Storia e dintorni
La nostra bandiera rappresenta l'italianità più vera e profonda
Le celebrazioni del 222° anniversario del Tricolore
lunedì 7 gennaio 2019
15.01
Era il 7 gennaio del 1797 quando la Repubblica Cispadana (R.C.) proclamò come proprio vessillo il Tricolore a bande orizzontali con quattro frecce poste all'ingiù in una faretra. Sono le quattro frecce risorgimentali di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara, le quattro città poste "al di qua del Po" (Cis Padum). Nell'emblema della Bandiera Madre del Tricolore figura il Fascio Littorio, simbolo di unità e autorità nei "Fasces lictoriae" dell'Antica Roma. Al centro figura un turcasso, cioè un "sacco di pecora", una faretra confezionata con pelli conciate di bovini o ovini.Ma perché una faretra? L'iconografia della faretra affonda le radici nella notte dei tempi a significare la difesa della propria libertà e della propria terra nativa. Già 5.000 anni fa nel periodo del tardo Neolitico, Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio, è stato ritrovato inumato nel ghiacciaio con una faretra rudimentale, fatta di pelliccia di camoscio e contenente alcune frecce.
Nelle radici elleniche e nella mitologia dell' Antica Grecia, la faretra compare con frecce d'argento sulle spalle di Artemide, figlia di Zeus, divinità dell'Olimpo associata a Diana in epoca romana. Nell'esegesi del mito, Artemide con l'iconografia della faretra sacra rappresenta l'archetipo femminile dello spirito d'indipendenza dell'uomo. La faretra è rappresentata nello stesso mito di Eracle, figura mitologica presente nel primo Umanesimo e nel Rinascimento. L'eroe Ulisse, epico difensore della propria indipendenza e della propria terra, viene rappresentato spesso con la faretra, fatta con pelli conciate per contenere le frecce. L'arciere con la faretra è una figura eroica e militare di difesa presente nel Medioevo e nel Rinascimento dando origine alle tradizioni del Palio, come nella "faretra imperiale" assegnata nel Palio di Trento. Nelle insegne araldiche dei Comuni del Medioevo figura la faretra, come nello stemma del Comune di Ceglie Messapica. La faretra quindi figura in diversi emblemi e vessilli a significare la lotta per la libertà e la difesa della propria terra, come volle la Repubblica Cispadana "al di qua del Po" con le quattro frecce nella faretra repubblicana del Tricolore, ornata di un serto di alloro.Oggi le nostre frecce attestano i nostri valori risorgimentali, democratici, repubblicani e la faretra è il nostro animo italiano, custode di un grande patrimonio spirituale di unità di Fratelli d'Italia.
Il Museo del Tricolore di Reggio Emilia con nota scritta ha ritenuto questa mia lettura "una interessante analisi sul simbolo della faretra", allegando la seguente nota storica: «A Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797, i deputati delle quattro città confederate di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio si riuniscono nella Sala del Congresso per proclamare la Repubblica Cispadana "una e indivisibile". Nella seduta del 7 gennaio 1797, Giuseppe Compagnoni di Lugo fa approvare la mozione che "si renda universale lo Stendardo o Bandiera di tre colori, Verde, Bianco e Rosso": nasce così il Tricolore, bandiera di uno stato sovrano, destinato a diventare il simbolo dell'indipendenza e dell'unità nazionale. Il vessillo cispadano ha i colori disposti in tre strisce orizzontali: il rosso in alto, il bianco in mezzo, il verde in basso. Al centro è raffigurato il turcasso o faretra con quattro frecce, a simboleggiare l'unione dei quattro popoli che formano la Repubblica, sotto un fascio littorio simbolo di unità derivato dall'Antica Roma, un cannone ed un tamburo militare, mentre ai lati sono poste le iniziali di "Repubblica Cispadana"».
In occasione della Giornata Nazionale della Bandiera, istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Si celebra oggi il 222° anniversario del Tricolore, simbolo della Patria. Da Reggio Emilia la nostra bandiera è stata il testimone di tutti gli avvenimenti che hanno segnato il Risorgimento e la conquista dell'Unità d'Italia, sino alla Repubblica. Un cammino distinto da momenti di grande entusiasmo e anche da terribili sofferenze, superate con la tenacia, la caparbietà e l'eroismo di un popolo che non ha mai rinunciato a voler dare ai propri figli un futuro migliore. Nel Tricolore gli italiani hanno sempre visto riflettersi la loro storia comune. La bandiera è un testimone che viene passato di generazione in generazione per riaffermare i valori della nostra identità in un contesto internazionale che ci vede, raccolti nella comune casa europea, fermi sostenitori della pace e della cooperazione fra le genti. Al Tricolore guardano con rispetto, animati da sentimenti di onore e lealtà, tutti gli italiani che, in esso e nella Costituzione, si riconoscono concittadini. Viva il Tricolore, viva la Repubblica».
Alle celebrazioni tenutesi in mattinata a Reggio Emilia è intervenuto il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la seconda carica dello Stato che ha presenziato all'alzabandiera, all'Inno Nazionale con onori militari in Piazza Prampolini e al Teatro Ariosto, dichiarando: «La nostra bandiera rappresenta l'italianità più vera e profonda; simboleggia quell'idea di Patria - Terra dei Padri - che ha segnato il cammino della nostra identità. Un cammino certamente non semplice, fatto di lotte e conquiste, sacrifici e martirii; un cammino che oggi ci consegna l'Italia così come la conosciamo: libera, democratica, solidale.La nostra bandiera é l'essenza stessa dell'italianità, dei valori che sono a fondamento del nostro Stato di diritto, del nostro vivere comunitario». - Ha proseguito Casellati - «L'italianità é il nostro tratto distintivo, é il valore aggiunto di chi affronta le sfide della globalizzazione difendendo la propria storia e le proprie tradizioni: a partire dalle radici cristiane alla base della nostra comunità. E' il codice comportamentale di chi si impegna per un Paese dove venga riconosciuto e premiato il merito. Ed é compito della politica, a tutti i livelli, tradurre questo proposito in azioni concrete per invertire il trend della fuga dei cervelli ed offrire alle giovani generazioni reali opportunita' di crescita e di affermazione. Il Tricolore è il codice comportamentale di chi si impegna per un Paese dove venga riconosciuto e premiato il merito. Ed è compito della politica, a tutti i livelli, tradurre questo proposito in azioni concrete per invertire il trend della fuga dei cervelli ed offrire alle giovani generazioni reali opportunità di crescita e di affermazione».
A Canosa di Puglia(BT), abbiamo affacciato il Tricolore a sventolare sul balcone di paese, mentre si ritorna a Scuola.
Onore al Tricolore Italiano! – Art. 12 Costituzione Repubblica Italiana
Ob amorem patriae
A Reggio Emilia Città del Tricolore
Ricerche storiche a cura del maestro Giuseppe Di Nunno
Nelle radici elleniche e nella mitologia dell' Antica Grecia, la faretra compare con frecce d'argento sulle spalle di Artemide, figlia di Zeus, divinità dell'Olimpo associata a Diana in epoca romana. Nell'esegesi del mito, Artemide con l'iconografia della faretra sacra rappresenta l'archetipo femminile dello spirito d'indipendenza dell'uomo. La faretra è rappresentata nello stesso mito di Eracle, figura mitologica presente nel primo Umanesimo e nel Rinascimento. L'eroe Ulisse, epico difensore della propria indipendenza e della propria terra, viene rappresentato spesso con la faretra, fatta con pelli conciate per contenere le frecce. L'arciere con la faretra è una figura eroica e militare di difesa presente nel Medioevo e nel Rinascimento dando origine alle tradizioni del Palio, come nella "faretra imperiale" assegnata nel Palio di Trento. Nelle insegne araldiche dei Comuni del Medioevo figura la faretra, come nello stemma del Comune di Ceglie Messapica. La faretra quindi figura in diversi emblemi e vessilli a significare la lotta per la libertà e la difesa della propria terra, come volle la Repubblica Cispadana "al di qua del Po" con le quattro frecce nella faretra repubblicana del Tricolore, ornata di un serto di alloro.Oggi le nostre frecce attestano i nostri valori risorgimentali, democratici, repubblicani e la faretra è il nostro animo italiano, custode di un grande patrimonio spirituale di unità di Fratelli d'Italia.
Il Museo del Tricolore di Reggio Emilia con nota scritta ha ritenuto questa mia lettura "una interessante analisi sul simbolo della faretra", allegando la seguente nota storica: «A Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797, i deputati delle quattro città confederate di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio si riuniscono nella Sala del Congresso per proclamare la Repubblica Cispadana "una e indivisibile". Nella seduta del 7 gennaio 1797, Giuseppe Compagnoni di Lugo fa approvare la mozione che "si renda universale lo Stendardo o Bandiera di tre colori, Verde, Bianco e Rosso": nasce così il Tricolore, bandiera di uno stato sovrano, destinato a diventare il simbolo dell'indipendenza e dell'unità nazionale. Il vessillo cispadano ha i colori disposti in tre strisce orizzontali: il rosso in alto, il bianco in mezzo, il verde in basso. Al centro è raffigurato il turcasso o faretra con quattro frecce, a simboleggiare l'unione dei quattro popoli che formano la Repubblica, sotto un fascio littorio simbolo di unità derivato dall'Antica Roma, un cannone ed un tamburo militare, mentre ai lati sono poste le iniziali di "Repubblica Cispadana"».
In occasione della Giornata Nazionale della Bandiera, istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Si celebra oggi il 222° anniversario del Tricolore, simbolo della Patria. Da Reggio Emilia la nostra bandiera è stata il testimone di tutti gli avvenimenti che hanno segnato il Risorgimento e la conquista dell'Unità d'Italia, sino alla Repubblica. Un cammino distinto da momenti di grande entusiasmo e anche da terribili sofferenze, superate con la tenacia, la caparbietà e l'eroismo di un popolo che non ha mai rinunciato a voler dare ai propri figli un futuro migliore. Nel Tricolore gli italiani hanno sempre visto riflettersi la loro storia comune. La bandiera è un testimone che viene passato di generazione in generazione per riaffermare i valori della nostra identità in un contesto internazionale che ci vede, raccolti nella comune casa europea, fermi sostenitori della pace e della cooperazione fra le genti. Al Tricolore guardano con rispetto, animati da sentimenti di onore e lealtà, tutti gli italiani che, in esso e nella Costituzione, si riconoscono concittadini. Viva il Tricolore, viva la Repubblica».
Alle celebrazioni tenutesi in mattinata a Reggio Emilia è intervenuto il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la seconda carica dello Stato che ha presenziato all'alzabandiera, all'Inno Nazionale con onori militari in Piazza Prampolini e al Teatro Ariosto, dichiarando: «La nostra bandiera rappresenta l'italianità più vera e profonda; simboleggia quell'idea di Patria - Terra dei Padri - che ha segnato il cammino della nostra identità. Un cammino certamente non semplice, fatto di lotte e conquiste, sacrifici e martirii; un cammino che oggi ci consegna l'Italia così come la conosciamo: libera, democratica, solidale.La nostra bandiera é l'essenza stessa dell'italianità, dei valori che sono a fondamento del nostro Stato di diritto, del nostro vivere comunitario». - Ha proseguito Casellati - «L'italianità é il nostro tratto distintivo, é il valore aggiunto di chi affronta le sfide della globalizzazione difendendo la propria storia e le proprie tradizioni: a partire dalle radici cristiane alla base della nostra comunità. E' il codice comportamentale di chi si impegna per un Paese dove venga riconosciuto e premiato il merito. Ed é compito della politica, a tutti i livelli, tradurre questo proposito in azioni concrete per invertire il trend della fuga dei cervelli ed offrire alle giovani generazioni reali opportunita' di crescita e di affermazione. Il Tricolore è il codice comportamentale di chi si impegna per un Paese dove venga riconosciuto e premiato il merito. Ed è compito della politica, a tutti i livelli, tradurre questo proposito in azioni concrete per invertire il trend della fuga dei cervelli ed offrire alle giovani generazioni reali opportunità di crescita e di affermazione».
A Canosa di Puglia(BT), abbiamo affacciato il Tricolore a sventolare sul balcone di paese, mentre si ritorna a Scuola.
Onore al Tricolore Italiano! – Art. 12 Costituzione Repubblica Italiana
Ob amorem patriae
A Reggio Emilia Città del Tricolore
Ricerche storiche a cura del maestro Giuseppe Di Nunno