Storia e dintorni
San Gerardo Maiella, Protettore delle mamme e dei bambini
Il culto del religioso Redentorista a Canosa di Puglia
martedì 16 ottobre 2018
22.38
A Canosa di Puglia il 16 Ottobre nella Chiesa della Passione, Rettoria della Cattedrale S. Sabino si celebra il culto di San Gerardo Maiella. Un tempo era seguito da una festa di quartiere, coesione della vita del Popolo. Molti di noi settantenni ricordano anche la tradizione popolare dell'albero della cuccagna con la venerazione della statua custodita nella Chiesa. La statua di pregevole fattura riporta il culto del Santo Redentorista, nella Chiesa dei Redentoristi, dove fu lo stesso Padre Antonio Maria Losito, oggi Venerabile, ad essere il committente che benedisse il simulacro. Lo stendardo della Congregazione delle Gerardine attesta questo culto con il medaglione argenteo delle ragazze devote che precedevano la Processione popolare dell'Addolorata.
Gerardo Maiella, Missionario Redentorista, è invocato in tutto il mondo come il Santo delle mamme e dei bambini. Spentosi a Materdomini in Provincia di Avellino, il 16 ottobre del 1755 alla giovane età di 29 anni, la sua breve esistenza sarà nota come la "Vita meravigliosa di San Gerardo Maiella" . Come ci rifersice oggi Padre Gerardo Cioffari, cui porgiamo gli Auguri di Buon Onomastico, il suo culto dalla Basilicata si diffuse nel Foggiano, a Cerignola, a Canosa. Il cognome Maiella o Majella è un'abbreviazione della forma originaria Machiella , secondo la grafia desunta dagli Atti parrocchiali di Baragiano (Potenza) da dove proveniva la famiglia. Di costituzione gracile e di istruzione scarsa, ha dovuto iniziare a lavorare presto per mantenere la famiglia, visto che il papà muore quando lui è ancora un bambino, senza aver avuto il tempo di insegnargli il suo mestiere di sarto.
All'età di 26 anni, Gerardo (nato a Muro Lucano, 6 aprile 1726) riuscì a pronunciare i voti tra i Redentoristi, accolto come fratello coadiutore, dopo essere stato rifiutato dai Cappuccini a causa della sua fragilità di salute. Prima di partire aveva lasciato alla madre un biglietto con scritto: «Mamma, perdonami. Non pensare a me. Vado a farmi santo!». «Il "si" gioioso e fiducioso alla volontà divina, sorretto da costante preghiera e da spiccato spirito penitenziale, si traduceva in lui in una carità attenta alle necessità spirituali e materiali del prossimo, soprattutto dei più poveri. Pur senza aver compiuto particolari studi, Gerardo aveva penetrato il mistero dei regno dei cieli e lo irradiava con semplicità a coloro che lo avvicinavano». Egli fece dell'obbedienza eroica alla volontà di Dio un punto fermo della sua vita. In punto di morte pronunciò, davanti a Cristo viatico, queste parole: «Mio Dio, voi sapete che quanto ho fatto e detto, tutto l'ho fatto e detto per gloria vostra. Muoio contento, nella speranza di aver cercato solo la vostra gloria e il vostra santissima volontà». Subito le popolazioni dell'Irpinia, della Basilicata e della Puglia lo considerano santo, e San Pio X lo canonizzerà nel 1904. Il culto rivive ancora oggi a Canosa di Puglia(BT) nella Messa solenne celebrata da Don Nicola Caputo, cui ci uniamo nella storia, nella cultura, nella fede, nelle tradizioni popolari di San Gerardo Redentorista.
maestro Giuseppe Di Nunno
Foto a cura di Donato Mele
Gerardo Maiella, Missionario Redentorista, è invocato in tutto il mondo come il Santo delle mamme e dei bambini. Spentosi a Materdomini in Provincia di Avellino, il 16 ottobre del 1755 alla giovane età di 29 anni, la sua breve esistenza sarà nota come la "Vita meravigliosa di San Gerardo Maiella" . Come ci rifersice oggi Padre Gerardo Cioffari, cui porgiamo gli Auguri di Buon Onomastico, il suo culto dalla Basilicata si diffuse nel Foggiano, a Cerignola, a Canosa. Il cognome Maiella o Majella è un'abbreviazione della forma originaria Machiella , secondo la grafia desunta dagli Atti parrocchiali di Baragiano (Potenza) da dove proveniva la famiglia. Di costituzione gracile e di istruzione scarsa, ha dovuto iniziare a lavorare presto per mantenere la famiglia, visto che il papà muore quando lui è ancora un bambino, senza aver avuto il tempo di insegnargli il suo mestiere di sarto.
All'età di 26 anni, Gerardo (nato a Muro Lucano, 6 aprile 1726) riuscì a pronunciare i voti tra i Redentoristi, accolto come fratello coadiutore, dopo essere stato rifiutato dai Cappuccini a causa della sua fragilità di salute. Prima di partire aveva lasciato alla madre un biglietto con scritto: «Mamma, perdonami. Non pensare a me. Vado a farmi santo!». «Il "si" gioioso e fiducioso alla volontà divina, sorretto da costante preghiera e da spiccato spirito penitenziale, si traduceva in lui in una carità attenta alle necessità spirituali e materiali del prossimo, soprattutto dei più poveri. Pur senza aver compiuto particolari studi, Gerardo aveva penetrato il mistero dei regno dei cieli e lo irradiava con semplicità a coloro che lo avvicinavano». Egli fece dell'obbedienza eroica alla volontà di Dio un punto fermo della sua vita. In punto di morte pronunciò, davanti a Cristo viatico, queste parole: «Mio Dio, voi sapete che quanto ho fatto e detto, tutto l'ho fatto e detto per gloria vostra. Muoio contento, nella speranza di aver cercato solo la vostra gloria e il vostra santissima volontà». Subito le popolazioni dell'Irpinia, della Basilicata e della Puglia lo considerano santo, e San Pio X lo canonizzerà nel 1904. Il culto rivive ancora oggi a Canosa di Puglia(BT) nella Messa solenne celebrata da Don Nicola Caputo, cui ci uniamo nella storia, nella cultura, nella fede, nelle tradizioni popolari di San Gerardo Redentorista.
maestro Giuseppe Di Nunno
Foto a cura di Donato Mele