Storia e dintorni
Soldato Vincenzo Martinelli matricola 28408
La storia del militare deportato in Germania durante la II guerra mondiale
giovedì 3 giugno 2021
15.52
Nel corso della cerimonia per il 75° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana svoltasi ieri mattina a Barletta è stata conferita la medaglia d'onore alla memoria di Vincenzo Martinelli, tra i deportati ed internati nei lager nazisti durante la II guerra mondiale. Il prefetto della BAT, Maurizio Valiante con il vice sindaco di Canosa di Puglia Francesco Sanluca hanno consegnato la medaglia d'onore a Lugi Martinelli, figlio di Vincenzo (Atella 19 dicembre 1923-15 maggio 1992). I documenti storici riportano che il soldato di leva Vincenzo Martinelli fu deportato in Germania dall'11 settembre 1943 all'1 giugno 1945. Nel marzo 1942, Vincenzo Martinelli partì come soldato di leva del distretto di Potenza con matricola n.28408 ed il 30 luglio 1943 si imbarcò da Bari per la Grecia. L'11 settembre 1943 fu catturato a Rodi dai Tedeschi e poi deportato. Fu congedato il 4 luglio del 1946 come è annotato sul foglio matricolare.
E' stata la legge n. 296 del 27 dicembre 2006 ad istituire la distinzione onorifica, disponendo la "concessione di una medaglia d'onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra, e ai familiari dei deceduti, che abbiano titolo per presentare l'istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto". Il legislatore italiano, dopo aver sancito che "la Repubblica Italiana riconosce, a titolo di risarcimento soprattutto morale, il sacrificio dei propri cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell'ultimo conflitto mondiale" ha individuato nella "medaglia d'onore" un opportuno riconoscimento simbolico. La medaglia d'onore è coniata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano in metallo (bronzo), con nastrino. Al dritto porta lo stemma della Repubblica Italiana con intorno la scritta: "Medaglia d'Onore ai cittadini italiani deportati ed internati nei Lager nazisti 1943-1945" ed al rovescio, dentro ad un cerchio di filo spinato spezzato, che dimostra la libertà ritrovata dal nazifascismo, è inciso il nome e cognome dell'internato o del deportato.
Commosso il cavaliere della Repubblica Lugi Martinelli(Ispettore superiore della Polizia di Stato in quiescenza a Canosa di Puglia) figlio del compianto figlio Vincenzo che al termine del cerimonia di Barletta ha dichiarato: "un riconoscimento simbolico molto significativo affinchè la memoria familiare divenga memoria collettiva con l'impegno che accadimenti simili non abbiano a ripetersi ed i giovani non dimentichino queste pagine tragiche della storia mondiale". Mentre, l 'altra figlia di Vincenzo Martinelli di nome Lucrezia vive ad Atella in provincia di Potenza dove lo ricordano come persona buona e generosa dedito alla famiglia e al lavoro nella sua bottega di calzolaio condotta per molti anni.
E' stata la legge n. 296 del 27 dicembre 2006 ad istituire la distinzione onorifica, disponendo la "concessione di una medaglia d'onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra, ai quali, se militari, è stato negato lo status di prigionieri di guerra, e ai familiari dei deceduti, che abbiano titolo per presentare l'istanza di riconoscimento dello status di lavoratore coatto". Il legislatore italiano, dopo aver sancito che "la Repubblica Italiana riconosce, a titolo di risarcimento soprattutto morale, il sacrificio dei propri cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell'ultimo conflitto mondiale" ha individuato nella "medaglia d'onore" un opportuno riconoscimento simbolico. La medaglia d'onore è coniata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano in metallo (bronzo), con nastrino. Al dritto porta lo stemma della Repubblica Italiana con intorno la scritta: "Medaglia d'Onore ai cittadini italiani deportati ed internati nei Lager nazisti 1943-1945" ed al rovescio, dentro ad un cerchio di filo spinato spezzato, che dimostra la libertà ritrovata dal nazifascismo, è inciso il nome e cognome dell'internato o del deportato.
Commosso il cavaliere della Repubblica Lugi Martinelli(Ispettore superiore della Polizia di Stato in quiescenza a Canosa di Puglia) figlio del compianto figlio Vincenzo che al termine del cerimonia di Barletta ha dichiarato: "un riconoscimento simbolico molto significativo affinchè la memoria familiare divenga memoria collettiva con l'impegno che accadimenti simili non abbiano a ripetersi ed i giovani non dimentichino queste pagine tragiche della storia mondiale". Mentre, l 'altra figlia di Vincenzo Martinelli di nome Lucrezia vive ad Atella in provincia di Potenza dove lo ricordano come persona buona e generosa dedito alla famiglia e al lavoro nella sua bottega di calzolaio condotta per molti anni.