Storia e dintorni
Michele Pasculli : il primo Caduto canosino della Grande Guerra
Memoria di un Bersagliere sul Carso insanguinato
sabato 29 settembre 2018
17.37
Nella ricorrenza del Centenario della Grande Guerra, dalla Provincia di Milano il Signor Dino Lagrasta scrive alla Redazione di Canosaweb, porgendo la memoria di Michele Pasculli(Canosa di Puglia, 17 marzo 1888 - Kobarid, 6 giugno 1915), nonno di sua moglie. L'appello suscita in noi una complessa ricerca storica, rintracciando i nipoti, Signor Vito Casamassima presso Pavia e Signora Immacolata Casamassima presso Milano, con cui abbiamo avuto il piacere di dialogare, riscrivendo una pagina di storia, cui ha collaborato con diligenza e competenza anche Michele Di Ruggiero, Membro dell'Associazione Arma dell'Aeronautica e Capogruppo dell'Istituto Nastro Azzurro.
La prima Guerra Mondiale riporta l'ingresso dell'Italia nel XXIV Maggio 1915, nel "Piave che mormorava", come fa memoria anche una lapide di toponomastica canosina di VIA XXIV MAGGIO, di fronte all'Asilo Minerva, che ricorda questa funesta data storica tra Interventisti e Neutralisti. "È partito in Guerra", evocava la voce popolare in dialetto di paese e dopo circa dieci giorni moriva Michele Pasculli, "mancava ai vivi in età di anni 26", come comunicò una nota del Ministero della Guerra al Comune di Canosa. Il manoscritto municipale così riporta: "L'anno mille novecento quindici ed alli sei del mese di giugno nel Comune di Caporetto (Kobarid) mancava ai vivi in età di anni ventisei il Pasculli Michele, Soldato del dodicesimo Reggimento Bersaglieri, ammogliato con Morra Vincenza, in seguito a ferita d'arma da fuoco agli arti inferiori, sepolto a Caporetto nel Cimitero". Abbiamo contattato il Museo di Caporetto, Kobariški Muzej, che ha confermato l'iscrizione del Pasculli nell'Albo d'Oro dei Caduti e a noi trasmesso con onore.
La salma, come annota Michele Di Ruggiero nella ricerca dei nomi dei Caduti, fu traslata dal Cimitero di Caporetto e giunse a Canosa il 12 Gennaio 1924 con i solenni funerali del 15 Gennaio, alla presenza del Sindaco Caccavo Amedeo e della vedova Morra Vincenza, di cui Di Ruggiero ha trovato il manoscritto della lettera di gratitudine al Sindaco dell'epoca. Nella lettera autografa del 15.1.1924, la Vedova ringrazia "la dimostrazione di fede, di amore, e di lacrime che l'intera cittadinanza ha voluto tributare alle sacre spoglie del mio adorato consorte, che dal Carso insanguinato hanno fatto ritorno alla terra natale" e scrive "piangendo sull'unica figlia che l'Italia mi lasciò senza il suo papà". Lei aveva indossato per lutto la veste nera e non volle per molto tempo uscire di casa, accudendo alla piccola Pasculli Maria, la prima orfana di Guerra di Canosa, nata il 27 gennaio 1915, che il papà Bersagliere Michele non conobbe mai, eroico servitore della Patria morto sul fronte del Carso insanguinato.
In memoria il Comune di Canosa intitolò una strada, VICO MICHELE PASCULLI, con delibera di Consiglio Comunale, n. 89 del 12 Gennaio 1923, un anno prima dell'arrivo della salma, "in ricordo del giovane concittadino Pasculli, primo canosino gloriosamente caduto contro l'Austria (1915-18)". Quella bambina Maria, orfana di Guerra, detta "Michelina", la piccola di Michele, con dignità femminile, si diplomò da Insegnante a Bari e divenne Maestra d'Asilo presso la Scuola Mazzini, come attesta una foto inviata dalla figlia Immacolata, che ritrae negli anni '60 la classe dei bambini in un tempo di gioia di Carnevale, con la Dirigente Lina Goffredo ed il Vescovo di Andria Mons. Francesco Brustia. Quella diligente Maestra ora riposa nella terra di Travacò Siccomario, in Provincia di Pavia, nella pietà di famiglia del Figlio Vito, che ci ha trasmesso una foto del nonno Bersagliere Pasculli Michele. E quella ragazzina di 15 anni, prima orfana di Guerra, fu anche l'8 Giugno 1930 la Madrina dell'inaugurazione dell'Ospedale ai CADUTI IN GUERRA e alla Vittime del Morbo della Spagnola, di cui ricorre il Centenario in questo anno 2018. Lo attesta una foto documentale della bella cerimonia dell'inaugurazione in Piazza Umberto I dell'Ospedale sito in Vico Carmelitani e già "Ricovero di Mendicità Umberto I".
Oggi 29 Settembre 2018, festa liturgica di San Michele, Michele Di Ruggiero ha risanato con la mia persona e con Sabino Mazzarella, la lapide di toponomastica di Vico Michele Pasculli, alle spalle del Palazzo del Museo dei Vescovi, dando decoro onore e memoria al nome trascritto su lapide di terracotta. La memoria rende onore e si fa storia e ammaestra noi eredi e custodi di questo patrimonio umano e storico e scrive con le nuove generazioni una nuova pagina di vita di Servizio al bene comune della Patria, di Pace, di Lavoro, di Amore e di Fede nel Signore.
Ob amorem patriae
maestro Cav. Giuseppe Di Nunno
La prima Guerra Mondiale riporta l'ingresso dell'Italia nel XXIV Maggio 1915, nel "Piave che mormorava", come fa memoria anche una lapide di toponomastica canosina di VIA XXIV MAGGIO, di fronte all'Asilo Minerva, che ricorda questa funesta data storica tra Interventisti e Neutralisti. "È partito in Guerra", evocava la voce popolare in dialetto di paese e dopo circa dieci giorni moriva Michele Pasculli, "mancava ai vivi in età di anni 26", come comunicò una nota del Ministero della Guerra al Comune di Canosa. Il manoscritto municipale così riporta: "L'anno mille novecento quindici ed alli sei del mese di giugno nel Comune di Caporetto (Kobarid) mancava ai vivi in età di anni ventisei il Pasculli Michele, Soldato del dodicesimo Reggimento Bersaglieri, ammogliato con Morra Vincenza, in seguito a ferita d'arma da fuoco agli arti inferiori, sepolto a Caporetto nel Cimitero". Abbiamo contattato il Museo di Caporetto, Kobariški Muzej, che ha confermato l'iscrizione del Pasculli nell'Albo d'Oro dei Caduti e a noi trasmesso con onore.
La salma, come annota Michele Di Ruggiero nella ricerca dei nomi dei Caduti, fu traslata dal Cimitero di Caporetto e giunse a Canosa il 12 Gennaio 1924 con i solenni funerali del 15 Gennaio, alla presenza del Sindaco Caccavo Amedeo e della vedova Morra Vincenza, di cui Di Ruggiero ha trovato il manoscritto della lettera di gratitudine al Sindaco dell'epoca. Nella lettera autografa del 15.1.1924, la Vedova ringrazia "la dimostrazione di fede, di amore, e di lacrime che l'intera cittadinanza ha voluto tributare alle sacre spoglie del mio adorato consorte, che dal Carso insanguinato hanno fatto ritorno alla terra natale" e scrive "piangendo sull'unica figlia che l'Italia mi lasciò senza il suo papà". Lei aveva indossato per lutto la veste nera e non volle per molto tempo uscire di casa, accudendo alla piccola Pasculli Maria, la prima orfana di Guerra di Canosa, nata il 27 gennaio 1915, che il papà Bersagliere Michele non conobbe mai, eroico servitore della Patria morto sul fronte del Carso insanguinato.
In memoria il Comune di Canosa intitolò una strada, VICO MICHELE PASCULLI, con delibera di Consiglio Comunale, n. 89 del 12 Gennaio 1923, un anno prima dell'arrivo della salma, "in ricordo del giovane concittadino Pasculli, primo canosino gloriosamente caduto contro l'Austria (1915-18)". Quella bambina Maria, orfana di Guerra, detta "Michelina", la piccola di Michele, con dignità femminile, si diplomò da Insegnante a Bari e divenne Maestra d'Asilo presso la Scuola Mazzini, come attesta una foto inviata dalla figlia Immacolata, che ritrae negli anni '60 la classe dei bambini in un tempo di gioia di Carnevale, con la Dirigente Lina Goffredo ed il Vescovo di Andria Mons. Francesco Brustia. Quella diligente Maestra ora riposa nella terra di Travacò Siccomario, in Provincia di Pavia, nella pietà di famiglia del Figlio Vito, che ci ha trasmesso una foto del nonno Bersagliere Pasculli Michele. E quella ragazzina di 15 anni, prima orfana di Guerra, fu anche l'8 Giugno 1930 la Madrina dell'inaugurazione dell'Ospedale ai CADUTI IN GUERRA e alla Vittime del Morbo della Spagnola, di cui ricorre il Centenario in questo anno 2018. Lo attesta una foto documentale della bella cerimonia dell'inaugurazione in Piazza Umberto I dell'Ospedale sito in Vico Carmelitani e già "Ricovero di Mendicità Umberto I".
Oggi 29 Settembre 2018, festa liturgica di San Michele, Michele Di Ruggiero ha risanato con la mia persona e con Sabino Mazzarella, la lapide di toponomastica di Vico Michele Pasculli, alle spalle del Palazzo del Museo dei Vescovi, dando decoro onore e memoria al nome trascritto su lapide di terracotta. La memoria rende onore e si fa storia e ammaestra noi eredi e custodi di questo patrimonio umano e storico e scrive con le nuove generazioni una nuova pagina di vita di Servizio al bene comune della Patria, di Pace, di Lavoro, di Amore e di Fede nel Signore.
Ob amorem patriae
maestro Cav. Giuseppe Di Nunno