Storia e dintorni
Verso il riconoscimento della Santità
A cent'anni dalla morte di Padre Losito
giovedì 20 luglio 2017
0.52
A 100 anni dalla morte del Redentorista, Padre Antonio Maria Losito, "Venerabile Servo di Dio" è stata celebrata la Santa Messa nella Basilica Concattedrale di S.Sabino a Canosa di Puglia(BT) presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, Mons.Luigi Mansi, unitamente ai parroci, presbiteri, diaconi e alla comunità canosina, rappresentata dal neo sindaco Roberto Morra alla prima uscita ufficiale con la fascia tricolore. La Chiesa canosina si è riunita per pregare in memoria di Padre Antonio Maria Losito, "chiamato a seguire Cristo più da vicino, a vivere con carismi diversi il Vangelo, testimone di un modo diverso di fare, di agire, di vivere. Ha amato e servito il popolo di Dio a saper crescere nel regno del Signore. Autentico esempio di vita consacrata". Lo scorso 18 luglio, sono decorsi i 100 Anni (18 luglio 1917-2017) della "Nascita al cielo" di Padre Antonio Maria Losito Redentorista, un figlio illustre di Canosa, un sacerdote esemplare dedito al bene e alla sollecitudine verso tutti, soprattutto ai più deboli. "E' un privilegio commemorare Padre Antonio Maria Losito, Venerabile Servo di Dio",- ha esordito nell'omelia Mons. Luigi Mansi - accostarsi alla bella e luminosa esperienza di vita santa del sacerdote canosino che seppe essere guida spirituale di grandi figure della Chiesa del suo tempo. La grande passione apostolica di Padre Antonio Maria Losito, per la Chiesa. Una vita spesa per servire il Signore e la comunità, anche nel dolore e nella sofferenza. Deve riempire di santo orgoglio i canosini" ha sottolineato il Vescovo di Andria rivolgendosi ai fedeli in preghiera "a tutti noi che ricordiamo con venerazione la sua amabile figura e le sue virtù e che ardentemente desideriamo di vederlo un giorno sugli altari concedi di ricevere quelle grazie che affidiamo alla sua intercessione e così di sperimentare la sua intercessione"
La ricorrenza centenaria della pia morte di Padre Losito è stata l'occasione anche di ricordare che "il Padre Santo" come lo chiamava il popolo nacque a Canosa di Puglia il 16 dicembre 1838, da Antonio Losito e Celeste Ricco e battezzato lo stesso giorno. Fu educato ad una solida pietà e a 17 anni, il 24 novembre 1855, per seguire meglio il Signore, entrò a Ciorani (Salerno) nel noviziato dei Redentoristi, dove emise i voti religiosi il 24 ottobre dell'anno dopo. La Congregazione del SS. Redentore (Redentoristi), fu fondata nel 1732 da S. Alfonso Maria de' Liguori, compatrono di Canosa di Puglia. Il chierico Antonio Maria Losito compì gli studi teologici a Materdomini (Avellino), Casa redentorista adiacente al celebre Santuario di S. Gerardo Maiella (1726-1755), giovane professo redentorista morto a Materdomini, beatificato nel 1892, canonizzato nel 1904 e venerato anche a Canosa presso la Chiesa della Passione, Rettoria della Cattedrale di San Sabino. Antonio Maria Losito fu ordinato sacerdote il 5 aprile 1862, ma mentre si preparava all'apostolato più diffuso, nel 1867 fu costretto a tornare a Canosa (Bari), per la soppressione governativa degli Istituti religiosi. Esplicò il suo ministero per venti anni nell'ambito della sua Diocesi pugliese; solo nel 1887 poté rientrare nella ricostituita Congregazione del Redentore. Nel 1883 fu il committente dell'icona bizantina della B. V. del Perpetuo Soccorso, pervenuta dalla Basilica alfonsiana dei Redetoristi di Roma, giunta nella Chiesa della Passione di Canosa e riscoperta nella sua storia e identità solo nel 2014 dai restauri effettuati dalla Cattedrale di San Sabino con mons. Felice Bacco e lo studioso Giuseppe Di Nunno.
A Padre Losito destinato alla Casa di Pagani (Salerno), fu affidata la direzione spirituale dei chierici studenti che si preparavano al sacerdozio; nel 1907 fu nominato rettore di quella comunità e infine nel 1909 divenne Superiore Provinciale dei redentoristi napoletani. Padre Antonio Maria Losito, di salute cagionevole che dal 1890 fu colpito da paralisi agitante, era animato dal motto "amare e patire"; la sua sofferenza e l'amore per le anime, lo spinsero a dedicarsi alla direzione spirituale di quanti affollavano il suo confessionale o chiedevano il suo consiglio, specie chierici, studenti, religiosi, sacerdoti, desiderosi di perfezione. Padre Antonio Maria Losito, godeva di grande prestigio presso Papa S. Pio X e comunicò con il Pontefice per far erigere il tempietto al Sacro Cuore di Gesù in riferimento al prodigio della statua nel 1912 nella Cattedrale S. Sabino, dove lasciò molte opere, come il Ciborio dell'altare maggiore, l'Organo a canne e le corone auree dell' Icona della Madonnna della Fonte, Patrona di Canosa, cui era molto devoto. Il popolo lo ricorda nella Missioni dei Padri Liguorini del 1907 a Canosa e per il suo umano e spirituale contatto con la gente del suo paese. Morì nella Casa di Pagani il 18 luglio 1917 e lì fu tumulato; nell'aprile del 1983 i suoi resti mortali sono stati a Canosa di Puglia e tumulati nella Cattedrale di S. Sabino, nella Cappella dedicata a Sant'Alfonso, in una continuità di santità. Il 30 settembre 2015, sua Santità Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Losito, religioso missionario della Congregazione del SS.Redentore. Un passo ufficiale che assegna al religioso redentorista la qualifica di "Venerabile" prima condizione formale sul cammino della beatitudine. La cerimonia religiosa si è conclusa con la lettura del messaggio di Padre Serafino Fiore, Superiore della Provincia Napoletana Redentoristi, impossibilitato a raggiungere Canosa, seguita dalla benedizione dei pani e dall' invito alla preghiera per la santificazione del Venerabile Servo di Dio.
Foto a cura di Savino Mazzarella
La ricorrenza centenaria della pia morte di Padre Losito è stata l'occasione anche di ricordare che "il Padre Santo" come lo chiamava il popolo nacque a Canosa di Puglia il 16 dicembre 1838, da Antonio Losito e Celeste Ricco e battezzato lo stesso giorno. Fu educato ad una solida pietà e a 17 anni, il 24 novembre 1855, per seguire meglio il Signore, entrò a Ciorani (Salerno) nel noviziato dei Redentoristi, dove emise i voti religiosi il 24 ottobre dell'anno dopo. La Congregazione del SS. Redentore (Redentoristi), fu fondata nel 1732 da S. Alfonso Maria de' Liguori, compatrono di Canosa di Puglia. Il chierico Antonio Maria Losito compì gli studi teologici a Materdomini (Avellino), Casa redentorista adiacente al celebre Santuario di S. Gerardo Maiella (1726-1755), giovane professo redentorista morto a Materdomini, beatificato nel 1892, canonizzato nel 1904 e venerato anche a Canosa presso la Chiesa della Passione, Rettoria della Cattedrale di San Sabino. Antonio Maria Losito fu ordinato sacerdote il 5 aprile 1862, ma mentre si preparava all'apostolato più diffuso, nel 1867 fu costretto a tornare a Canosa (Bari), per la soppressione governativa degli Istituti religiosi. Esplicò il suo ministero per venti anni nell'ambito della sua Diocesi pugliese; solo nel 1887 poté rientrare nella ricostituita Congregazione del Redentore. Nel 1883 fu il committente dell'icona bizantina della B. V. del Perpetuo Soccorso, pervenuta dalla Basilica alfonsiana dei Redetoristi di Roma, giunta nella Chiesa della Passione di Canosa e riscoperta nella sua storia e identità solo nel 2014 dai restauri effettuati dalla Cattedrale di San Sabino con mons. Felice Bacco e lo studioso Giuseppe Di Nunno.
A Padre Losito destinato alla Casa di Pagani (Salerno), fu affidata la direzione spirituale dei chierici studenti che si preparavano al sacerdozio; nel 1907 fu nominato rettore di quella comunità e infine nel 1909 divenne Superiore Provinciale dei redentoristi napoletani. Padre Antonio Maria Losito, di salute cagionevole che dal 1890 fu colpito da paralisi agitante, era animato dal motto "amare e patire"; la sua sofferenza e l'amore per le anime, lo spinsero a dedicarsi alla direzione spirituale di quanti affollavano il suo confessionale o chiedevano il suo consiglio, specie chierici, studenti, religiosi, sacerdoti, desiderosi di perfezione. Padre Antonio Maria Losito, godeva di grande prestigio presso Papa S. Pio X e comunicò con il Pontefice per far erigere il tempietto al Sacro Cuore di Gesù in riferimento al prodigio della statua nel 1912 nella Cattedrale S. Sabino, dove lasciò molte opere, come il Ciborio dell'altare maggiore, l'Organo a canne e le corone auree dell' Icona della Madonnna della Fonte, Patrona di Canosa, cui era molto devoto. Il popolo lo ricorda nella Missioni dei Padri Liguorini del 1907 a Canosa e per il suo umano e spirituale contatto con la gente del suo paese. Morì nella Casa di Pagani il 18 luglio 1917 e lì fu tumulato; nell'aprile del 1983 i suoi resti mortali sono stati a Canosa di Puglia e tumulati nella Cattedrale di S. Sabino, nella Cappella dedicata a Sant'Alfonso, in una continuità di santità. Il 30 settembre 2015, sua Santità Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Losito, religioso missionario della Congregazione del SS.Redentore. Un passo ufficiale che assegna al religioso redentorista la qualifica di "Venerabile" prima condizione formale sul cammino della beatitudine. La cerimonia religiosa si è conclusa con la lettura del messaggio di Padre Serafino Fiore, Superiore della Provincia Napoletana Redentoristi, impossibilitato a raggiungere Canosa, seguita dalla benedizione dei pani e dall' invito alla preghiera per la santificazione del Venerabile Servo di Dio.
Foto a cura di Savino Mazzarella