Storia e dintorni
Le fanòve canosine
Le filastrocche cantate in dialetto intorno al falò
sabato 7 dicembre 2019
8.22
Nel tempo dell'Avvento che precede il Natale, Canosa "accende" quattro falò con tradizioni popolari di culto cristiano, di festa di strada, di sapori di frittelle, da Santa Caterina, all'Immacolata, a Santa Lucia, alla Natività del 25 Dicembre. Sono le fanòve e con le relative filastrocche cantate in dialetto intorno al falò. La fanòve [et. gr. φανός (fanòs). lanterna,torcia, fiaccola], festa di strada era anche un momento di aggregazione di vita di strada, di festa, di omaggio alla cultura cristiana, di valorizzazione del fuoco, che suggellava la vita domestica, la casa. Infatti al termine del falò, si portava la brace nel braciere di Casa. La fanòve avveniva nella sera della Vigilia, come annuncio serale della festa. Il rito della fanove ha radici antiche, nel fuoco rituale offerto alle divinità. Ancora oggi la torcia (φανός) si ritrova nella Resurrezione o nei riti carnascialeschi di Kozani, Città della Macedonia in Grecia. Nella fiamma e nella luce propiziatoria dell'arrivo dell'Inverno, ci accostiamo cantando ai quattro falò dell'Avvento del Natale. I falò venivano accesi nel giorno della vigilia, momento di incontro comunitario di strada, accompagnato dalla degustazione di frittelle. La Tradizione è ancora viva a Canosa di Puglia(BT).
Il 25 novembre a Santa Caterina :
La fanòve a sanda Cataròne,
stè la nàve sàupe a la spòne.
Alla vigilia dell'Immacolata Concezione (8 dicembre):
La fanòve all'Ammaculète,
quéra ca tène la crònna 'n ghèpe.
(È l'immagine della Madonna, nell'Apocalisse (XII, 1), con la corona di dodici stelle sul capo.
In occasione della vigilia dell'Immacolata, le Parrocchie del Centro storico di Canosa di Puglia(BT) presentano "Scie di Luce", in attesa della Luce,.." Il falò della tradizione canosina si accenderà stasera e sarà preceduto da una fiaccolata. Alle ore 19,30 è programmato il raduno presso la Chiesa di "S.Caterina D'Alessandria" da dove partirà una fiaccolata per le vie cittadine: via E.Fieramosca, Via Diomede,Via Trieste e Trento, Salita Arco Diomede(sosta)Via Gramsci, Piazza Umberto I.
Il 13 dicembre a Santa Lucia :
La fanòve a Sanda Luciòje,
a Natèle trìdece dòje (a Natale tredici giorni).
Si contavano i dodici giorni precedenti la vigilia e i dodici giorni successivi per previsioni climatiche dei mesi dell'anno successivo.
Il 25 dicembre a Natale :
La fanòve o Bammenìdde, cùre ca tène li riccetìdde. Un'altra versione recita: " o Bammenìdde, bianghe, russe e trucchelìdde"
Ogni verso del canto del falò terminava con l'esclamazione "uéh, uéh!" e con il finale competitivo dei falò di quartiere:
"jà bélle la nòste, jà brutte la vòste", in una gara di numerose fanove di paese.
La brace alla fine veniva portata con il braciere in casa.
Viva la fanòve!... e le frittelle!
Ricerche storiche dal libro di Dialettologia "Sulle vie dei ciottoli del dialetto canosino" 2015
Maestro Peppino Di Nunno
Il 25 novembre a Santa Caterina :
La fanòve a sanda Cataròne,
stè la nàve sàupe a la spòne.
Alla vigilia dell'Immacolata Concezione (8 dicembre):
La fanòve all'Ammaculète,
quéra ca tène la crònna 'n ghèpe.
(È l'immagine della Madonna, nell'Apocalisse (XII, 1), con la corona di dodici stelle sul capo.
In occasione della vigilia dell'Immacolata, le Parrocchie del Centro storico di Canosa di Puglia(BT) presentano "Scie di Luce", in attesa della Luce,.." Il falò della tradizione canosina si accenderà stasera e sarà preceduto da una fiaccolata. Alle ore 19,30 è programmato il raduno presso la Chiesa di "S.Caterina D'Alessandria" da dove partirà una fiaccolata per le vie cittadine: via E.Fieramosca, Via Diomede,Via Trieste e Trento, Salita Arco Diomede(sosta)Via Gramsci, Piazza Umberto I.
Il 13 dicembre a Santa Lucia :
La fanòve a Sanda Luciòje,
a Natèle trìdece dòje (a Natale tredici giorni).
Si contavano i dodici giorni precedenti la vigilia e i dodici giorni successivi per previsioni climatiche dei mesi dell'anno successivo.
Il 25 dicembre a Natale :
La fanòve o Bammenìdde, cùre ca tène li riccetìdde. Un'altra versione recita: " o Bammenìdde, bianghe, russe e trucchelìdde"
Ogni verso del canto del falò terminava con l'esclamazione "uéh, uéh!" e con il finale competitivo dei falò di quartiere:
"jà bélle la nòste, jà brutte la vòste", in una gara di numerose fanove di paese.
La brace alla fine veniva portata con il braciere in casa.
Viva la fanòve!... e le frittelle!
Ricerche storiche dal libro di Dialettologia "Sulle vie dei ciottoli del dialetto canosino" 2015
Maestro Peppino Di Nunno