Storia e dintorni
La Candelora è un’antichissima festa cristiana
Significa purificazione e anche " luce”
giovedì 1 febbraio 2018
22.45
Il 2 Febbraio ricorre la Festa della Candelora, Festum Candelarum, dove ritroviamo radici culturali pagane, astronomiche e cristiane. Riportiamo di seguito uno stralcio della preziosa pagina firmata , oggi riscoperta dopo circa venti anni, inviataci dall'allora Capitano dell'Aeronautica , Giancarlo Bonelli, il quale sapientemente nelle previsioni del tempo del 2 febbraio presentò questa ricerca, nel legame tra l'astro del Sole e la cultura pagana e cristiana. Grazie dottor Bonelli ! "La Candelora è un'antichissima festa cristiana, nata in Oriente, con cui si celebrava la Purificazione di Maria nel tempio, quaranta giorni dopo il parto.E quindi la Candelora ha un significato di purificazione. Poiché la Candelora dista quaranta giorni dal Natale, nascita di Cristo, la Candelora ha anche il significato di luce". I popoli nordici, tra cui i Celti ed i loro sacerdoti, i Druidi, celebravano il 2 Febbraio con la Festa chiamata: "il ritorno della luce". ... con un riferimento astronomico del sole che inizia ad essere più alto all'orizzonte, mentre spuntano i primi germogli. Per i Romani tutto il mese di Febbraio aveva un significato di purificazione e di rinnovamento; infatti 'februare' in latino significa purificare. I Romani festeggiavano i Lupercali in onore di Romolo e Remo e in un gioco due fanciulli uscivano di corsa da una grotta , come passaggio dal buio alla luce e al rinnovamento. La Festa della Candelora cristiana deriva dalle candele dei fedeli in processione che, spente all'ingresso in Chiesa erano accese da un unico cero, simbolo di Cristo. I Fedeli diventavano così portatori di luce e di fede".
Eloquente la pagina dell'alto ufficiale dell'Aeronautica e meterologo Giancarlo Bonelli, pervenuta da RAI UNO al mattino del 2 Febbraio con l'augurio di un disegno di Emanuela Lamanna , alunna di Classe 4 B nel 2010, nell'ultimo anno del mio insegnamento in servizio, in cui si riporta il proverbio in dialetto canosino della "Cannelòre".
A la Cannelòre,
o néveche o chiòve, la vernète ò jesséute fòre.
Responne la vécchia arraggète,
ce vòlene quaranta jùrne a la svernète,
e se vu jésse sechéure,
quane ascénnene li metetéure.
Infatti dal 2 febbraio, all'equinozio di Primavera scorrono circa 40 giorni, ma per essere sicuri dell'arrivo dell'estate, occorre attendere giugno, al tempo della mietitura! Che sia purificata la natura con il nostro cuore, portando la candela benedetta a casa dopo il rito in Chiesa e usandola durante l'anno nei momenti di buio, di paura nei temporali, terremoti e calamità.
Buona Candelora!
Maestro Peppino Di Nunno
Eloquente la pagina dell'alto ufficiale dell'Aeronautica e meterologo Giancarlo Bonelli, pervenuta da RAI UNO al mattino del 2 Febbraio con l'augurio di un disegno di Emanuela Lamanna , alunna di Classe 4 B nel 2010, nell'ultimo anno del mio insegnamento in servizio, in cui si riporta il proverbio in dialetto canosino della "Cannelòre".
A la Cannelòre,
o néveche o chiòve, la vernète ò jesséute fòre.
Responne la vécchia arraggète,
ce vòlene quaranta jùrne a la svernète,
e se vu jésse sechéure,
quane ascénnene li metetéure.
Infatti dal 2 febbraio, all'equinozio di Primavera scorrono circa 40 giorni, ma per essere sicuri dell'arrivo dell'estate, occorre attendere giugno, al tempo della mietitura! Che sia purificata la natura con il nostro cuore, portando la candela benedetta a casa dopo il rito in Chiesa e usandola durante l'anno nei momenti di buio, di paura nei temporali, terremoti e calamità.
Buona Candelora!
Maestro Peppino Di Nunno