Storia e dintorni
Museo Archeologico Nazionale di Canosa: orizzonte di opportunità
Lettera ad un amico del professor Giuseppe Palumbieri
domenica 24 giugno 2018
21.48
Straordinaria partecipazione di pubblico e di relatori all'ultima "Conversazione Canosina", organizzata dal Rotary Club Canosa con tavola rotonda e conferenza d'intenti: "Per l'istituzione del Museo Archeologico Nazionale di Canosa". Oltre tre ore di conversazione molto sentita da parte dei presenti presso la sala convegni del Centro Studi e Ricerche Farmalabor "Sergio Fontana, 1900-1982", di Canosa di Puglia(BT), tra riepiloghi storici, proposte avanzate nel recente passato e progettualità da realizzare, con gli interventi :della direttrice Mariastella Margozzi, del Polo Museale Regione Puglia; della professoressa Raffaella Cassano, docente nell'Università agli Studi di Bari – Dipartimento di Studi Umanistici; della dottoressa Marisa Corrente, ispettrice Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio Area Metropolitana di Bari; del dottor Sergio Fontana, presidente Zona territoriale BAT Confindustria Bari e BAT; della professoressa Sabina Lenoci, assessore Programmazione territoriale, SUE e Archeologia del Comune di Canosa; del consigliere regionale, Francesco Ventola, membro della V (urbanistica) e VI (cultura) Commissione e del professor Giuseppe Palumbieri, Presidente Rotary Club di Canosa, nella duplice veste di organizzatore e moderatore della "Conversazione Canosina". In merito alla serata, il Presidente Rotary Club di Canosa professor Giuseppe Palumbieri, ha scritto una lettera ad un amico, molto significativa e di buon auspicio per portare a termine la fattibilità del progetto e della realizzazione del Museo Archeologico Nazionale di Canosa.
Carissimo amico,
certo che ciò che un anno fa appariva, a taluni scettici sempiterni ed odiatori di professione, come il sogno di una notte di mezz'estate di un "folle visionario", dato che non esisteva più nemmeno più un dibattito pubblico sulla questione dell'istituzione di un Museo Archeologico Nazionale a Canosa, quando lo indicai al Club quale obiettivo prioritario della mia Presidenza, adesso - dopo un anno fitto di incontri e di dibattiti pubblici che ho organizzato su tale questione, anche (e non solo) col ciclo di incontri a tema storico e archeologico sulla antica Canosa, denominato Conversazioni Canosine (ad esempio, ricorderai certamente il Convegno Nazionale di novembre 2017, a Palazzo Mariano, centrato su tale obiettivo e su quello della riqualificazione del Centro storico Area Castello di Canosa) - è un tema all'ordine del giorno dell'agenda politica ed istituzionale, e si presenta come una prospettiva realistica, con gli attori istituzionali che concordano sulla necessità di attivare da subito un tavolo operativo su tale materia, sulla base di proposte concrete e di un iter condiviso, con tempi certi e "step" a breve e medio termine, magari anche attraverso delle vie parallele, ma alfine convergenti, consapevoli del fatto che la presunta debole alternativa del cosiddetto "museo diffuso", quello circoscritto alla sola valorizzazione dei Siti archeologici (e che significa, in realtà, la negazione di una ipotesi museale), è complementare - e deve integrarsi, potenziandosi reciprocamente - al progetto forte di un grande e moderno Museo Archeologico Nazionale, un museo polifunzionale, con Biblioteca, Scuole di restauro e di Alta formazione per la gestione ("management") dei beni culturali e per lo sviluppo dell'artigianato d'arte locale, per la promozione di iniziative culturali, sociali e di valorizzazione della Città e del territorio, dotato di annesso Auditorium e di spazi pubblici per concerti, cineforum, convegni, iniziative a fini sociali e di creazione di occasioni di lavoro per i nostri giovani, oggi in fuga verso città italiane e straniere, in grado di offrire loro delle valide opportunità di lavoro. Un Museo polifunzionale, che rappresenti quindi il "core business", di molteplici connesse e complementari attività culturali, formative, sociali, economiche e ludiche, un "museo da vivere", con ristorante, caffè concerto, laboratori artistici, teatrali e musicali, che, anche grazie alla sua struttura moderna, innovativa e multifunzionale, rappresenti da un lato un centro forte di aggregazione positiva della nostra Comunità e dall'altro un potente attrattore per il turismo culturale e di qualità regionale, nazionale ed Internazionale.
Carissimo Amico,
questa, ne sei certamente consapevole, è una occasione da non perdere, è quindi ora di dire basta alle sterili divisioni (l'etimo della parola diavolo deriva dal greco "dia-ballo": separazione, frattura, inimicizia), e porre al centro dell'azione di tutti i cittadini, della classe dirigente, sovente miope o autoreferenziale, dei corpi intermedi (partiti e movimenti politici, associazioni, sindacati, etc.) e delle istituzioni, un potente simbolo di unità della comunità locale (L' etimo della parola simbolo deriva anch'esso dal greco "sim-ballo": mettere insieme, unire): un Museo Archeologico Nazionale per costruire a Canosa una città vera ed unita, una città "viva", orizzonte di opportunità, che guardi verso il futuro, per il bene dei suoi figli, per lo sviluppo economico e socio-culturale del territorio, che segua l'esempio dei propri avi, artefici di una civiltà ultramillenaria.- Conclude cosi la lettera ad un amico, il professor Giuseppe Palumbieri,Presidente Rotary Club di Canosa.
Foto a cura di Savino Mazzarella
Carissimo amico,
certo che ciò che un anno fa appariva, a taluni scettici sempiterni ed odiatori di professione, come il sogno di una notte di mezz'estate di un "folle visionario", dato che non esisteva più nemmeno più un dibattito pubblico sulla questione dell'istituzione di un Museo Archeologico Nazionale a Canosa, quando lo indicai al Club quale obiettivo prioritario della mia Presidenza, adesso - dopo un anno fitto di incontri e di dibattiti pubblici che ho organizzato su tale questione, anche (e non solo) col ciclo di incontri a tema storico e archeologico sulla antica Canosa, denominato Conversazioni Canosine (ad esempio, ricorderai certamente il Convegno Nazionale di novembre 2017, a Palazzo Mariano, centrato su tale obiettivo e su quello della riqualificazione del Centro storico Area Castello di Canosa) - è un tema all'ordine del giorno dell'agenda politica ed istituzionale, e si presenta come una prospettiva realistica, con gli attori istituzionali che concordano sulla necessità di attivare da subito un tavolo operativo su tale materia, sulla base di proposte concrete e di un iter condiviso, con tempi certi e "step" a breve e medio termine, magari anche attraverso delle vie parallele, ma alfine convergenti, consapevoli del fatto che la presunta debole alternativa del cosiddetto "museo diffuso", quello circoscritto alla sola valorizzazione dei Siti archeologici (e che significa, in realtà, la negazione di una ipotesi museale), è complementare - e deve integrarsi, potenziandosi reciprocamente - al progetto forte di un grande e moderno Museo Archeologico Nazionale, un museo polifunzionale, con Biblioteca, Scuole di restauro e di Alta formazione per la gestione ("management") dei beni culturali e per lo sviluppo dell'artigianato d'arte locale, per la promozione di iniziative culturali, sociali e di valorizzazione della Città e del territorio, dotato di annesso Auditorium e di spazi pubblici per concerti, cineforum, convegni, iniziative a fini sociali e di creazione di occasioni di lavoro per i nostri giovani, oggi in fuga verso città italiane e straniere, in grado di offrire loro delle valide opportunità di lavoro. Un Museo polifunzionale, che rappresenti quindi il "core business", di molteplici connesse e complementari attività culturali, formative, sociali, economiche e ludiche, un "museo da vivere", con ristorante, caffè concerto, laboratori artistici, teatrali e musicali, che, anche grazie alla sua struttura moderna, innovativa e multifunzionale, rappresenti da un lato un centro forte di aggregazione positiva della nostra Comunità e dall'altro un potente attrattore per il turismo culturale e di qualità regionale, nazionale ed Internazionale.
Carissimo Amico,
questa, ne sei certamente consapevole, è una occasione da non perdere, è quindi ora di dire basta alle sterili divisioni (l'etimo della parola diavolo deriva dal greco "dia-ballo": separazione, frattura, inimicizia), e porre al centro dell'azione di tutti i cittadini, della classe dirigente, sovente miope o autoreferenziale, dei corpi intermedi (partiti e movimenti politici, associazioni, sindacati, etc.) e delle istituzioni, un potente simbolo di unità della comunità locale (L' etimo della parola simbolo deriva anch'esso dal greco "sim-ballo": mettere insieme, unire): un Museo Archeologico Nazionale per costruire a Canosa una città vera ed unita, una città "viva", orizzonte di opportunità, che guardi verso il futuro, per il bene dei suoi figli, per lo sviluppo economico e socio-culturale del territorio, che segua l'esempio dei propri avi, artefici di una civiltà ultramillenaria.- Conclude cosi la lettera ad un amico, il professor Giuseppe Palumbieri,Presidente Rotary Club di Canosa.
Foto a cura di Savino Mazzarella