Stilus Magistri
Bentornato Napolitano!
Vegliardo Capo degli Italiani
lunedì 22 aprile 2013
10.08
Nel vuoto arido delle divisioni
ritorna l'uomo delle Istituzioni,
nello spirito forte di sacrificio,
nello spirito buono di servizio,
nella saggezza intellettuale
del bel Torrino del Quirinale.
Eri in mezzo a noi,
resta in mezzo a noi,
perché in Italia si fa sera
in questa buia primavera,
Vegliardo Capo degli Italiani
Custode che rivolgi le tue mani,
al lungo plauso del Parlamento
nel voto di consenso e sentimento,
che canta in piedi l'Inno Nazionale
a Te, caro Presidente del Quirinale.
Venti Aprile scritto nella mente,
eletto il Dodicesimo Presidente.
Ora Va' pensiero sull'ali dell'unità
di un Paese che soffre in precarietà,
che si leva in piedi in nobile dignità,
sulle rive sacre del Tevere immortale
in un tempo sì travagliato e cruciale,
in cammino tra santità e democrazia,
sulle vie della storia e della filosofia,
di filosofia di valori senza confine
con un Presidente che non ha fine.
Per tutti è il giorno della responsabilità,
che parla alla coscienza dei governanti,
con le idee in cammino sulla dritta via,
che per ognuno non sia mai smarrita,
che sia sempre ben ritrovata e ardita,
che sia domani meglio approfondita.
Il grande giorno rinasce dopo il tramonto,
la storia testimonia un nuovo racconto,
perché un solo capitolo non è sufficiente
alla memoria del nostro caro Presidente.
Grazie! Caro Giorgio Napolitano,
tonerò fiero a stringerti la mano.
Dio benedica l'Italia
e il primo Italiano,
per Amore della Patria,
per Amore del Lavoro,
nel sudore della terra antica
per noi tutti madre e amica,
"grande madre delle messi" 1
Saturnia Tellus evocata da Virgilio,
mitico solco tracciato da Romolo
che domani a Roma è Fondazione,
terra intrisa di sangue dei Cristiani,
sulle vie eterne del divino Signore,
su vie fraterne del Vescovo Pietro,
intessuta di divina poesia da Dante,
cantata dagli eroi del bel Tricolore,
dai bambini di Scuola di bandiera.
Rinasci e pensa al bene comune,
all'Italia di ogni nostro Comune,
che da Nord a Sud ci fa Fratelli,
Amici di Pederobba e di Canosa,
che disegnano l'azzurro Stivale,
la più bella forma internazionale
con la nobile voce del Quirinale.
Dopo il saluto di commiato, Presidente, sei bentornato,
tra le rughe della tua Resistenza
col Tricolore della Presidenza.
Auguri! Bentornato Napolitano!
Dal maestro Giuseppe Di Nunno,
Canosa di Puglia e Pederobba (TV)
20 aprile 2013
1Magna parens frugrum:
Virgilio, Georgiche, Libro II, vv.173-176
ritorna l'uomo delle Istituzioni,
nello spirito forte di sacrificio,
nello spirito buono di servizio,
nella saggezza intellettuale
del bel Torrino del Quirinale.
Eri in mezzo a noi,
resta in mezzo a noi,
perché in Italia si fa sera
in questa buia primavera,
Vegliardo Capo degli Italiani
Custode che rivolgi le tue mani,
al lungo plauso del Parlamento
nel voto di consenso e sentimento,
che canta in piedi l'Inno Nazionale
a Te, caro Presidente del Quirinale.
Venti Aprile scritto nella mente,
eletto il Dodicesimo Presidente.
Ora Va' pensiero sull'ali dell'unità
di un Paese che soffre in precarietà,
che si leva in piedi in nobile dignità,
sulle rive sacre del Tevere immortale
in un tempo sì travagliato e cruciale,
in cammino tra santità e democrazia,
sulle vie della storia e della filosofia,
di filosofia di valori senza confine
con un Presidente che non ha fine.
Per tutti è il giorno della responsabilità,
che parla alla coscienza dei governanti,
con le idee in cammino sulla dritta via,
che per ognuno non sia mai smarrita,
che sia sempre ben ritrovata e ardita,
che sia domani meglio approfondita.
Il grande giorno rinasce dopo il tramonto,
la storia testimonia un nuovo racconto,
perché un solo capitolo non è sufficiente
alla memoria del nostro caro Presidente.
Grazie! Caro Giorgio Napolitano,
tonerò fiero a stringerti la mano.
Dio benedica l'Italia
e il primo Italiano,
per Amore della Patria,
per Amore del Lavoro,
nel sudore della terra antica
per noi tutti madre e amica,
"grande madre delle messi" 1
Saturnia Tellus evocata da Virgilio,
mitico solco tracciato da Romolo
che domani a Roma è Fondazione,
terra intrisa di sangue dei Cristiani,
sulle vie eterne del divino Signore,
su vie fraterne del Vescovo Pietro,
intessuta di divina poesia da Dante,
cantata dagli eroi del bel Tricolore,
dai bambini di Scuola di bandiera.
Rinasci e pensa al bene comune,
all'Italia di ogni nostro Comune,
che da Nord a Sud ci fa Fratelli,
Amici di Pederobba e di Canosa,
che disegnano l'azzurro Stivale,
la più bella forma internazionale
con la nobile voce del Quirinale.
Dopo il saluto di commiato, Presidente, sei bentornato,
tra le rughe della tua Resistenza
col Tricolore della Presidenza.
Auguri! Bentornato Napolitano!
Dal maestro Giuseppe Di Nunno,
Canosa di Puglia e Pederobba (TV)
20 aprile 2013
1Magna parens frugrum:
Virgilio, Georgiche, Libro II, vv.173-176