Storia e dintorni
Piangendo sull’unica figlia che l’Italia mi lasciò
Lettera di una Vedova della Grande Guerra
domenica 21 ottobre 2018
15.43
Nel Centenario della Grande Guerra ritrovando la memoria storica del "giovane concittadino" Bersagliere Michele Pasculli, "primo caduto canosino gloriosamente caduto da prode" a Caporetto, abbiamo ritrovato con Michele Di Ruggero dell'Istituto Nastro Azzurro la lettera manoscritta delle prima vedova di Guerra di Canosa, che indirizza il suo pensiero al Sindaco Caccavo Amedeo per la traslazione delle spoglie dello sposo, morto e sepolto nel cimitero di Caporetto per nove anni dal 1915, quando "mancava ai vivi in età di anni 26". Nel lutto del paese i Caduti della Grande Guerra erano molti giovani, ma il Bersagliere, un tempo guardia d'onore nel picchetto d'onore nel Regio Esercito come Soldato di leva, lasciava una giovane sposa del 1914 Morra Vincenza e una neonata Pasculli Maria, nata il 27 gennaio 1915. Dopo 4 mesi, il 13 maggio, il papà Michele viene "chiamato alle armi e giunge in territorio dichiarato in istato di guerra". Nella dimensione umana del dolore della moglie che si intreccia al dolore del paese, ritroviamo la figura di Morra Vincenza, che indossò la veste nera per Lutto, chiudendosi al mondo, chiudendo i regali di nozze e portando il nero del lutto fino ai suoi 92 anni essendo deceduta a Canosa nel 1980, come nonna Vincenzella con i suoi capelli bianchi. La ricordano i nipoti Vito e Immacolata e l'amico Mauro Pasculli che la incontrava come donna austera nel suo dolore. La figlia Maria la chiamarono nella voce affettiva popolare "Michelina" quale procreazione del papà Michele e diventò Maestra d'Asilo nella Scuola Giuseppe Mazzini. Così scrive con il pennino ad inchiostro il 15 gennaio 1924 dopo le esequie della salma giunta da Caporetto nella terra nativa. dove con l'amico Sabino Mazzarella abbiamo ritrovato e valorizzato nel Camposanto il loculo nella Cappella di San Biagio (quadro E, riga 7 dal basso), apponendo in memoria un nastro tricolore.
"Illustrissimo Sig. Sindaco,
in questi giorni di ritrovato mio dolore, vada a Lei tutta la mia riconoscenza.
La Grandiosa dimostrazione di fede, di amore e di lacrime che l'intera cittadinanza ha voluto tributare alle sacre spoglie del mio adorato consorte, che dal Carso insanguinato hanno fatto ritorno alla terra natale, ha apportato gran conforto al mio povero cuore.
Piangendo sull'unica figlia che l'Italia mi lasciò senza il suo papà, non ho potuto non pensare con devozione alla sua persona, alle sue nobili virtù.
Canosa e pur Lei, Signor Sindaco, che con devoto rispetto io ossequio, affermandole di nuovo tutta la mia gratitudine, tutta la mia riconoscenza".
Morra Vincenza vedova Pasculli.
Canosa, 15.1.1924
Nel Camposanto di Canosa con l'amico Sabino Mazzarella abbiamo ritrovato e valorizzato il loculo nella Cappella di San Biagio (quadro E, riga 7 dal basso), apponendo in memoria un nastro tricolore sul marmo che riporta in basso l'iscrizione "LA MOGLIE". Il ritrovamento è stato condiviso e apprezzato dalla Fondazione slovena di Kobarid (Caporetto), sulle Vie di Pace (Poti Miru) dell'Isonzo.
Commovente e intessuta di valori di sposa e di madre è questa lettera, che vogliamo dedicare in memoria, onore e preghiera alle Madri che persero i figli, alle vedove di Guerra, alle Orfane e Orfani di Guerra, perché la Pace ed il servizio alla Patria, non bagni di sangue ancora il Tricolore d'Italia.
Onore alle Vedove di Guerra e del Servizio delle Forze Armate.
Ob amorem patriae
maestro Peppino Di Nunno
"Illustrissimo Sig. Sindaco,
in questi giorni di ritrovato mio dolore, vada a Lei tutta la mia riconoscenza.
La Grandiosa dimostrazione di fede, di amore e di lacrime che l'intera cittadinanza ha voluto tributare alle sacre spoglie del mio adorato consorte, che dal Carso insanguinato hanno fatto ritorno alla terra natale, ha apportato gran conforto al mio povero cuore.
Piangendo sull'unica figlia che l'Italia mi lasciò senza il suo papà, non ho potuto non pensare con devozione alla sua persona, alle sue nobili virtù.
Canosa e pur Lei, Signor Sindaco, che con devoto rispetto io ossequio, affermandole di nuovo tutta la mia gratitudine, tutta la mia riconoscenza".
Morra Vincenza vedova Pasculli.
Canosa, 15.1.1924
Nel Camposanto di Canosa con l'amico Sabino Mazzarella abbiamo ritrovato e valorizzato il loculo nella Cappella di San Biagio (quadro E, riga 7 dal basso), apponendo in memoria un nastro tricolore sul marmo che riporta in basso l'iscrizione "LA MOGLIE". Il ritrovamento è stato condiviso e apprezzato dalla Fondazione slovena di Kobarid (Caporetto), sulle Vie di Pace (Poti Miru) dell'Isonzo.
Commovente e intessuta di valori di sposa e di madre è questa lettera, che vogliamo dedicare in memoria, onore e preghiera alle Madri che persero i figli, alle vedove di Guerra, alle Orfane e Orfani di Guerra, perché la Pace ed il servizio alla Patria, non bagni di sangue ancora il Tricolore d'Italia.
Onore alle Vedove di Guerra e del Servizio delle Forze Armate.
Ob amorem patriae
maestro Peppino Di Nunno