Storia e dintorni
Un museo per ricordare Pietro Mennea
Sarà inaugurato nella primavera 2024 prima degli Europei di Roma
martedì 21 marzo 2023
22.18
"Pietro Mennea ci ha lasciato all'improvviso una mattina di dieci anni fa, lasciandoci tutti sbigottiti e più poveri". E' stato un atleta, un campione, un uomo, un marito ineguagliabile. Fin da quando correva per Barletta sfidando le auto, la velocità è stata nella sua testa e gli ha permesso sempre andare più in là. Dai campi polverosi di provincia al grande salto in nazionale. Per l'Italia tutta è stato un vero idolo. Anche se lui ha fatto di tutto per non farsi trascinare dallo star system degli anni Ottanta. Schivo e riservato centellinava le sue apparizioni anche in pista, soprattutto dopo i due anni record: 1979, primato mondiale sui 200 metri (con 19"72) durato 17 anni e ancora record europeo, 1980 medaglia d'oro ai Giochi di Mosca. Nonostante questo suo atteggiamento era considerato un vero eroe capace di gareggiare in 5 Olimpiadi, riuscendo a stabilire 2 primati mondiali, 8 europei, 33 nazionali. In 17 anni ha corso 530 gare ufficiali. E' stato anche il portabandiera dell'Italia ai Giochi Olimpici di Seoul 1988. In tutta la sua vita non si è mai fermato. Dopo gli allori in pista, ha preso in mano i libri laureandosi quattro volte, è stato anche autore di numerose pubblicazioni, ha avviato uno studio legale insieme alla sua adorata moglie Manuela Olivieri continuando a combattere contro il tempo anche quando il suo male ha iniziato a manifestare i primi sintomi. Critico con le grandi organizzazioni sportive non ha risparmiato però, nelle sue esternazioni, utili soluzioni per risolvere quelli che secondo lui erano i principali errori. La storia gli ha poi dato ragione. In questi ultimi dieci anni le grandi manifestazioni sportive hanno abbandonato il gigantismo del passato e avviato sempre più progetti volti alla legacy futura. «Alla fine sono convinto – disse il compianto Mennea - solo di una cosa: che in ogni sport conteranno sempre e solo gli atleti, loro sono gli attori protagonisti, unici e insostituibili». Tra le sue citazioni questa è sicuramente quella destinata a durare in eterno.
A Roma, stamani alle 10.01 (orario simbolico pensando al suo record italiano nei 100 metri, battuto nel 2018 da Filippo Tortu), presso lo Stadio dei Marmi al Foro Italico, intitolato al grande Pietro, si è tenuta una cerimonia in ricordo di questo inarrivabile eroe dello sport azzurro e mondiale. Un museo ai Marmi per Mennea! L'annuncio a 10 anni dalla scomparsa, inaugurazione nella primavera 2024 prima degli Europei di Roma. Lo sparo dello starter alle 10.01 in punto, la pistola di Mario Biagini che si solleva verso il cielo, i blocchi appoggiati sulla corsia, che sì, adesso è vuota, ma sembra di vederlo lì, Pietro, e quanto son lunghi dieci anni senza Mennea. Scolpito nel marmo, impresso nel cuore di tutti, il mito dello sport italiano è stato celebrato nello stadio dei Marmi che si onora del suo nome e che dalla primavera del 2024 accoglierà il museo dedicato alle imprese della Freccia del Sud. È l'annuncio arrivato oggi nel corso della cerimonia "Pietro Mennea, l'Uomo e il Campione". "Non dovrà essere celebrativo ma formativo", le parole della moglie di Pietro, Manuela Olivieri Mennea, che mostra già i primi cimeli da custodire nel museo, due delle medaglie d'oro più preziose, quella degli Europei di Roma 1974 e quella delle Olimpiadi del 1980, il culmine della sua carriera. "Era un sogno di Pietro, aveva scritto personalmente il progetto. Poi è andata così, lui purtroppo non c'è più, ma io mi sono sentita in dovere di portare avanti questa sua volontà. Sport e Salute ha proposto questo stadio per il museo: sarà rivolto ai giovani, per renderli valorosi come Pietro". Per il presidente del CONI Giovanni Malagò il 19.72 di Città del Messico, per diciassette anni primato mondiale e tutt'ora record europeo, "è la più grande impresa sportiva italiana di tutti i tempi: per longevità, per universalità dell'atletica e della sua corsa".
Oggi Barletta, sua città natìa lo ha ricordato con una targa commemorativa sulla "Salita del Vaglio", storico luogo di allenamento di Pietro Mennea "Velocista, politico,saggista". Un testimonial di riscatto, impegno per gli altri, un campione partito da Barletta per conquistare il mondo, correndo più veloce di tutti.
A Roma, stamani alle 10.01 (orario simbolico pensando al suo record italiano nei 100 metri, battuto nel 2018 da Filippo Tortu), presso lo Stadio dei Marmi al Foro Italico, intitolato al grande Pietro, si è tenuta una cerimonia in ricordo di questo inarrivabile eroe dello sport azzurro e mondiale. Un museo ai Marmi per Mennea! L'annuncio a 10 anni dalla scomparsa, inaugurazione nella primavera 2024 prima degli Europei di Roma. Lo sparo dello starter alle 10.01 in punto, la pistola di Mario Biagini che si solleva verso il cielo, i blocchi appoggiati sulla corsia, che sì, adesso è vuota, ma sembra di vederlo lì, Pietro, e quanto son lunghi dieci anni senza Mennea. Scolpito nel marmo, impresso nel cuore di tutti, il mito dello sport italiano è stato celebrato nello stadio dei Marmi che si onora del suo nome e che dalla primavera del 2024 accoglierà il museo dedicato alle imprese della Freccia del Sud. È l'annuncio arrivato oggi nel corso della cerimonia "Pietro Mennea, l'Uomo e il Campione". "Non dovrà essere celebrativo ma formativo", le parole della moglie di Pietro, Manuela Olivieri Mennea, che mostra già i primi cimeli da custodire nel museo, due delle medaglie d'oro più preziose, quella degli Europei di Roma 1974 e quella delle Olimpiadi del 1980, il culmine della sua carriera. "Era un sogno di Pietro, aveva scritto personalmente il progetto. Poi è andata così, lui purtroppo non c'è più, ma io mi sono sentita in dovere di portare avanti questa sua volontà. Sport e Salute ha proposto questo stadio per il museo: sarà rivolto ai giovani, per renderli valorosi come Pietro". Per il presidente del CONI Giovanni Malagò il 19.72 di Città del Messico, per diciassette anni primato mondiale e tutt'ora record europeo, "è la più grande impresa sportiva italiana di tutti i tempi: per longevità, per universalità dell'atletica e della sua corsa".
Oggi Barletta, sua città natìa lo ha ricordato con una targa commemorativa sulla "Salita del Vaglio", storico luogo di allenamento di Pietro Mennea "Velocista, politico,saggista". Un testimonial di riscatto, impegno per gli altri, un campione partito da Barletta per conquistare il mondo, correndo più veloce di tutti.