Storia e dintorni
Paolo VI Santo, profeta di una Chiesa estroversa
Un breve ricordo di Nunzio Di Giulio
giovedì 18 ottobre 2018
22.06
Tra i sette nuovi santi proclamati da Papa Francesco c'è Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini (Concesio 26 settembre 1897- Castel Gandolfo 6 agosto 1978) il 262º Vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica. Il pontefice bresciano che ha guidato la Chiesa universale dalla cattedra di Pietro dal 1963 al 1978, è stato "il grande timoniere" del Concilio Vaticano II (1962-1965) che grazie a lui giunse in porto. Papa Paolo VI, è stato l'estensore di sette encicliche tra le quali Populorum progressio, pubblicata il 26 marzo 1967 e Humanae vitae del 25 luglio 1968. Papa Paolo VI, il successore di Pietro abbracciò il patriarca ecumenico Atenagora I di Costantinopoli e visitò la Terra Santa poco dopo l'elezione al soglio pontificio. «Noi abbiamo bisogno di voi», con queste parole Paolo VI si rivolse agli artisti nel 1964 nella Cappella Sistina, definendoli «creatori, sempre vivaci, zampillanti di mille idee e di mille novità»
L'ultimo periodo della sua vita è stato segnato dalla contestazione ecclesiale e dal rapimento e dall'uccisione del suo amico, l'onorevole Aldo Moro. "Vi prego in ginocchio – implorò nella lettera scritta alle Brigate Rosse - liberate l'onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni, non tanto per motivo della mia umile e affettuosa intercessione, ma in virtù della sua dignità di comune fratello in umanità, e per causa, che io voglio sperare avere forza nella vostra coscienza, d'un vero progresso sociale, che non deve essere macchiato di sangue innocente, né tormentato da superfluo dolore. Già troppe vittime dobbiamo piangere e deprecare per la morte di persone impegnate nel compimento d'un proprio dovere". Questo appello di Papa Paolo VI rimase inascoltato, e il 9 maggio 1978 il corpo senza vita di Aldo Moro fu rinvenuto in una automobile parcheggiata in Via Caetani, a Roma. «Nei confronti di questo grande Papa – ha affermato il Pontefice Francesco durante il rito di beatificazione – di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo, davanti a Dio non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie!».
Un particolare ricordo del pontefice divenuto santo è stato espresso anche dal Commendatore Nunzio Di Giulio, ispettore Capo della Digos in quiescenza : "La scorsa domenica è stata una giornata ricca di ricordi per i numerosi contatti avuti con l'allora Cardinale Giovanni Battista Montini Arcivescovo della Diocesi di Milano e Direttore del Seminario Arcivescovile di Seveso, ove negli anni 1962/63/64 ho svolto le mansioni di cameriere dell'istituto ecclesiastico. Ha fatto molto per me e altrettanto per la mia famiglia, indigente. Un uomo che ricorderò per sempre perché la sua spiritualità che lo contraddistingueva emanava una particolare luce che invadeva, e oggi ancor di più verso il mio animo, la mia vita. La beatificazione di Paolo VI è per me occasione per ricordare un altro pontefice ora Santo Papa Giovanni Paolo II, essendo stato addetto alla Sua scorta personale in una delle Sue peregrinazioni. Per me è un grande onore e orgoglio l'alta onorificenza di Commendatore di San Silvestro Papa dell'Ordine conferitami con la Breve Apostolica di Papa Giovanni Paolo II". Due Papi Santi collegati dal Concilio Vaticano II "Luce per la Chiesa e per il Mondo": Papa Paolo VI lo ha guidato alla conclusione e ne ha avviato le riforme e Papa Giovanni Paolo II ne ha fatto l'ispirazione del suo pontificato.
L'ultimo periodo della sua vita è stato segnato dalla contestazione ecclesiale e dal rapimento e dall'uccisione del suo amico, l'onorevole Aldo Moro. "Vi prego in ginocchio – implorò nella lettera scritta alle Brigate Rosse - liberate l'onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni, non tanto per motivo della mia umile e affettuosa intercessione, ma in virtù della sua dignità di comune fratello in umanità, e per causa, che io voglio sperare avere forza nella vostra coscienza, d'un vero progresso sociale, che non deve essere macchiato di sangue innocente, né tormentato da superfluo dolore. Già troppe vittime dobbiamo piangere e deprecare per la morte di persone impegnate nel compimento d'un proprio dovere". Questo appello di Papa Paolo VI rimase inascoltato, e il 9 maggio 1978 il corpo senza vita di Aldo Moro fu rinvenuto in una automobile parcheggiata in Via Caetani, a Roma. «Nei confronti di questo grande Papa – ha affermato il Pontefice Francesco durante il rito di beatificazione – di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo, davanti a Dio non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie!».
Un particolare ricordo del pontefice divenuto santo è stato espresso anche dal Commendatore Nunzio Di Giulio, ispettore Capo della Digos in quiescenza : "La scorsa domenica è stata una giornata ricca di ricordi per i numerosi contatti avuti con l'allora Cardinale Giovanni Battista Montini Arcivescovo della Diocesi di Milano e Direttore del Seminario Arcivescovile di Seveso, ove negli anni 1962/63/64 ho svolto le mansioni di cameriere dell'istituto ecclesiastico. Ha fatto molto per me e altrettanto per la mia famiglia, indigente. Un uomo che ricorderò per sempre perché la sua spiritualità che lo contraddistingueva emanava una particolare luce che invadeva, e oggi ancor di più verso il mio animo, la mia vita. La beatificazione di Paolo VI è per me occasione per ricordare un altro pontefice ora Santo Papa Giovanni Paolo II, essendo stato addetto alla Sua scorta personale in una delle Sue peregrinazioni. Per me è un grande onore e orgoglio l'alta onorificenza di Commendatore di San Silvestro Papa dell'Ordine conferitami con la Breve Apostolica di Papa Giovanni Paolo II". Due Papi Santi collegati dal Concilio Vaticano II "Luce per la Chiesa e per il Mondo": Papa Paolo VI lo ha guidato alla conclusione e ne ha avviato le riforme e Papa Giovanni Paolo II ne ha fatto l'ispirazione del suo pontificato.