Storia e dintorni
Il coraggio diventa più forte nel pericolo
Il coraggio nel motto dei Corazzieri e nel cuore provato degli Italiani
mercoledì 22 aprile 2020
22.14
In questo "periodo travagliato", così evocato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sapiente interprete della sofferenza del Popolo Italiano che risuona nel Quirinale, Casa degli Italiani, in queste notti, si illumina di Tricolore il Torrino del Quirinale nel tempo di emergenza. Motivato sui miei studi sull'arte del Torrino, da me visitato nel 2011 con delegazione scolastica di Canosa di Puglia e di Pederobba (TV), ho scritto e dedicato un pensiero alla Madonna del Torrino, che si affaccia dal mosaico di azzurro sul Cortile d'Onore dove sono Custodi i Corazzieri, mentre passa nel saluto il Presidente. Nella ricorrenza della memoria di SAN GIORGIO, "Patrono Celeste della Cavalleria Italiana", in calendario il 23 aprile, segna la proclamazione del Breve Apostolico di PIO XII del 1956. L'opera del 2017 è stata consegnata al Reggimento dei Corazzieri e accolta nel corridoio che porta alla Cappella di San Giorgio, che custodisce una pregevole tela del Santo Patrono. Vogliamo proporre e dedicare il Motto dello stemma araldico al Comando del Reggimento, che ha condiviso con onore l'opera, con la dedicazione estesa in questo tempo travagliato a tutti i Cavalieri della società civile che curano e lottano per "trafiggere" il malefico drago del Coronavirus.
Nelle radici storiche nel 1978 al Reggimento dei Corazzieri venne concesso lo stendardo e, nel 1986, un proprio stemma araldico dove campeggia il motto VIRTUS IN PERICULIS FIRMIOR, "il coraggio diventa più forte nel pericolo". Abbiamo inteso valorizzarlo ed inserirlo nel componimento dedicato alla Madonna del Torrino del Quirinale, estendendolo in attualità nel significato alla sofferenza del Popolo Italiano.
Vergine Maria, sul Torrino di arte sacra
volgi lo sguardo su questo dolore sacro.
Vergine Maria, dal Colle del Quirinale
volgi lo sguardo d'emergenza nazionale.
Tu Madre creatura illibata del coraggio
nella Tua storia in cammino, in viaggio,
infondi coraggio ai Custodi Corazzieri,
a Medici e Sacerdoti, ai Volontari Alfieri,
«VIRTUS IN PERICULIS FIRMIOR»,
"Il coraggio è più forte nei pericoli",
dai Corazzieri in tutti i nostri vicoli.
Nell'impegno volontario civico, culturale e spirituale dei miei studi filologici, abbiamo ritrovato le radici del concetto del motto nel filosofo romano Seneca, nato nel 4 a. C. e deceduto a Roma nel 65 d. C.. Nell'opera De Providentia, nella lettera ad Lucilium, nel cap. IV, par. 4, Seneca scrive intorno al 62-65 d. C.: «avida est periculi virtus et quo tendat, non quid passura sit cogitat, quoniam etiam quod passura est gloriae pars est», "Il coraggio è avido del pericolo, pensa dove tendere, non cosa soffrirà, perchè anche ciò che soffrirà è parte della sua gloria". Le frasi di Seneca sono diventate spesso aforismi e riteniamo di ritrovare lo spirito del motto dei Corazzieri "Virtus in periculis firmior" nelle parole di Seneca "avida est periculi virtus", dove il coraggio avido del pericolo, diventa più forte (firmior). Risuoni nel petto nobile della storica Corazza il motto nel Palazzo del Quirinale e nelle case degli Italiani, nel petto corazzato dalle mascherine di Medici, Infermieri, Sacerdoti, Forze dell'Ordine e Volontari in trincea a salvarci dal malefico Virus della pandemia.Anche Lei, Vergine Maria, Donna del coraggio, che ha portato il figlio dalla greppia di Betlemme alla Croce di Gerusalemme, ci avvolga col manto celeste apud Deum dal Torrino ad ogni mano, ad ogni voce che canta "Fratelli d'Italia". In comunione interculturale con l'Oriente, porgiamo il messaggio alla Chiesa Ortodossa che venera il Santo, come attesta l'icona Άγιος Γεώργιος (trasl. Aghiòs Gheòrghios) esposta nel Museo Bizantino Cristiano di Atene . Anche in Canosa di Puglia è presente una contrada denominata "San Giorgio" con il pozzo comunale del passato e una cappellina in via Barletta.
Porgiamo gli auguri al benemerito Presidente Giorgio Napolitano e a quanti portano questo nome a cui sono intitolati 21 Comuni d'Italia, "SAN GIORGIO".
Porgiamo i saluti all'Associazione dei Cavalieri al Merito ANCRI BAT Canusium, nel Presidente Cav, Cosimo Sciannamea, che a suo tempo ha condiiviso e custodito l'opera del Santo Patrono.
Auguri alla mia ex alunna Giorgia, cui dedicai nel 2006 un componimento dedicato a San Giorgio per il suo onomastico. Siamo stati al telefono a ricordare la lezio svolta nel sito sacro del Camposanto nel 2006 sulle fosse comuni della Spagnola, riportate dall'oblio alla dignità umana, che oggi ammaestra le genti dopo 100 anni.
Dulcis in fundo, gli auguri a Papa Bergoglio per il suo nome di battesimo Giorgio, a cui ci affidiamo nella preghiera del mattino in questo tempo sofferto e "travagliato".
Maestro Cav. Giuseppe Di Nunno da Canosa di Puglia
Nelle radici storiche nel 1978 al Reggimento dei Corazzieri venne concesso lo stendardo e, nel 1986, un proprio stemma araldico dove campeggia il motto VIRTUS IN PERICULIS FIRMIOR, "il coraggio diventa più forte nel pericolo". Abbiamo inteso valorizzarlo ed inserirlo nel componimento dedicato alla Madonna del Torrino del Quirinale, estendendolo in attualità nel significato alla sofferenza del Popolo Italiano.
Vergine Maria, sul Torrino di arte sacra
volgi lo sguardo su questo dolore sacro.
Vergine Maria, dal Colle del Quirinale
volgi lo sguardo d'emergenza nazionale.
Tu Madre creatura illibata del coraggio
nella Tua storia in cammino, in viaggio,
infondi coraggio ai Custodi Corazzieri,
a Medici e Sacerdoti, ai Volontari Alfieri,
«VIRTUS IN PERICULIS FIRMIOR»,
"Il coraggio è più forte nei pericoli",
dai Corazzieri in tutti i nostri vicoli.
Nell'impegno volontario civico, culturale e spirituale dei miei studi filologici, abbiamo ritrovato le radici del concetto del motto nel filosofo romano Seneca, nato nel 4 a. C. e deceduto a Roma nel 65 d. C.. Nell'opera De Providentia, nella lettera ad Lucilium, nel cap. IV, par. 4, Seneca scrive intorno al 62-65 d. C.: «avida est periculi virtus et quo tendat, non quid passura sit cogitat, quoniam etiam quod passura est gloriae pars est», "Il coraggio è avido del pericolo, pensa dove tendere, non cosa soffrirà, perchè anche ciò che soffrirà è parte della sua gloria". Le frasi di Seneca sono diventate spesso aforismi e riteniamo di ritrovare lo spirito del motto dei Corazzieri "Virtus in periculis firmior" nelle parole di Seneca "avida est periculi virtus", dove il coraggio avido del pericolo, diventa più forte (firmior). Risuoni nel petto nobile della storica Corazza il motto nel Palazzo del Quirinale e nelle case degli Italiani, nel petto corazzato dalle mascherine di Medici, Infermieri, Sacerdoti, Forze dell'Ordine e Volontari in trincea a salvarci dal malefico Virus della pandemia.Anche Lei, Vergine Maria, Donna del coraggio, che ha portato il figlio dalla greppia di Betlemme alla Croce di Gerusalemme, ci avvolga col manto celeste apud Deum dal Torrino ad ogni mano, ad ogni voce che canta "Fratelli d'Italia". In comunione interculturale con l'Oriente, porgiamo il messaggio alla Chiesa Ortodossa che venera il Santo, come attesta l'icona Άγιος Γεώργιος (trasl. Aghiòs Gheòrghios) esposta nel Museo Bizantino Cristiano di Atene . Anche in Canosa di Puglia è presente una contrada denominata "San Giorgio" con il pozzo comunale del passato e una cappellina in via Barletta.
Porgiamo gli auguri al benemerito Presidente Giorgio Napolitano e a quanti portano questo nome a cui sono intitolati 21 Comuni d'Italia, "SAN GIORGIO".
Porgiamo i saluti all'Associazione dei Cavalieri al Merito ANCRI BAT Canusium, nel Presidente Cav, Cosimo Sciannamea, che a suo tempo ha condiiviso e custodito l'opera del Santo Patrono.
Auguri alla mia ex alunna Giorgia, cui dedicai nel 2006 un componimento dedicato a San Giorgio per il suo onomastico. Siamo stati al telefono a ricordare la lezio svolta nel sito sacro del Camposanto nel 2006 sulle fosse comuni della Spagnola, riportate dall'oblio alla dignità umana, che oggi ammaestra le genti dopo 100 anni.
Dulcis in fundo, gli auguri a Papa Bergoglio per il suo nome di battesimo Giorgio, a cui ci affidiamo nella preghiera del mattino in questo tempo sofferto e "travagliato".
Maestro Cav. Giuseppe Di Nunno da Canosa di Puglia