Storia e dintorni
San Valentino tra poesie e post
La festa degli innamorati in rete
martedì 14 febbraio 2017
8.51
Dai manoscritti all'ebook, dalle poesie ai post che girano in queste ore on line per la Festa San Valentino in onore del santo martire cristiano Valentino da Terni. La storia narra che è stata istituita da Papa Gelasio I nel 496 per sostituire la precedente festa pagana delle "lupercalia", di purificazione, all'inizio, del gregge, e poi della città palatina, celebrata il 15 febbraio a cura del duplice sodalizio dei Luperci Quintilî e Fabiani, in onore di Giulio Cesare, furono aggiunti nel 44 a. C. i Luperci Iulii, ma vennero soppressi dopo la sua morte. I biografi ricordano che San Valentino, Vescovo e Martire, nacque a Terni alla fine del II secolo. Giovane diacono, la sua fama si diffuse in tutta l'Umbria e nel 203, su richiesta dei suoi concittadini, fu consacrato Vescovo da San Feliciano che ne aveva ricevuto il benestare dal Papa San Vittore. L' apostolato di San Valentino si esplicava soprattutto attraverso la guarigione ottenuta per mezzo della fede. Il nome stesso del santo starebbe a indicare: Valentino deriverebbe dal latino "valere" cioè "star bene in salute" e proprio una di queste guarigioni fu causa del suo martirio. Tantissimi sono gli episodi che si raccontano sull'origine della tradizione che vede San Valentino protettore degli innamorati, in particolare quello di un incontro fatto in un giardino mentre due fidanzati stavano litigando. Il Vescovo li calmò, li rese ragionevoli e regalò loro una rosa chiedendo ad entrambi di stringere il gambo del fiore senza pungersi. I due si riappacificarono ma non solo, si fecero unire in matrimonio da Valentino. La notizia divenne di dominio pubblico e tutte le coppie in difficoltà cominciarono a rivolgersi a lui. Furono però così tante che egli decise allora di riceverle il 14 di ogni mese. Il 14 febbraio divenne così la data della ricorrenza di San Valentino, Patrono di Terni e protettore di tutti gli innamorati perché in quel giorno venne decapitato. In seguito nacque l'usanza di scambiarsi bigliettini affettuosi i "valentini", dagli scritti non firmati a quelli d'amore di Carlo Duca d'Orleans nel XV secolo mentre era prigioniero nella torre di Londra e poi a tutti quelli densi di vigore poetico, di spessore narrativo, carichi di senso emotivo che raggiungono migliaia di visualizzazioni e condivisioni come quello della Professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell'Ospedale San Raffaele Resnati di Milano,dal titolo "Leggerezza nei sogni d'amore":
"Cammina con passo leggero, perché è sui miei sogni che cammini". Questo splendido verso, di William B.Yeats, tratto da "Il vento tra i roseti", lo dedico agli innamorati impazienti, che bruciano il tempo e devastano nidi segreti di felicità, assecondando impulsività distruttive, perché non sanno aspettare.
Lo dedico agli innamorati narcisi e impenitenti, che accesi dal gioco d'amore e dalla vertigine dei sensi, seducono e abbandonano, accendendo ogni volta sogni di luce da bruciare al tramonto del giorno, come foglie morte da buttare.
Lo dedico agli innamorati pesanti, che tediano il cuore con controlli e sfiducia e gelosie, e lentamente asfissiano l'amore.
Lo dedico agli innamorati traditori, perché insipienti uccidono i sogni dell'altro e suo futuro, creando ferite profonde che non sanno più riparare.
Lo dedico agli innamorati solitari, che hanno paura a sognare da soli.
Lo dedico agli innamorati adolescenti, travolti dall'urgenza del corpo, che non danno tempo ai sogni di lievitare e sbocciare. Che vivono la ripetitività ossessiva della seduzione come fuga da ogni piccola morte. Accesi dal tempo concitato delle cose, e dalla vertigine muta che li ammalia, non hanno nemmeno avuto l'opportunità e modo di sapere che il tempo del cuore è lento e dilatato rispetto al passo accelerato dei sensi. E quando il furore è d'impulso assecondato, il tempo del cuore così coartato finisce in un ritmo sincopato che nel nulla scompare. E si accascia, quando il ritmo veloce della seduzione ha bruciato il mistero con l'ultima nota.
Lo dedico agli innamorati scontenti, che si amano con intensità diversa per segrete ragioni del cuore, e si distruggono in rimpianti o accuse o lamenti. Amari, non sanno aspettare che l'altro intuisca e assapori quell'unico sogno che li porterebbe a volare.
Lo dedico agli innamorati zucconi, analfabeti d'amore, che credono che i sogni dell'altro siano una malattia da curare.
Lo dedico agli innamorati disattenti, che non sanno ascoltare il sussurro degli stati nascenti.
Lo dedico agli innamorati dopati di droghe, che non credono più alla bellezza dell'amore, e si bruciano il cervello e i sogni in paradisi d'illusioni, dove l'emozione della gioia muore.
Lo dedico agli innamorati violenti, capaci di amare solo in modi strafottenti.
Lo dedico agli innamorati delusi e intristiti, che non credono più ai sogni che fanno volare.
A tutti gli innamorati incapaci di amare, dedico questi lievi versi di William B Yeats, e suggerisco ogni giorno una pausa di poesia, che li ispiri a lasciar sbocciare leggeri i sogni che l'altro ha nel cuore.
"Io ho ricamato i vestiti del cielo/
Avviluppando con la luce d'oro e d'argento/
Il blu e l'opaco e l'oscuro tessuto/
Della notte e il chiarore e il mezzo chiarore./
Avrei voluto stendere il vestito sotto i tuoi piedi:/
Ma, essendo povero, ho solo i miei sogni:/
Cammina con passo leggero,/
Perchè è sui miei sogni che cammini…".
L'emozione di una poesia non ha prezzo come la potenza di una connessione alla rete, ai social che ti fa conoscere nuovi autori che hanno scritto pagine indelebili e memorabili in questo giorno di festa di San Valentino, protettore di tutti gli innamorati ed apprezzare anche, la genuinità e l'originalità di un post firmato Nunzio Di Giulio, ispettore di polizia in quiescenza con l'hobby della scrittura, che nel 1995 a Cerignola(FG) ha ricevuto il Premio Letterario Internazionale Cavalieri di San Valentino – Poesia della vita: "Volge il girasole, l'astro seguendo per vivere. Ruota il sole te puntando, da tua avvenenza di più splendere" .Per l'occasione, l'ha dedicato a tutte le donne innamorate per questa ricorrenza tanto sentita e partecipata.
"Cammina con passo leggero, perché è sui miei sogni che cammini". Questo splendido verso, di William B.Yeats, tratto da "Il vento tra i roseti", lo dedico agli innamorati impazienti, che bruciano il tempo e devastano nidi segreti di felicità, assecondando impulsività distruttive, perché non sanno aspettare.
Lo dedico agli innamorati narcisi e impenitenti, che accesi dal gioco d'amore e dalla vertigine dei sensi, seducono e abbandonano, accendendo ogni volta sogni di luce da bruciare al tramonto del giorno, come foglie morte da buttare.
Lo dedico agli innamorati pesanti, che tediano il cuore con controlli e sfiducia e gelosie, e lentamente asfissiano l'amore.
Lo dedico agli innamorati traditori, perché insipienti uccidono i sogni dell'altro e suo futuro, creando ferite profonde che non sanno più riparare.
Lo dedico agli innamorati solitari, che hanno paura a sognare da soli.
Lo dedico agli innamorati adolescenti, travolti dall'urgenza del corpo, che non danno tempo ai sogni di lievitare e sbocciare. Che vivono la ripetitività ossessiva della seduzione come fuga da ogni piccola morte. Accesi dal tempo concitato delle cose, e dalla vertigine muta che li ammalia, non hanno nemmeno avuto l'opportunità e modo di sapere che il tempo del cuore è lento e dilatato rispetto al passo accelerato dei sensi. E quando il furore è d'impulso assecondato, il tempo del cuore così coartato finisce in un ritmo sincopato che nel nulla scompare. E si accascia, quando il ritmo veloce della seduzione ha bruciato il mistero con l'ultima nota.
Lo dedico agli innamorati scontenti, che si amano con intensità diversa per segrete ragioni del cuore, e si distruggono in rimpianti o accuse o lamenti. Amari, non sanno aspettare che l'altro intuisca e assapori quell'unico sogno che li porterebbe a volare.
Lo dedico agli innamorati zucconi, analfabeti d'amore, che credono che i sogni dell'altro siano una malattia da curare.
Lo dedico agli innamorati disattenti, che non sanno ascoltare il sussurro degli stati nascenti.
Lo dedico agli innamorati dopati di droghe, che non credono più alla bellezza dell'amore, e si bruciano il cervello e i sogni in paradisi d'illusioni, dove l'emozione della gioia muore.
Lo dedico agli innamorati violenti, capaci di amare solo in modi strafottenti.
Lo dedico agli innamorati delusi e intristiti, che non credono più ai sogni che fanno volare.
A tutti gli innamorati incapaci di amare, dedico questi lievi versi di William B Yeats, e suggerisco ogni giorno una pausa di poesia, che li ispiri a lasciar sbocciare leggeri i sogni che l'altro ha nel cuore.
"Io ho ricamato i vestiti del cielo/
Avviluppando con la luce d'oro e d'argento/
Il blu e l'opaco e l'oscuro tessuto/
Della notte e il chiarore e il mezzo chiarore./
Avrei voluto stendere il vestito sotto i tuoi piedi:/
Ma, essendo povero, ho solo i miei sogni:/
Cammina con passo leggero,/
Perchè è sui miei sogni che cammini…".
L'emozione di una poesia non ha prezzo come la potenza di una connessione alla rete, ai social che ti fa conoscere nuovi autori che hanno scritto pagine indelebili e memorabili in questo giorno di festa di San Valentino, protettore di tutti gli innamorati ed apprezzare anche, la genuinità e l'originalità di un post firmato Nunzio Di Giulio, ispettore di polizia in quiescenza con l'hobby della scrittura, che nel 1995 a Cerignola(FG) ha ricevuto il Premio Letterario Internazionale Cavalieri di San Valentino – Poesia della vita: "Volge il girasole, l'astro seguendo per vivere. Ruota il sole te puntando, da tua avvenenza di più splendere" .Per l'occasione, l'ha dedicato a tutte le donne innamorate per questa ricorrenza tanto sentita e partecipata.