Stilus Magistri
Al Santuario di Pompei l’opera della grande Cupola
Arte e devozione da Canosa di Puglia
venerdì 15 novembre 2024
22.17
Nel giorno santo del 13 Novembre 2024 nel Santuario Pontificio della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei avviene il rito sacro della discesa del quadro della Beata Vergine di Pompei con la presenza dell'Arcivescovo di Pompei, S. E. Mons. Tommaso Caputo. Nello stesso giorno è giunto un pellegrinaggio di devoti tra Canosa di Puglia, Andria e Cerignola, guidati dall'Assistente spirituale Don Nicola Fortunato, che nel giorno precedente in visita a casa di Peppino Di Nunno, ha preso in consegna dalla sedia del letto copie dell'opera nuova "La Beata Vergine Maria del Rosario nella grande cupola del Santuario di Pompei". L'opera è stata consegnata sue proprie mani a Don Nicola Fortunato con dedica a Don Enrico Gargiulo, Cancelliere della Prelatura di Pompei, che in veste di storico sapiente ha concorso alla stesura del pieghevole di quattro fogli a colori, congiuntamente al supporto fotografico e culturale del Dott. Giuseppe Pecorelli, Capo Redattore del "Il Rosario e la Nuova Pompei".
L'opera di studio avviata l'anno scorso nel pellegrinaggio da Canosa, sospeso e ripreso in due mesi dal giorno della Supplica del 7 Settembre è stato scritto con i documenti inediti concessi dal Santuario Pontificio con illuminata, cordiale e sapiente accoglienza di Don Enrico, del Dott. Pecorelli, del Rettorato, seguendo la diretta del Mattino delle 8,30 della santa Messa da Pompei trasmessa da TV 2000 con i canti liturgici delle Suore Domenicane "Figlie del Santo Rosario di Pompei", fondate da Bartolo Longo nel 1897. L'opera riporta e illustra quello che il pellegrino può intravedere sostando nel Santuario sotto la grande cupola che si staglia a 50 metri di altezza, come avvenne per l'autore Maestro Peppino Di Nunno in visita dalle cure termali di Castellamare di Stabia negli anni '90, nella percezione visiva delle icone di arte sacra dei quattro Evangelisti.
Non un semplice cellulare, ma un teleobiettivo a svelare gli affreschi del 1939-42 del pittore Angelo Landi di Salò (Brescia) su 509 metri quadrati di muratura a scandire 360 figure, quasi "un calendario" per ogni giorno dell'anno.
Gli affreschi ritraggono La Beata Vergine Maria che distende il manto celeste divino nella "visione o sogno di San Domenico" di Guzmàn (1170-1221), Fondatore dell'Ordine Religioso dei Domenicani, di cui il Beato Bartolo Longo fu Terziario.
La foto della pregevole cupola ha riscoperto l'iscrizione circolare in latino dedicata alla Vergine Maria, tratta dalle Sacre Scritture del Siracide (24,25) in Nova Vulgata: "In me ogni dono di via e Verità, in me ogni speranza di via e virtù".
L'opera ha riscoperto gli affreschi dei quattro Evangelisti e la Beata Vergine Maria nel cupolino e l'immagine di Papa Francesco, fotografata volontariamente da Costantino Vanity Photo di Pompei, inserita in cornice nel sigillo pontificio delle chiavi del regno.
L'opera infine ha riscoperto il quadro della Madonna di Pompei, svelando la lettura iconografica e connotazioni sconosciute dell'aureola di santità della Vergine Maria, compiendo un sogno che nei giorni di ricerca ho vissuto indegnamente.
Lo studio del quadro di Pompei, contornato dai venti tondi dipinti dei Misteri del Rosario, è stato comparato nella Chiesa locale nel quadro pregevole esposto in venerazione nella Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Canosa, retta da Don Saverio Memeo.
L'opera di studio concorre con il Rettore Mons. Pasquale Mocerino e Don Gennaro Gargiulo nelle Sante Messe, ad annunciare per l'anno 2025 del Giubileo i 150 anni dell'arrivo del quadro da Napoli a Pompei su un povero carretto contadino il 13 novembre 1875: "un Giubileo nel Giubileo" con il Centenario del Campanile alto 80 m. databile al 1925.
Dopo il pellegrinaggio del 13 novembre ha fatto seguito quello del 14 novembre guidato da Don Mario Porro dalla Parrocchia di Gesù, Maria e Giuseppe.
La pellegrina Maria Grimaldi, che ha seguito in condivisione il percorso di stesura dell'opera ha provveduto su delega della mia disabilità a distribuire alcune copie, attesa dal Dott. Pecorelli.
L'accoglienza, condivisione e divulgazione dell'opera con conoscenze di "rerum novarum" galileiane, non nasce da un giudizio "ad personam", ma "ad rem", al contenuto e promuove il Santuario di Pompei, che lo ha supportato in santa bellezza da due voci autorevoli citate.
Il pieghevole è disponibile gratuitamente presso l'autore o pellegrini in "cultura ed evangelizzazione".
Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei,
pregate per Noi!
Giuseppe Di Nunno
L'opera di studio avviata l'anno scorso nel pellegrinaggio da Canosa, sospeso e ripreso in due mesi dal giorno della Supplica del 7 Settembre è stato scritto con i documenti inediti concessi dal Santuario Pontificio con illuminata, cordiale e sapiente accoglienza di Don Enrico, del Dott. Pecorelli, del Rettorato, seguendo la diretta del Mattino delle 8,30 della santa Messa da Pompei trasmessa da TV 2000 con i canti liturgici delle Suore Domenicane "Figlie del Santo Rosario di Pompei", fondate da Bartolo Longo nel 1897. L'opera riporta e illustra quello che il pellegrino può intravedere sostando nel Santuario sotto la grande cupola che si staglia a 50 metri di altezza, come avvenne per l'autore Maestro Peppino Di Nunno in visita dalle cure termali di Castellamare di Stabia negli anni '90, nella percezione visiva delle icone di arte sacra dei quattro Evangelisti.
Non un semplice cellulare, ma un teleobiettivo a svelare gli affreschi del 1939-42 del pittore Angelo Landi di Salò (Brescia) su 509 metri quadrati di muratura a scandire 360 figure, quasi "un calendario" per ogni giorno dell'anno.
Gli affreschi ritraggono La Beata Vergine Maria che distende il manto celeste divino nella "visione o sogno di San Domenico" di Guzmàn (1170-1221), Fondatore dell'Ordine Religioso dei Domenicani, di cui il Beato Bartolo Longo fu Terziario.
La foto della pregevole cupola ha riscoperto l'iscrizione circolare in latino dedicata alla Vergine Maria, tratta dalle Sacre Scritture del Siracide (24,25) in Nova Vulgata: "In me ogni dono di via e Verità, in me ogni speranza di via e virtù".
L'opera ha riscoperto gli affreschi dei quattro Evangelisti e la Beata Vergine Maria nel cupolino e l'immagine di Papa Francesco, fotografata volontariamente da Costantino Vanity Photo di Pompei, inserita in cornice nel sigillo pontificio delle chiavi del regno.
L'opera infine ha riscoperto il quadro della Madonna di Pompei, svelando la lettura iconografica e connotazioni sconosciute dell'aureola di santità della Vergine Maria, compiendo un sogno che nei giorni di ricerca ho vissuto indegnamente.
Lo studio del quadro di Pompei, contornato dai venti tondi dipinti dei Misteri del Rosario, è stato comparato nella Chiesa locale nel quadro pregevole esposto in venerazione nella Chiesa della Beata Vergine del Rosario di Canosa, retta da Don Saverio Memeo.
L'opera di studio concorre con il Rettore Mons. Pasquale Mocerino e Don Gennaro Gargiulo nelle Sante Messe, ad annunciare per l'anno 2025 del Giubileo i 150 anni dell'arrivo del quadro da Napoli a Pompei su un povero carretto contadino il 13 novembre 1875: "un Giubileo nel Giubileo" con il Centenario del Campanile alto 80 m. databile al 1925.
Dopo il pellegrinaggio del 13 novembre ha fatto seguito quello del 14 novembre guidato da Don Mario Porro dalla Parrocchia di Gesù, Maria e Giuseppe.
La pellegrina Maria Grimaldi, che ha seguito in condivisione il percorso di stesura dell'opera ha provveduto su delega della mia disabilità a distribuire alcune copie, attesa dal Dott. Pecorelli.
L'accoglienza, condivisione e divulgazione dell'opera con conoscenze di "rerum novarum" galileiane, non nasce da un giudizio "ad personam", ma "ad rem", al contenuto e promuove il Santuario di Pompei, che lo ha supportato in santa bellezza da due voci autorevoli citate.
Il pieghevole è disponibile gratuitamente presso l'autore o pellegrini in "cultura ed evangelizzazione".
Beata Vergine Maria del Santo Rosario di Pompei,
pregate per Noi!
Giuseppe Di Nunno