Storia e dintorni
Tutto pronto per la traslazione delle spoglie del patrono San Sabino
A Canosa, il Corteo storico di rievocazione
martedì 30 luglio 2019
23.11
Ultimi dettagli sulla V Edizione della "Translatio Corporis Sancti Savini" che si terrà mercoledì 31 luglio, a Canosa di Puglia(BT) partire dalle ore 20,00 da via San Pietro e arrivo in Cattedrale San Sabino alle ore 22,00 circa. Il Corteo storico di rievocazione pensato ed organizzato da Don Felice Bacco, vedrà la partecipazione dei Timpani "Gruppo Figuranti di San Nicola" di Bari con il coinvolgimento degli studenti del Liceo Statale "E. Fermi" di Canosa di Puglia, diretto dalla professoressa Nunzia Silvestri, che saranno coordinati dalla professoressa Nunzia Lansisera e degli alunni dell'I. C. Foscolo-De Muro Lomanto di Canosa di Puglia presieduto dalla dirigente dottoressa Nadia Giovanna Landolfi,mentre i costumi sono a cura della professoressa Elena Di Ruvo.
Nell'anno 800, ebbe luogo un evento importante per la città di Canosa: la traslazione delle spoglie del patrono San Sabino dal complesso abaziale di San Pietro, dove vennero rinvenute, alla chiesa di Santa Maria Madre di Dio, ossia l'attuale Cattedrale dedicata al vescovo Sabino nel 1102 da Papa Pasquale II. Il vescovo Sabino all'età di 105 anni predisse tutto quello che sarebbe toccato al suo popolo. Mentre la città subiva la dominazione longobarda e a Benevento regnava il duca Romoaldo, si narra che uno spagnolo, tale Gregorio, abbia chiesto a S. Sabino la guarigione per una malattia, e che il Santo, apparsogli in sogno, gli abbia suggerito di chiedere a Teodora, duchessa di Benevento, di rintracciare il suo sepolcro e di erigervi sopra una chiesa. Ella così rintracciò la tomba del Santo, si impadronì dei tesori e, senza alcun pudore, cercò di fuggire a Benevento, ma cadde da cavallo e capì che stava sbagliando. Così decise di tornare indietro per edificare una Cappella nei pressi della Basilica di San Pietro dove fu innalzato un altare di bianco marmo. Più tardi il Vescovo Pietro fu costretto a spostare la sede della Cattedrale dalla Chiesa di S. Pietro a quella di Santa Maria Madre di Dio, l'attuale cattedrale. Il 1 agosto dell'anno 800, i resti di San Sabino furono collocati in una cassa d' oro e d' argento sotto l'altare dedicato ai beatissimi santi martiri Giovanni e Paolo. La cassa fu calata in una fossa profondissima e ricoperta da un gran numero di pietre e sassi, in modo che non si potesse più estrarre, per evitarne il furto. Oltre ad essere "restauratore di chiese", il nostro Santo Patrono fece erigere, anche con l'ausilio di San Benedetto, la badia di San Quirico. Ubicata nell'omonima piazza, tale abbazia è dedicata ad un martire-bambino, Quirico, del quale possediamo una moderna scultura che lo vede in braccio alla madre Giulitta all'interno di una nicchia che valorizza la medesima piazza.
Nell'anno 800, ebbe luogo un evento importante per la città di Canosa: la traslazione delle spoglie del patrono San Sabino dal complesso abaziale di San Pietro, dove vennero rinvenute, alla chiesa di Santa Maria Madre di Dio, ossia l'attuale Cattedrale dedicata al vescovo Sabino nel 1102 da Papa Pasquale II. Il vescovo Sabino all'età di 105 anni predisse tutto quello che sarebbe toccato al suo popolo. Mentre la città subiva la dominazione longobarda e a Benevento regnava il duca Romoaldo, si narra che uno spagnolo, tale Gregorio, abbia chiesto a S. Sabino la guarigione per una malattia, e che il Santo, apparsogli in sogno, gli abbia suggerito di chiedere a Teodora, duchessa di Benevento, di rintracciare il suo sepolcro e di erigervi sopra una chiesa. Ella così rintracciò la tomba del Santo, si impadronì dei tesori e, senza alcun pudore, cercò di fuggire a Benevento, ma cadde da cavallo e capì che stava sbagliando. Così decise di tornare indietro per edificare una Cappella nei pressi della Basilica di San Pietro dove fu innalzato un altare di bianco marmo. Più tardi il Vescovo Pietro fu costretto a spostare la sede della Cattedrale dalla Chiesa di S. Pietro a quella di Santa Maria Madre di Dio, l'attuale cattedrale. Il 1 agosto dell'anno 800, i resti di San Sabino furono collocati in una cassa d' oro e d' argento sotto l'altare dedicato ai beatissimi santi martiri Giovanni e Paolo. La cassa fu calata in una fossa profondissima e ricoperta da un gran numero di pietre e sassi, in modo che non si potesse più estrarre, per evitarne il furto. Oltre ad essere "restauratore di chiese", il nostro Santo Patrono fece erigere, anche con l'ausilio di San Benedetto, la badia di San Quirico. Ubicata nell'omonima piazza, tale abbazia è dedicata ad un martire-bambino, Quirico, del quale possediamo una moderna scultura che lo vede in braccio alla madre Giulitta all'interno di una nicchia che valorizza la medesima piazza.