Storia e dintorni
Il Campanile di S. Biagio
Memoria dell’Orologio pubblico
sabato 3 febbraio 2018
15.04
Nella memoria liturgica del 3 Febbraio di San Biagio, Vescovo e Martire, risuonano nella memoria dei nostri padri i rintocchi delle "ore e dei quarti" delle campane dell'orologio pubblico di Piazza Colonna a Canosa di Puglia(BT). Fu collocato nel Campanile di San Biagio, abbattuto nel bombardamento bellico del 1943 nella Piazza del Municipio e costituì un patrimonio civile e religioso, quando l'ora si ascoltava anche da lontano nei rintocchi della campana dell'ora e dei quarti. Abbiamo svolto questa ricerca storica nel 2002 presso la cartella dell'Archivio Storico Comunale, realizzando poi volontariamente il manufatto del monumento della Concezione e del Campanile di San Biagio, oggi esposti temporaneamente nella Biblioteca Comunale di Canosa.
"Sulla torre del Campanile di San Biagio, il Consiglio Comunale con deliberazione 12 aprile 1886 determinava situarsi un orologio pubblico in Piazza Colonna , reclamato dalla necessità del paese" considerando " il vecchio orologio situato sulla Torre messa nella parte superiore della città, di niuna utilità all'intera Cittadinanza della parte piana".
Dalla Torre civica del rione Castello, il paese si sviluppava da Piazza Colonna verso la parte piana e si avvertiva questo nuovo bisogno di orologio pubblico, che fu collocato nel 1889 di concerto con il Comune con il Sindaco Vincenzo Sinesi, la Chiesa e la Confraternita di San Biagio e la Sottintendenza. I grafici e i disegni presenti nel fascicolo della Cartella attestano il livello dell'opera e della "macchina dell'orologio" fornito dalla Ditta di Cerignola con il costo di Lire 3.300. La Delibera di Giunta Municipale del Luglio 1889 deliberò in accordo di "demolirsi la cupola del Campanile della Chiesa di San Biagio di proprietà della Confraternita" per situare "l'armadio di ferro , ove sospendere le due campane del nuovo orologio". Nella tutela dell'antico, in un messaggio di attualità, il Consigliere Comunale Rossignoli Donato del 1889 "dimanda che l'Amministrazione voglia provvedere all'accomodo dell'attuale orologio messo nella zona del Castello, perché di utilità agli abitanti di quel rione".
Abbiamo scalato nel 1996 questa Torre posta nella Salita Castello, impropriamente cambiata nella toponomastica in Via Stalingrado nel 1948 e auspichiamo che vengano riaccesi i quadranti di cristallo dell'orologio, che pur fermo nella macchina, indichi alle nuove generazioni la storia dei quadranti con i numeri romani, cui farà seguito la sveglia dell'orologio del comodino, che svegliava i contadini per il lavoro nei campi. La collocazione dell'Orologio Pubblico sul Campanile di San Biagio dà lustro al Comune di Canosa in quanto si colloca nel tempo dei Comuni d 'Italia che diedero seguito all'adozione internazionale dei fusi orari di Washington avvenuta nel Novembre del 1884. Il Campanile fu abbattuto in guerra, ma il tempo rintocca la pace dei Popoli e i passi della gente nelle Piazze d'Italia, mentre tace anche la macchina dell'orologio del Palazzo di Città, dove la campana delle ore ritrae un fregio bronzeo di San Biagio.
Nella memoria liturgica del 3 Febbraio riviviamo la devozione a San Biagio, protettore della gola, patrimonio umano e professionale dei Maestri, dei Professori, che effondono quali Educatori l'uso delle corde vocali. Ho visto una statua di legno di Ortisei nel reparto Otorino di Casa Sollievo di San Giovanni Rotondo, dove la chirurgia dei noduli vocali attesta il lavoro usurante dei Maestri. Il linguaggio figurato dialettale popolare rimanda alla fatica vocale dei Genitori, degli Educatori, che spesso "fànne le scòrze 'ngànne!". Salutiamo con un proverbio dialettale popolare di San Biagio riferito al bisogno di fare merenda al pomeriggio, allungandosi la giornata, come evocava la buonanima di mia madre Rosetta: "A San Bièse la murénna trèse, a San Zavòne la murénna 'nzòne". Dai tempi delle Commedie di Plauto, "merendiamo" nel Glossarium Latinitatis : "meridie edere quasi post prandium".
Buona merenda e Buona Festa di San Biagio alla Chiesa canosina.
Maestro Peppino Di Nunno
"Sulla torre del Campanile di San Biagio, il Consiglio Comunale con deliberazione 12 aprile 1886 determinava situarsi un orologio pubblico in Piazza Colonna , reclamato dalla necessità del paese" considerando " il vecchio orologio situato sulla Torre messa nella parte superiore della città, di niuna utilità all'intera Cittadinanza della parte piana".
Dalla Torre civica del rione Castello, il paese si sviluppava da Piazza Colonna verso la parte piana e si avvertiva questo nuovo bisogno di orologio pubblico, che fu collocato nel 1889 di concerto con il Comune con il Sindaco Vincenzo Sinesi, la Chiesa e la Confraternita di San Biagio e la Sottintendenza. I grafici e i disegni presenti nel fascicolo della Cartella attestano il livello dell'opera e della "macchina dell'orologio" fornito dalla Ditta di Cerignola con il costo di Lire 3.300. La Delibera di Giunta Municipale del Luglio 1889 deliberò in accordo di "demolirsi la cupola del Campanile della Chiesa di San Biagio di proprietà della Confraternita" per situare "l'armadio di ferro , ove sospendere le due campane del nuovo orologio". Nella tutela dell'antico, in un messaggio di attualità, il Consigliere Comunale Rossignoli Donato del 1889 "dimanda che l'Amministrazione voglia provvedere all'accomodo dell'attuale orologio messo nella zona del Castello, perché di utilità agli abitanti di quel rione".
Abbiamo scalato nel 1996 questa Torre posta nella Salita Castello, impropriamente cambiata nella toponomastica in Via Stalingrado nel 1948 e auspichiamo che vengano riaccesi i quadranti di cristallo dell'orologio, che pur fermo nella macchina, indichi alle nuove generazioni la storia dei quadranti con i numeri romani, cui farà seguito la sveglia dell'orologio del comodino, che svegliava i contadini per il lavoro nei campi. La collocazione dell'Orologio Pubblico sul Campanile di San Biagio dà lustro al Comune di Canosa in quanto si colloca nel tempo dei Comuni d 'Italia che diedero seguito all'adozione internazionale dei fusi orari di Washington avvenuta nel Novembre del 1884. Il Campanile fu abbattuto in guerra, ma il tempo rintocca la pace dei Popoli e i passi della gente nelle Piazze d'Italia, mentre tace anche la macchina dell'orologio del Palazzo di Città, dove la campana delle ore ritrae un fregio bronzeo di San Biagio.
Nella memoria liturgica del 3 Febbraio riviviamo la devozione a San Biagio, protettore della gola, patrimonio umano e professionale dei Maestri, dei Professori, che effondono quali Educatori l'uso delle corde vocali. Ho visto una statua di legno di Ortisei nel reparto Otorino di Casa Sollievo di San Giovanni Rotondo, dove la chirurgia dei noduli vocali attesta il lavoro usurante dei Maestri. Il linguaggio figurato dialettale popolare rimanda alla fatica vocale dei Genitori, degli Educatori, che spesso "fànne le scòrze 'ngànne!". Salutiamo con un proverbio dialettale popolare di San Biagio riferito al bisogno di fare merenda al pomeriggio, allungandosi la giornata, come evocava la buonanima di mia madre Rosetta: "A San Bièse la murénna trèse, a San Zavòne la murénna 'nzòne". Dai tempi delle Commedie di Plauto, "merendiamo" nel Glossarium Latinitatis : "meridie edere quasi post prandium".
Buona merenda e Buona Festa di San Biagio alla Chiesa canosina.
Maestro Peppino Di Nunno