Stilus Magistri
Auguri ai Papà di quattro generazioni
“L’attène d’attànete” in dialetto
domenica 18 marzo 2018
22.10
Nella ricorrenza del 19 Marzo della Festa del Papà, vogliamo porgere gli auguri ai papà, riportando le radici linguistiche del Dialetto, luogo della memoria dei nostri padri e sapienza popolare. Nel libro di Dialettologia "Sulle vie dei ciottoli" abbiamo studiato e presentato il lemma "attène", "padre" che deriva dall'etimo germanico "atta", "padre", approdato nell'Alto Medioevo nelle invasioni barbariche e citato nel Glossarium Latinitatis del Du Cange. Nel IV secolo il lemma figura in latino volgare: vulgari voce aiebat: Atta, da mihi fustem! (papà, dammi il bastone... per camminare). Nella dignità della voce popolare si diceva: "vulève jalzè la chèpe la bonàneme d'attàneme!" ( se levasse il capo la buonanima di mio padre!). La radice greca riporta lo stesso lemma ἄττα, nella figura del padre anziano a cui si rivolge il giovane. Pertanto il 19 marzo diciamo in preghiera : Auguri alla bonàneme d'attàneme! Ma nell'inquietudine maldicente delle discendenza delle quattro generazioni si soleva dire anche nel linguaggio popolare: "gghià l'attène, de l'attène, de l'attène d'attànete!" (Al padre, del padre, del padre di tuo padre!).
Auguri ai papà di quattro generazioni
In questa ricorrenza vogliamo porgere gli auguri ai padri di quattro generazioni evocando i termini dialettali, che racchiudono la sapienza popolare, l'umanità della discendenza, dai giovani agli anziani, a cui Papa Francesco il 17 Marzo nella Visita dei luoghi di Padre Pio ha dedicato un "Premio Nobel agli anziani che danno memoria all'umanità".
Auguri a tetùcce
Tetùcce nel lessico è il diminuitivo di Tatà e rappresentava il primogenito maschio che faceva le veci, come discendente del padre. Nelle pari opportunità la sorella maggiore era "sasòre". Il termine diventava un appellativo che precedeva il nome come un titolo familiare anche nella vita di relazione sociale: si diceva infatti come esempio, "tetùcce Colìne" e "sasòra Lelìne". Auguri Tetùcce!
Auguri a tatà
Tatà o tatè sono gli appellativi attribuiti al padre, in maniera confidenziale e affettiva.Il lemma dialettale di grande dignità e letteratura trova le radici in italiano in "tata" (papà), come scrive Edmondo De Amicis nel libro "Cuore", ma anche nella letteratura Latina di "tata" (papà) di Terenzio Varrone del II sc. nel Trattato sull' Educazione dei Figli (De Liberis Educandis); nella lingua del greco antico nel termine τάτα o τατᾶ.Auguri tàta mio!
Auguri a Tatarànne
Tatarànne, o "tata granne" era il "papà grande", il nonno nella famiglia. Lo troviamo in Puglia nel proverbio: "decève tatà grànne: nesciùne bène dure cìnd'ànne" (diceva il nonno: nessun bene dura cent'anni). Dialettando, anche in Valle d'Aosta si dice in dialetto "papà gran". Auguri a tatarànne!
Auguri a papagnòre
Papagnòre (papà segnòre o senior ) e mammagnòre (mamma signora) erano i bisnonni, termini poco conosciuti nel vissuto familiare, ma evocati dalla buonanima di mia madre Rosetta a 90 anni.
Dialettando in Puglia si ritrova il lemma "tatagnòre". Auguri papagnòre!
Anche Gesù per testimoniare la sua figliolanza a Dio Padre, come disse in una lectio magistralis il compianto Mons. Michele Lenoci, nel Getsemani (Marco, 14, 26) usa la parola "Abbà! Padre", cioè papà. "Abbà" è una parola ebraica. Il vocabolo ebraico è translitterato nell'alfabeto greco άββἆ (abbà).
Il 19 Marzo, la Festa del Papà, in riferimento alla figura di San Giuseppe nel suo ruolo di tutore di Gesà; è il Father's Day di una festività nata nei primi decenni del '900. Ma io ricordo la Festa di San Giuseppe a casa di mio nonno materno Peppino, nella Via della Passione mentre si faceva il banchetto di famiglia e passava la banda musicale cittadina. È festa ancora fra tradizioni pugliesi di falò, altarini con il pane di San Giuseppe e gustose zeppole. Mia nonna Rosinella per licenziare la petulante offerta delle figurine dei santini nel giorno di San Giuseppe, raccontava di aver detto "vògghje na feghéure de San Peppine", trovando impreparato il richiedente.
Auguri a tutti i papà e ai San Giuseppe..... e ai Peppino!
maestro Peppino Di Nunno
Auguri ai papà di quattro generazioni
In questa ricorrenza vogliamo porgere gli auguri ai padri di quattro generazioni evocando i termini dialettali, che racchiudono la sapienza popolare, l'umanità della discendenza, dai giovani agli anziani, a cui Papa Francesco il 17 Marzo nella Visita dei luoghi di Padre Pio ha dedicato un "Premio Nobel agli anziani che danno memoria all'umanità".
Auguri a tetùcce
Tetùcce nel lessico è il diminuitivo di Tatà e rappresentava il primogenito maschio che faceva le veci, come discendente del padre. Nelle pari opportunità la sorella maggiore era "sasòre". Il termine diventava un appellativo che precedeva il nome come un titolo familiare anche nella vita di relazione sociale: si diceva infatti come esempio, "tetùcce Colìne" e "sasòra Lelìne". Auguri Tetùcce!
Auguri a tatà
Tatà o tatè sono gli appellativi attribuiti al padre, in maniera confidenziale e affettiva.Il lemma dialettale di grande dignità e letteratura trova le radici in italiano in "tata" (papà), come scrive Edmondo De Amicis nel libro "Cuore", ma anche nella letteratura Latina di "tata" (papà) di Terenzio Varrone del II sc. nel Trattato sull' Educazione dei Figli (De Liberis Educandis); nella lingua del greco antico nel termine τάτα o τατᾶ.Auguri tàta mio!
Auguri a Tatarànne
Tatarànne, o "tata granne" era il "papà grande", il nonno nella famiglia. Lo troviamo in Puglia nel proverbio: "decève tatà grànne: nesciùne bène dure cìnd'ànne" (diceva il nonno: nessun bene dura cent'anni). Dialettando, anche in Valle d'Aosta si dice in dialetto "papà gran". Auguri a tatarànne!
Auguri a papagnòre
Papagnòre (papà segnòre o senior ) e mammagnòre (mamma signora) erano i bisnonni, termini poco conosciuti nel vissuto familiare, ma evocati dalla buonanima di mia madre Rosetta a 90 anni.
Dialettando in Puglia si ritrova il lemma "tatagnòre". Auguri papagnòre!
Anche Gesù per testimoniare la sua figliolanza a Dio Padre, come disse in una lectio magistralis il compianto Mons. Michele Lenoci, nel Getsemani (Marco, 14, 26) usa la parola "Abbà! Padre", cioè papà. "Abbà" è una parola ebraica. Il vocabolo ebraico è translitterato nell'alfabeto greco άββἆ (abbà).
Il 19 Marzo, la Festa del Papà, in riferimento alla figura di San Giuseppe nel suo ruolo di tutore di Gesà; è il Father's Day di una festività nata nei primi decenni del '900. Ma io ricordo la Festa di San Giuseppe a casa di mio nonno materno Peppino, nella Via della Passione mentre si faceva il banchetto di famiglia e passava la banda musicale cittadina. È festa ancora fra tradizioni pugliesi di falò, altarini con il pane di San Giuseppe e gustose zeppole. Mia nonna Rosinella per licenziare la petulante offerta delle figurine dei santini nel giorno di San Giuseppe, raccontava di aver detto "vògghje na feghéure de San Peppine", trovando impreparato il richiedente.
Auguri a tutti i papà e ai San Giuseppe..... e ai Peppino!
maestro Peppino Di Nunno