Stilus Magistri

Canosa 4 Novembre 2012: Omaggio ai Caduti delle Forze Armate

Nel messaggio il Sindaco ha inteso rievocare la memoria di tanti caduti, militari e civili

Omaggio sotto la pioggia a Canosa ai Caduti delle Forze Armate e "alle donne e agli uomini servitori dello Stato"

E' il 4 Novembre, giornata storica dedicata all'Unità Nazionale e alle Forze Armate, che da 150 anni hanno sacrificato la vita nel servire la Patria, anche in Afghanistan, come il caporale Tiziano Chierotti, figlio delle Penne Nere degli Alpini.
Dopo le esequie a Roma in Chiesa davanti a Dio, ritroviamo un messaggio morale e civile nelle parole del commilitone cap. Alberto Beccegato: " Quando al mattino cantiamo l'Inno con le parole, "siam pronti alla morte", siamo coscienti della vocazione della Patria che ci chiama".

Quest'anno al mattino il Presidente della Repubblica a capo scoperto sotto la pioggia ha reso omaggio alla tomba del Milite Ignoto, all'Altare della Patria. Anche a Canosa nella sera della domenica del 4 Novembre, la cittadinanza sotto la pioggia ha reso omaggio al monumento ai Caduti nella Villa comunale, alla presenza dei cittadini comuni, delle Forze Armate e dell'Ordine nei rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, della Polizia Municipale. I labari delle Associazioni dei Combattenti, hanno dato onore e dignità insieme all'Amministrazione comunale, al Consiglio comunale, al Sindaco Ernesto La Salvia, che a capo scoperto sotto la pioggia ha posto la corona di alloro al monumento ai Caduti, mentre suonava il silenzio d'ordinanza, nel silenzio dei presenti.

Nel messaggio il Sindaco ha inteso rievocare la memoria di tanti caduti, militari e civili, nel servire la Patria e lo Stato nell'Unità Nazionale, in un tempo difficile che il Paese sta vivendo alla ricerca di valori morali e politici, che conferiscono coesione e progresso all'Italia.
In questo spirito è stata scoperta una lapide commemorativa ai Caduti civili accanto al monumento dei Caduti militari: "La Città di Canosa di Puglia alle donne e agli uomini caduti servendo lo Stato e la sua Costituzione. I Cittadini di Canosa"
E' un testo sobrio, impersonale, democratico, che valorizza l'umano, le donne e gli uomini, lo Stato e la Costituzione, lo spirito civile negli artefici della storia e nei sottoscritti: Il Sindaco di ieri e il Sindaco di oggi rendono omaggio nella cerimonia ai Caduti, ma è la città con il Popolo che scrive la pagina di memoria e di storia.

Il Sindaco La Salvia, per propria iniziativa, dopo l'incontro a Settembre con una maestra novantenne concittadina, Madre Guadalupe, ha voluto la lettura, nella cerimonia, della Poesia La Madre Veneziana, scoperta a Canosa, esposta nel maggio 2012 al Vittoriano e racchiusa in un secolo di storia nella vita scolastica di Madre Guadalupe nell'Asilo Minerva.
Così la Madre Veneziana che "pose sul bruno il Tricolore", diventa La Madre Italiana, evocata dall'intensa voce di Nunzio Sorrenti, accanto alla stampa dell'originale concessa dal Museo Risorgimentale di San Martino e Solferino e condivisa nella sua attualità dopo la cerimonia dall'Associazione dei Carabinieri in congedo.

Al verso dei "flebili rintocchi di San Martino / che salutarono il dì ch'era ormai spento", si sono uniti provvidenzialmente i rintocchi del Campanile della Cattedrale di San Sabino, dove è stata celebrata la Santa Messa da mons. Felice Bacco, alla presenza del Gonfalone della città e delle Istituzioni civili e militari, nella commemorazione delle vittime del bombardamento del 1943 presso la salita ai Mulini del Rione Castello.

La memoria evocata non è solo una pagina di storia, ma costituisce le radici della nostra Patria e della Costituzione repubblicana e diventa maestra di vita, educando ai valori democratici di impegno civile e politico, di servizio al bene comune, di onestà e non di affari, di testimonianza e non di potere. Il silenzio degli estinti ammaestra e il sangue dei Caduti rende sacra la vita.

Sia il 4 novembre la pietra miliare della nostra storia e il suggello dell'amor di Patria.

Ob amorem patriae
maestro Peppino Di Nunno
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