Storia e dintorni
San Bartolomeo: il Santo del giorno
L’apostolo Martire tra storia, fede, arte e amici.
sabato 24 agosto 2019
19.03
Sfogliando il Calendario di stesura agiografica è buona abitudine leggere il Santo del giorno, valorizzando l'onomastico delle persone, che sta nella identità di ognuno. 24 agosto, San Bartolomeo apostolo e martire. Nasce a Cana, in Galilea. La «Passione» che ne racconta la vita è caratterizzata da episodi leggendari. Il suo vero nome è Natanaele (in ebraico "dono di Dio"), come viene indicato nel Vangelo di Giovanni (1, 43-51; 21,2) . Il suo nome è chiaramente un patronimico, perché formulato con riferimento al nome del padre. Infatti, si tratta di un nome di probabile impronta aramaica, bar Talmay, che significa appunto "figlio di Talmay". Dopo la Resurrezione fu evangelizzatore in Armenia, India e Mesopotamia. Secondo la tradizione, conosce un martirio atroce: dapprima scorticato vivo, sarebbe poi stato crocefisso.
Storicamente, con l'espressione la «notte di san Bartolomeo» si fa riferimento alle ore tra il 23 e il 24 agosto del 1572, quando migliaia di cristiani Ugonotti vennero trucidati in Francia. Una tradizione armena afferma che il corpo dell'apostolo fu sepolto ad Albanopoli, città in cui subì il martirio. Nel 580 una parte di quei resti mortali fu probabilmente trasferita a Lipari, al nord della Sicilia. Durante l'invasione dei saraceni le reliquie del santo furono trafugate e portate dal principe Longobardo nell'838 a Benevento finché nel 1000, per l'intervento dell'imperatore Ottone III, giunsero a Roma e furono composte nella Basilica di S. Bartolomeo, nell'isola Tibertina.
La presenza delle reliquie a cura dei Longobardi a Benevento porta alla fondazione del Comune di San Bartolomeo al Galdo, dove il Santo Martire con la palma figura nello stemma municipale, di una terra abitata anche dai Liguri. Il culto si diffuse nel territorio fino alla Puglia confinante e a Canosa legata al feudo di Benevento. Il culto viene portato dai Liguri dove ritroviamo il Comune di San Bartolomeo al Mare, in provincia di Imperia, dove ho avuto la gioia di essere presente nel 2010 per il matrimonio di mio figlio Gabriele, che ha sposato una ragazza ligure di Imperia. Ma in Lombardia in provincia di Como ritroviamo il Comune di San Bartolomeo val Carvagna.
San Bartolomeo nell'arte è raffigurato nelle pregevole scultura di San Bartolomeo, opera di Marco d'Agrate, un allievo di Leonardo, esposta all'interno del Duomo di Milano, in cui è appunto rappresentato scorticato con la Bibbia in mano. Michelangelo, nel Giudizio Universale della Cappella Sistina, lo rappresenta con la propria pelle in mano; sulla maschera di volto che appare su questa pelle, l'artista ha voluto rappresentare il proprio autoritratto.
Ho conosciuto Bartolomeo e Bartolo negli amici come il Segretario della Scuola Elementare Giuseppe Mazzini negli anni '80; un amico canosino approdato da Alessandria sotto alla mia abitazione e infine, dulcis in fundo nell'amico Bartolo Carbone, cultore volontario dell'informazione in rete su Canosaweb, primo portale cittadino, nella sua competenza di Dottore nelle scienze.
E se a Pompei c'è il Beato Bartolo nella mariana devozione,
a Canosa c'è Bartolo Carbone, bravo nell'informazione.
Auguri ai Bartolo e Bartolomeo,
domani è un altro santo del giorno.
Maestro Peppino Di Nunno
Storicamente, con l'espressione la «notte di san Bartolomeo» si fa riferimento alle ore tra il 23 e il 24 agosto del 1572, quando migliaia di cristiani Ugonotti vennero trucidati in Francia. Una tradizione armena afferma che il corpo dell'apostolo fu sepolto ad Albanopoli, città in cui subì il martirio. Nel 580 una parte di quei resti mortali fu probabilmente trasferita a Lipari, al nord della Sicilia. Durante l'invasione dei saraceni le reliquie del santo furono trafugate e portate dal principe Longobardo nell'838 a Benevento finché nel 1000, per l'intervento dell'imperatore Ottone III, giunsero a Roma e furono composte nella Basilica di S. Bartolomeo, nell'isola Tibertina.
La presenza delle reliquie a cura dei Longobardi a Benevento porta alla fondazione del Comune di San Bartolomeo al Galdo, dove il Santo Martire con la palma figura nello stemma municipale, di una terra abitata anche dai Liguri. Il culto si diffuse nel territorio fino alla Puglia confinante e a Canosa legata al feudo di Benevento. Il culto viene portato dai Liguri dove ritroviamo il Comune di San Bartolomeo al Mare, in provincia di Imperia, dove ho avuto la gioia di essere presente nel 2010 per il matrimonio di mio figlio Gabriele, che ha sposato una ragazza ligure di Imperia. Ma in Lombardia in provincia di Como ritroviamo il Comune di San Bartolomeo val Carvagna.
San Bartolomeo nell'arte è raffigurato nelle pregevole scultura di San Bartolomeo, opera di Marco d'Agrate, un allievo di Leonardo, esposta all'interno del Duomo di Milano, in cui è appunto rappresentato scorticato con la Bibbia in mano. Michelangelo, nel Giudizio Universale della Cappella Sistina, lo rappresenta con la propria pelle in mano; sulla maschera di volto che appare su questa pelle, l'artista ha voluto rappresentare il proprio autoritratto.
Ho conosciuto Bartolomeo e Bartolo negli amici come il Segretario della Scuola Elementare Giuseppe Mazzini negli anni '80; un amico canosino approdato da Alessandria sotto alla mia abitazione e infine, dulcis in fundo nell'amico Bartolo Carbone, cultore volontario dell'informazione in rete su Canosaweb, primo portale cittadino, nella sua competenza di Dottore nelle scienze.
E se a Pompei c'è il Beato Bartolo nella mariana devozione,
a Canosa c'è Bartolo Carbone, bravo nell'informazione.
Auguri ai Bartolo e Bartolomeo,
domani è un altro santo del giorno.
Maestro Peppino Di Nunno