragio ad un mese dalla morte
domenica 9 agosto 2020
8.57
Una santa messa in suffragio di Giuseppe Del Vento, noto tenore lirico ed imprenditore affermato in America, si terrà alle ore 8,30 di lunedì 10 agosto presso la Chiesa di Gesù e Maria a Canosa di Puglia(BT), I social ed i manifesti funebri affissi a Canosa, hanno portato a conoscenza della comunità la dipartita di Giuseppe Del Vento all'età di 94 anni, avvenuta il 10 luglio 2020, negli Usa ad Orlando in Florida. Risale al 2005, l'ultimo suo viaggio in Italia, passando prima da Roma dal nipote Sabino Casieri e poi a Canosa di Puglia, città natìa dove ha ricevuto il meritato encomio solenne a firma del sindaco Francesco Ventola con deliberazione della giunta comunale "per la tenacia volontà mostrata per il raggiungimento degli ambiti obiettivi, dona a Canosa una grande Voce e soprattutto un Grande Uomo" . Calorosa accoglienza e festeggiamenti al "Circolo Ofanto" da parte dei canosini per il concittadino Giuseppe Del Vento tornato in Italia dopo 40 anni di assenza ma in tutto questo periodo ha fatto conoscere e apprezzare nel mondo, la sua "canosità, la pugliesità, l'italianità, e un evidente fascino latino di un intraprendente e creativo nei due continenti oltre oceano". Ha trascorso parte della sua vita in Venezuela, come cantante operistico e negli Stati Uniti, da "leader" nella ristorazione.
Nonostante le ristrettezze economiche della sua famiglia, "Peppino u Tenòre" come era conosciuto all'epoca, si trasferì nel 1943 a Roma per frequentare il Conservatorio S. Cecilia. Si diplomò in arte scenica, presentando "Cyrano di Bergerac" con gli elogi "per il temperamento caldo e ben concentrato". Ha cantato in Italia e all'estero, da Roma a Milano, Macerata, Spoleto, a Canosa, e poi oltreoceano a Boston, a New York e a Caracas, dove la stampa per Josè Del Vento titolava "La voce d'oro d'Italia in Caracas". Oltre quindici di attività tenorile, tra concerti alla radio e televisione e rappresentazioni teatrali, proponendo tra le altre, le seguenti opere :Madama Butterfly, La Bohème, Tosca, La Traviata, Lucia di Lammermoor, Rigoletto, Cavalleria Rusticana; Pagliacci, Carmen, Romeo e Giulietta, Il combattimento di Tancredi e Clorinda (Claudio Monteverdi), oltre alle grandi melodie italiane e napoletane. La voce di Giuseppe Del Vento ed il suo canto racchiudevano anni di meticolosa preparazione e di studi accurati, nonostante una serie di vicissitudini familiari ed economiche, in "un incessante ricerca di perfezione, un'inconfondibile classe personale, come sintesi fra vocalità vigorosa, dizione nitida, fraseggio plastico, originalità interpretativa e alto livello tecnico". Un tremendo raggiro gli precluse la carriera di tenore che gli permise di conoscere tra gli altri Silvana Pampanini e di esibirsi con Magda Olivero, Paolo Silveri, Margherita Carosio, negli anni '50, in un periodo canoro di grandi nomi da Beniamino Gigli, a Tito Schipa, Giuseppe Di Stefano e Mario Del Monaco.
Con grande forza e volontà intraprese negli Stati Uniti la carriera di direttore generale dell'Hotel Plaza, grazie ai suoi trascorsi canori. In pochi anni perfezionandosi passò a lavorare al "Del Monaco Hotel", al "Gian Marino" anche come maitre. Nella Florida Centrale, ad Altamonte Springs si mise in proprio attivando un prestigioso centro di ristorazione e di moda intitolato "La Scala Ristorante" tanto da ospitare personalità di spicco del mondo politico e le star del cinema, meritandosi negli anni, riconoscimenti e blasoni.
Una doppia carriera artistica e imprenditoriale da "leader" per l'italo-americano Giuseppe Del Vento(3 marzo 1926 - 10 luglio 2020), contraddistinta dalla dedizione, dalla bravura, dalla semplicità d'animo, dall'umiltà, dalla serietà, dalla lealtà nel modo di essere e di relazionarsi con gli altri, dall'altruismo, dall'impareggiabile sensibilità e generosità verso il prossimo, dall'amore per la sua famiglia (a Canosa, risiedono la sorella Lucia, i fratelli Nunzio, Sabino, Fortunato, Secondo mentre Enzo ad Orlando), per la sua adorata moglie Maria e il figlio Joseph scomparsi prematuramente, e poi per la sua "diletta Canosa e amati concittadini". Una perdita importante per la comunità canosina e americana che ricorderà le sue opere artistiche, manageriali ed umane di notevole valore storico, culturale e sociale.
Bartolo Carbone
Fonti consultate: "Voci Liriche da Canosa" di Saverio Giancaspero, Edizioni del Rosone nel 2010;
Antica Libreria del Corso di Francesco Pastore.
Foto gentilmente concesse da Sabino Casieri, nipote del tenore Giuseppe Del Vento
Nonostante le ristrettezze economiche della sua famiglia, "Peppino u Tenòre" come era conosciuto all'epoca, si trasferì nel 1943 a Roma per frequentare il Conservatorio S. Cecilia. Si diplomò in arte scenica, presentando "Cyrano di Bergerac" con gli elogi "per il temperamento caldo e ben concentrato". Ha cantato in Italia e all'estero, da Roma a Milano, Macerata, Spoleto, a Canosa, e poi oltreoceano a Boston, a New York e a Caracas, dove la stampa per Josè Del Vento titolava "La voce d'oro d'Italia in Caracas". Oltre quindici di attività tenorile, tra concerti alla radio e televisione e rappresentazioni teatrali, proponendo tra le altre, le seguenti opere :Madama Butterfly, La Bohème, Tosca, La Traviata, Lucia di Lammermoor, Rigoletto, Cavalleria Rusticana; Pagliacci, Carmen, Romeo e Giulietta, Il combattimento di Tancredi e Clorinda (Claudio Monteverdi), oltre alle grandi melodie italiane e napoletane. La voce di Giuseppe Del Vento ed il suo canto racchiudevano anni di meticolosa preparazione e di studi accurati, nonostante una serie di vicissitudini familiari ed economiche, in "un incessante ricerca di perfezione, un'inconfondibile classe personale, come sintesi fra vocalità vigorosa, dizione nitida, fraseggio plastico, originalità interpretativa e alto livello tecnico". Un tremendo raggiro gli precluse la carriera di tenore che gli permise di conoscere tra gli altri Silvana Pampanini e di esibirsi con Magda Olivero, Paolo Silveri, Margherita Carosio, negli anni '50, in un periodo canoro di grandi nomi da Beniamino Gigli, a Tito Schipa, Giuseppe Di Stefano e Mario Del Monaco.
Con grande forza e volontà intraprese negli Stati Uniti la carriera di direttore generale dell'Hotel Plaza, grazie ai suoi trascorsi canori. In pochi anni perfezionandosi passò a lavorare al "Del Monaco Hotel", al "Gian Marino" anche come maitre. Nella Florida Centrale, ad Altamonte Springs si mise in proprio attivando un prestigioso centro di ristorazione e di moda intitolato "La Scala Ristorante" tanto da ospitare personalità di spicco del mondo politico e le star del cinema, meritandosi negli anni, riconoscimenti e blasoni.
Una doppia carriera artistica e imprenditoriale da "leader" per l'italo-americano Giuseppe Del Vento(3 marzo 1926 - 10 luglio 2020), contraddistinta dalla dedizione, dalla bravura, dalla semplicità d'animo, dall'umiltà, dalla serietà, dalla lealtà nel modo di essere e di relazionarsi con gli altri, dall'altruismo, dall'impareggiabile sensibilità e generosità verso il prossimo, dall'amore per la sua famiglia (a Canosa, risiedono la sorella Lucia, i fratelli Nunzio, Sabino, Fortunato, Secondo mentre Enzo ad Orlando), per la sua adorata moglie Maria e il figlio Joseph scomparsi prematuramente, e poi per la sua "diletta Canosa e amati concittadini". Una perdita importante per la comunità canosina e americana che ricorderà le sue opere artistiche, manageriali ed umane di notevole valore storico, culturale e sociale.
Bartolo Carbone
Fonti consultate: "Voci Liriche da Canosa" di Saverio Giancaspero, Edizioni del Rosone nel 2010;
Antica Libreria del Corso di Francesco Pastore.
Foto gentilmente concesse da Sabino Casieri, nipote del tenore Giuseppe Del Vento