Storia e dintorni
In memoria dell'internato Michele Di Giulio
Ho detto NO perché NO era soldato
domenica 26 gennaio 2020
21.12
Ogni anno, nel mondo, il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, per ricordare 15 milioni di persone, vittime dell'Olocausto (come riporta uno studio dell' United States Holocaust Memorial Museum di Washington ), rinchiuse e uccise nei campi di sterminio nazisti prima e durante la Guerra Mondiale. Sei milioni di queste vittime innocenti appartenevano al popolo ebraico: il loro genocidio chiamato Shoah. Tra i deportati ed internati nei lager nazisti figura anche il soldato di fanteria, Michele Di Giulio, nato a Canosa di Puglia il 18 luglio 1919 e deceduto presso l'ospedale civile di Andria il 14 luglio 1956. Umile contadino, Michele Di Giulio fu arruolato il 7 giugno 1939 ed assegnato al 52° Reggimento Fanteria; il 25 ottobre 1940 trasferito al 207° Reggimento Fanteria per tre lunghi anni fino al 1943, quando fu fatto prigioniero dai nazisti. Durante la guerra fu ferito da arma da fuoco, mentre eroicamente rifiutò di rientrare in Patria per continuare a dare il suo immane contributo. Il suo foglio matricolare riporta che la ferita era stata causata da un proiettile in entrata "nella regione sottoclavicolare destra con uscita dalla spalla destra". Con il 207° Reggimento Fanteria, partecipò alle operazioni belliche dal 25 ottobre 1940 all'8 settembre 1943, svoltesi alla Frontiera Greco Albanese e nel mare Mediterraneo presso l'Isola di Creta. Il 17 settembre 1943, fu fatto prigioniero dai tedeschi presso l'isola di Creta e trasferito in un lager nazista ,Baden Baden ivi rimase fino alla fine della guerra. Segnato dalle ferite di guerra, morì a soli 37 anni, lasciando la moglie Pastore Costanza, vedova a soli 29 anni, in condizioni fisiche malsane e tre figli da accudire Nunzio di 8 anni, Cosimo di 4 anni e Giuseppe di soli 9 mesi. Alla famiglia non fu riconosciuto alcun beneficio pensionistico, pertanto, Nunzio e Cosimo andarono in orfanotrofi ed il neonato Giuseppe rimase con la madre in condizioni di estrema povertà.
Alla memoria del Fante Michele Di Giulio per il suo atto eroico sono state concesse due Croci al Merito di guerra dall'Esercito Italiano - Regione Militare Meridionale - Comando Territoriale Napoli, mentre, il 31 gennaio 2017 a Canosa di Puglia(BT) presso il Teatro Comunale "R. Lembo" nel corso della cerimonia commemorativa della Giornata della Memoria, il Prefetto Clara Minerva, insieme al Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia consegnarono nelle mani del figlio Nunzio Di Giulio (Ispettore Capo della Polizia di Stato in quiescenza) la medaglia d'onore in segno di memore omaggio alle vittime delle persecuzioni naziste. La Legge n.211 del 20/07/2000, ha istituito il "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria", per riflettere su quanto è accaduto ai deportati militari nei campi nazisti, il Cavaliere Nunzio Di Giulio(figlio del fante Michele) preso dalla commozione ha proposto di rileggere la "Lettera scritta da un internato militare italiano sconosciuto, numero di matricola 151AZ, in modo da conservare nel futuro dell'Italia, la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia, affinchè simili eventi non possano mai più accadere.
Il significato nel nostro NO:
i tedeschi mi hanno chiamato: "Firma che sarai liberato". Hanno ribadito: "Firma che tornerai a casa". Firma, perché certi italiani si professano fratelli senza esserlo. Firma che vivrai la nostra apoteosi.
Io ho detto "NO, non firmo". Ho ripetuto "NO, non firmo". Non mi sono arreso alle loro lusinghe, non ho avuto paura delle loro minacce, ho scontato serenamente il mio gesto e ho detto NO.
Ho detto NO quando NO significava reticolato, ma il Sì sarebbe stato solo libertà transitoria.
Ho detto NO quando NO era l'incognita tragica che incombeva, mentre il Sì era una parentesi ammaliatrice che si apriva al tormento.
Ho detto NO quando NO significava morte ed olocausto, mentre il Sì era solo il ripristino sporadico del vivere la vita.
Ho detto NO perché NO era soldato, mentre il Sì voleva dire mercenario.
Ho detto NO perché NO era ribellione al nazifascismo, perché NO era dovere.
NO era patria.
Lettera scritta da un I.M.I. sconosciuto, numero di matricola 151AZ.
Alla memoria del Fante Michele Di Giulio per il suo atto eroico sono state concesse due Croci al Merito di guerra dall'Esercito Italiano - Regione Militare Meridionale - Comando Territoriale Napoli, mentre, il 31 gennaio 2017 a Canosa di Puglia(BT) presso il Teatro Comunale "R. Lembo" nel corso della cerimonia commemorativa della Giornata della Memoria, il Prefetto Clara Minerva, insieme al Sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia consegnarono nelle mani del figlio Nunzio Di Giulio (Ispettore Capo della Polizia di Stato in quiescenza) la medaglia d'onore in segno di memore omaggio alle vittime delle persecuzioni naziste. La Legge n.211 del 20/07/2000, ha istituito il "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In occasione del "Giorno della Memoria", per riflettere su quanto è accaduto ai deportati militari nei campi nazisti, il Cavaliere Nunzio Di Giulio(figlio del fante Michele) preso dalla commozione ha proposto di rileggere la "Lettera scritta da un internato militare italiano sconosciuto, numero di matricola 151AZ, in modo da conservare nel futuro dell'Italia, la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia, affinchè simili eventi non possano mai più accadere.
Il significato nel nostro NO:
i tedeschi mi hanno chiamato: "Firma che sarai liberato". Hanno ribadito: "Firma che tornerai a casa". Firma, perché certi italiani si professano fratelli senza esserlo. Firma che vivrai la nostra apoteosi.
Io ho detto "NO, non firmo". Ho ripetuto "NO, non firmo". Non mi sono arreso alle loro lusinghe, non ho avuto paura delle loro minacce, ho scontato serenamente il mio gesto e ho detto NO.
Ho detto NO quando NO significava reticolato, ma il Sì sarebbe stato solo libertà transitoria.
Ho detto NO quando NO era l'incognita tragica che incombeva, mentre il Sì era una parentesi ammaliatrice che si apriva al tormento.
Ho detto NO quando NO significava morte ed olocausto, mentre il Sì era solo il ripristino sporadico del vivere la vita.
Ho detto NO perché NO era soldato, mentre il Sì voleva dire mercenario.
Ho detto NO perché NO era ribellione al nazifascismo, perché NO era dovere.
NO era patria.
Lettera scritta da un I.M.I. sconosciuto, numero di matricola 151AZ.