Storia e dintorni
Pietro Mennea. L'uomo che ha battuto il tempo
Tommy Dibari ha presentato l’ultimo lavoro letterario
lunedì 19 novembre 2018
23.38
Interesse e partecipazione alla presentazione del libro «Pietro Mennea. L'uomo che ha battuto il tempo» di Tommy Dibari, l'autore barlettano come il grande campione, intervenuto sabato scorso nell'accogliente e funzionale "Centro Studi e Ricerche Sergio Fontana" a Canosa di Puglia(BT). Tra emozioni, valori e insegnamenti trasmessi da Pietro Mennea(Barletta, 28/06/1952-Roma, 21/03/2013), sempre presenti e utili alla nostra quotidianità sociale e sportiva, sono state sfogliate le pagine della storia più significative legate all'uomo e alle imprese sportive di uno degli atleti più forti di tutti i tempi, tra i pochi campioni capaci di 'rubare' le prime pagine al calcio. Foto, video e testimonianze hanno arricchito la serata nell'ambito del ciclo "Incontri Letterari" organizzato dal Club per l'Unesco di Canosa di Puglia, presieduto da Patrizia Minerva che insieme alla socia Brigida D'Elia e al giornalista Umberto de Giosa hanno dialogato con lo scrittore Tommy Dibari, reduce dal successo di Trento al Festival dello Sport, dove ha presentato il libro insieme a Manuela Olivieri Mennea, moglie dell'indimenticato Pietro, che ha firmato la prefazione del libro: «Pietro diceva spesso che dalle 'storie buone possono nascere storie migliori' e la sua vita è certamente una storia buona da raccontare e io cerco di impegnarmi come posso a portare avanti il suo sogno che era quello di trasmettere valori, soprattutto ai più giovani. Lo sport in questo senso è uno straordinario strumento di formazione perche insegna valori quali il rispetto delle regole, il rispetto dell'avversario, principi di giustizia ; perché vince il più bravo e non il più furbo e, altrettanto importante, educa a trarre insegnamenti anche dalle sconfitte».
A cinque anni dalla scomparsa, «Pietro Mennea. L'uomo che ha battuto il tempo» per Cairo Editore, il docu-romanzo di Tommy Dibari ha ripercorso le tappe salienti di una carriera di altissimo livello (dal record mondiale di 19"72 nei 200 metri del 1979, durato ben 17 anni, all'oro olimpico di Mosca nel 1980), e di un'attività professionale altrettanto intensa. La storia esemplare di un uomo come Mennea che, partendo dal Sud Italia, da Barletta, «tra la solidità dell'arenaria e del tufo calcareo e le friabilità della sabbia e dell'argilla, tra insicurezze e paure della realtà e verdi sogni» ha scalato il tetto del mondo, un centimetro alla volta sempre sorretto da una forte determinazione, fiducia in se stesso e da un'etica irreprensibile. Mennea ha lasciato una grande eredità da tramandare ai giovani e alle generazioni future come hanno sostenuto il vice sindaco di Canosa Francesco Sanluca, il Presidente della Podistica Canusium 2004 Sabino Sardella e ribadito nell'intervento del dottor Sergio Fontana che si è complimentato con lo scrittore Tommy Dibari:«Per noi gente del Sud, Mennea significava un sogno, un'occasione, la possibilità di farcela soprattutto per i giovani. In un luogo difficile come la nostra terra, ha realizzato i suoi sogni. Noi lo abbiamo visto come uno 'staffettista' che prende i nostri sogni e li porta lontano. E quel 'recupera recupera recupera' urlato prima del suo oro, una metafora per la nostra terra».
Mennea "super dotato senza l'apparenza della dotazione" soprannominato "La freccia del Sud" è stato un campione di longevità, caratterizzata da un comune denominatore: tagliare traguardi e progettare subito la sfida successiva non solo nello sport ma anche nella vita e nella società, sempre da protagonista silenzioso, nel rispetto dell'avversario e delle regole, promuovendo i valori della vita e dello sport pulito, fatto di sacrifici, rinunce e tanta passione per la competizione sana e leale. Un campione che ha dato tanto allo sport e alla pratica delle attività motorie, da esempio per i giovani che si approcciano alle gare, alle prime sfide della vita affrontando le difficoltà quotidiane sulle orme di un mito come Pietro Mennea. Un uomo e un campione dalle mille capacità e risorse che il mondo ha apprezzato e continua ad onorare anche grazie all'ultimo lavoro di Tommy Dibari che ha realizzato un ritratto originale e appassionato di Pietro Mennea, ricco di sfumature e umanità da vero docente di scrittura creativa.
Bartolo Carbone
Foto a cura di Salvatore Carbone
A cinque anni dalla scomparsa, «Pietro Mennea. L'uomo che ha battuto il tempo» per Cairo Editore, il docu-romanzo di Tommy Dibari ha ripercorso le tappe salienti di una carriera di altissimo livello (dal record mondiale di 19"72 nei 200 metri del 1979, durato ben 17 anni, all'oro olimpico di Mosca nel 1980), e di un'attività professionale altrettanto intensa. La storia esemplare di un uomo come Mennea che, partendo dal Sud Italia, da Barletta, «tra la solidità dell'arenaria e del tufo calcareo e le friabilità della sabbia e dell'argilla, tra insicurezze e paure della realtà e verdi sogni» ha scalato il tetto del mondo, un centimetro alla volta sempre sorretto da una forte determinazione, fiducia in se stesso e da un'etica irreprensibile. Mennea ha lasciato una grande eredità da tramandare ai giovani e alle generazioni future come hanno sostenuto il vice sindaco di Canosa Francesco Sanluca, il Presidente della Podistica Canusium 2004 Sabino Sardella e ribadito nell'intervento del dottor Sergio Fontana che si è complimentato con lo scrittore Tommy Dibari:«Per noi gente del Sud, Mennea significava un sogno, un'occasione, la possibilità di farcela soprattutto per i giovani. In un luogo difficile come la nostra terra, ha realizzato i suoi sogni. Noi lo abbiamo visto come uno 'staffettista' che prende i nostri sogni e li porta lontano. E quel 'recupera recupera recupera' urlato prima del suo oro, una metafora per la nostra terra».
Mennea "super dotato senza l'apparenza della dotazione" soprannominato "La freccia del Sud" è stato un campione di longevità, caratterizzata da un comune denominatore: tagliare traguardi e progettare subito la sfida successiva non solo nello sport ma anche nella vita e nella società, sempre da protagonista silenzioso, nel rispetto dell'avversario e delle regole, promuovendo i valori della vita e dello sport pulito, fatto di sacrifici, rinunce e tanta passione per la competizione sana e leale. Un campione che ha dato tanto allo sport e alla pratica delle attività motorie, da esempio per i giovani che si approcciano alle gare, alle prime sfide della vita affrontando le difficoltà quotidiane sulle orme di un mito come Pietro Mennea. Un uomo e un campione dalle mille capacità e risorse che il mondo ha apprezzato e continua ad onorare anche grazie all'ultimo lavoro di Tommy Dibari che ha realizzato un ritratto originale e appassionato di Pietro Mennea, ricco di sfumature e umanità da vero docente di scrittura creativa.
Bartolo Carbone
Foto a cura di Salvatore Carbone