Storia e dintorni
Il Polo Museale di Puglia si veste di Tricolore
Festa d’Italia a Canosa
domenica 19 marzo 2017
20.42
Nella luce del mattino del 17 marzo 2017 per la ricorrenza dell'Unità d'Italia il Palazzo Sinesi- Museo Archeologico di canosa di Puglia(BT), sede del Polo Museale di Puglia, ha addobbato balconi e portale con il Tricolore in un progetto che si apre in mostra per valorizzare il patrimonio storico, civile e culturale dell'Unità d'Italia, della Bandiera, dell'Inno di Mameli. In una cornice festosa il Direttore Arch. Dott. Alfredo De Biase ha presentato la mostra allestita con la diligente collaborazione degli operatori del Museo Archeologico con competenza e volontario impegno. Il Direttore ha concepito la mostra nel concetto di un Museo non solo contenitore, ma anche agenzia di cultura e promozione del territorio.
Era il 10 Dicembre 1847 quando un corteo di 30.000 patrioti guidati dal giovane Goffredo Mameli testimoniò lo spirito di libertà con il Tricolore sventolato e benedetto sul sagrato del Santuario dell'Oregina di Genova, con lo "Scioglimento del voto" e con il rito sacro della benedizione delle bandiere. E fu Goffredo Mameli a scrivere l'ultima strofa dell'Inno per vestire di Tricolore fatto mano quel corteo storico di patrioti, di contadini, di operai e professionisti: "Tessete o fanciulle bandiere e coccarde / fa l'alme gagliarde l'invito d'amor!". In questa continuità storica è stata le gentilissima Maria Grazia De Rosa del Museo Archeologico a tessere le coccarde del Tricolore, in mostra sul petto e sulle pareti. Tra gli autorevoli interventi il Presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sabino Silvestri ha sottolineato la ricorrenza del 60° Anniversario del Trattato di Roma nelle radici dell'Unione Europea. L'Assessore allo spettacolo, Elia Marro in rappresentanza dell'Amministrazione comunale ha riportato un messaggio del Sindaco, impedito alla partecipazione, apprezzando l'iniziativa, valorizzata anche dalla presenza dell'Associazione dell'Aeronautica con il Presidente Cosimo Di Ruggiero.
Il Museo, quale agenzia educativa, ha coinvolto soprattutto la presenza e partecipazione di due classi del Liceo Statale "Enrico Fermi" di Canosa con la guida dei Docenti, Professoresse Giulia Giorgio e Maria Assunta Convertino, nelle discipline delle Lettere e di Storia e Filosofia. La stessa Professoressa Giorgio ha commentato il testo dell'Inno di Mameli trascritto nell'androne prestigioso del Palazzo. Come cultore di storia patria, accogliendo l'invito della Direzione del Museo, ho inteso consegnare documenti degli Istituti Italiani del Risorgimento pubblicati nel progetto "Ob Amorem Patriae" esposto al Vittoriano nel 2012. Lo stesso motto è diventato un valore ed un messaggio per i giovani liceali, assunto dal IV sec. ed inciso nella storia e nell'architettura delle pietre storiche della Canusium Apuliae del Corrector Volusio Venusto. Il servizio fotografico di Sabino Mazzarella ha con sensibilità e disponibilità documentato la cerimonia celebrata a livello nazionale con il Presidente della Repubblica. La mia persona nella veste del Tricolore ha inteso rappresentare una "bandiera vivente" nei colori d'Italia che sono il manifesto delle idee e dei valori interiori, che raccontano anche la benedizione della bandiera, valore sacro del Popolo Italiano.
L'Elmo di Scipio che posò i passi a Canosa con il tribuno diciannovenne Scipione nel 216 a. C., inaugurato poi nel 1958 alla presenza del Ministro dell'Istruzione, Aldo Moro, è stato evocato all'inizio e al termine con il Canto degli Italiani, con l'Inno di Mameli, nel cuore, nella voce e nell'opera del Polo Museale di Canosa di Puglia che offre la possibilità di fare un percorso fra storia e cultura.
Viva l'Italia!
Ob amorem patriae
Maestro Peppino Di Nunno
Era il 10 Dicembre 1847 quando un corteo di 30.000 patrioti guidati dal giovane Goffredo Mameli testimoniò lo spirito di libertà con il Tricolore sventolato e benedetto sul sagrato del Santuario dell'Oregina di Genova, con lo "Scioglimento del voto" e con il rito sacro della benedizione delle bandiere. E fu Goffredo Mameli a scrivere l'ultima strofa dell'Inno per vestire di Tricolore fatto mano quel corteo storico di patrioti, di contadini, di operai e professionisti: "Tessete o fanciulle bandiere e coccarde / fa l'alme gagliarde l'invito d'amor!". In questa continuità storica è stata le gentilissima Maria Grazia De Rosa del Museo Archeologico a tessere le coccarde del Tricolore, in mostra sul petto e sulle pareti. Tra gli autorevoli interventi il Presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sabino Silvestri ha sottolineato la ricorrenza del 60° Anniversario del Trattato di Roma nelle radici dell'Unione Europea. L'Assessore allo spettacolo, Elia Marro in rappresentanza dell'Amministrazione comunale ha riportato un messaggio del Sindaco, impedito alla partecipazione, apprezzando l'iniziativa, valorizzata anche dalla presenza dell'Associazione dell'Aeronautica con il Presidente Cosimo Di Ruggiero.
Il Museo, quale agenzia educativa, ha coinvolto soprattutto la presenza e partecipazione di due classi del Liceo Statale "Enrico Fermi" di Canosa con la guida dei Docenti, Professoresse Giulia Giorgio e Maria Assunta Convertino, nelle discipline delle Lettere e di Storia e Filosofia. La stessa Professoressa Giorgio ha commentato il testo dell'Inno di Mameli trascritto nell'androne prestigioso del Palazzo. Come cultore di storia patria, accogliendo l'invito della Direzione del Museo, ho inteso consegnare documenti degli Istituti Italiani del Risorgimento pubblicati nel progetto "Ob Amorem Patriae" esposto al Vittoriano nel 2012. Lo stesso motto è diventato un valore ed un messaggio per i giovani liceali, assunto dal IV sec. ed inciso nella storia e nell'architettura delle pietre storiche della Canusium Apuliae del Corrector Volusio Venusto. Il servizio fotografico di Sabino Mazzarella ha con sensibilità e disponibilità documentato la cerimonia celebrata a livello nazionale con il Presidente della Repubblica. La mia persona nella veste del Tricolore ha inteso rappresentare una "bandiera vivente" nei colori d'Italia che sono il manifesto delle idee e dei valori interiori, che raccontano anche la benedizione della bandiera, valore sacro del Popolo Italiano.
L'Elmo di Scipio che posò i passi a Canosa con il tribuno diciannovenne Scipione nel 216 a. C., inaugurato poi nel 1958 alla presenza del Ministro dell'Istruzione, Aldo Moro, è stato evocato all'inizio e al termine con il Canto degli Italiani, con l'Inno di Mameli, nel cuore, nella voce e nell'opera del Polo Museale di Canosa di Puglia che offre la possibilità di fare un percorso fra storia e cultura.
Viva l'Italia!
Ob amorem patriae
Maestro Peppino Di Nunno