Stilus Magistri
Canosa: Carnevale ride appeso al canale
Le tradizioni dimenticate e ritrovate
lunedì 20 febbraio 2023
16.06
Negli ultimi giorni di Carnevale, nel martedì grasso nella tradizione popolare a Canosa di Puglia, due fantocci di Carnevale, u maròte e la megghjère, venivano rappresentati seduti alla buffètte in un pranzo contadino per una ricca abbuffata nel tempo della miseria. Ma i due fantocci di pezza o solo Lui Carnevale venivano rappresentati appesi sull'uscio di casa, appesi al canale, cioè al pluviale delle abitazioni su sedie malridotte di legno e paglia. Ricordo questa tradizione popolare carnascialesca di fronte alla Scuola "E. De Muro Lomanto" dove ero in servizio come maestro; nella strada di fronte ricordo quaranta anni fa questo fantoccio di Carnevale appeso al canale.
I due fantocci appesi anche a delle funi sotto i balconi come a Bisceglie, a Gravina di Puglia, nel Gargano, nel Basso Salento, nei festeggiamenti significavano prosperità e benessere alla casa davanti alla quale venivano appesi nel rituale di apportare allegria nei tempi di duri sacrifici. Si faceva a gara a costruire i fantocci più belli e originali visitati in condivisione dai passanti e abitanti. A Gravina in Puglia lo racconta Andrea Riviello che gentilmente ci trasmette alcune foto; nel Salento lo racconta la moglie di Carnevale, Caremma, che resterà vedova dopo il rogo del fantoccio. Lo raccontano il Molise e i Monti Lepini nel Lazio; lo raccontano i nostri anziani canosini, memoria storica tramandata. A Canosa di Puglia singolare ed eloquente è la rappresentazione di Carnevale uomo, titolare della casa, appeso sì, ma seduto su una sedia, quasi seduto fuori casa.
La tradizione significa "tramandare" oralmente dal verbo latino "tradĕre" e quando si finirà di tramandare e custodire si perderanno le radici della storia, da cui veniamo, e resteranno solo le mascherine nel consumismo delle feste di Carnevale. Fantocci simboli della civiltà contadina, ma anche della mitologia greco-romana nei fantocci benefici o malefici dei rituali pagani. Con la Quaresima cristiana, i fantocci si innestano alla fine del Carnevale e all'inizio del tempo sacro Quaresimale di interiorità semplice, povera e buona. Fantocci di Carnevale nel fare senza comprare, fantocci appesi sull'uscio di casa nell'accoglienza e nella condivisione della vita di strada. Fantocci seduti a pranzo alla buffetta contadina, nella sostenibilità delle pezze e nei sapori contadini mediterranei. Oggi abbiamo salvato i piatti, i sapori, ma abbiamo perso la persona, la personificazione delle categorie umane che restano nel tempo dell'umano.
Ritorna la bella risata di Carnevale: "Ròte Carnevèle appòse o canèle"
Di una maschera educativa a Scuola, inventata, oggi è rimasto nel cassetto il grembiule a quadretti celesti di scuola con fiocco azzurro e colletto bianco.Si chiamava ..."Peppino Bellafemmina"!
Buona risata di Carnevale!
Maestro Peppino Di Nunno
I due fantocci appesi anche a delle funi sotto i balconi come a Bisceglie, a Gravina di Puglia, nel Gargano, nel Basso Salento, nei festeggiamenti significavano prosperità e benessere alla casa davanti alla quale venivano appesi nel rituale di apportare allegria nei tempi di duri sacrifici. Si faceva a gara a costruire i fantocci più belli e originali visitati in condivisione dai passanti e abitanti. A Gravina in Puglia lo racconta Andrea Riviello che gentilmente ci trasmette alcune foto; nel Salento lo racconta la moglie di Carnevale, Caremma, che resterà vedova dopo il rogo del fantoccio. Lo raccontano il Molise e i Monti Lepini nel Lazio; lo raccontano i nostri anziani canosini, memoria storica tramandata. A Canosa di Puglia singolare ed eloquente è la rappresentazione di Carnevale uomo, titolare della casa, appeso sì, ma seduto su una sedia, quasi seduto fuori casa.
La tradizione significa "tramandare" oralmente dal verbo latino "tradĕre" e quando si finirà di tramandare e custodire si perderanno le radici della storia, da cui veniamo, e resteranno solo le mascherine nel consumismo delle feste di Carnevale. Fantocci simboli della civiltà contadina, ma anche della mitologia greco-romana nei fantocci benefici o malefici dei rituali pagani. Con la Quaresima cristiana, i fantocci si innestano alla fine del Carnevale e all'inizio del tempo sacro Quaresimale di interiorità semplice, povera e buona. Fantocci di Carnevale nel fare senza comprare, fantocci appesi sull'uscio di casa nell'accoglienza e nella condivisione della vita di strada. Fantocci seduti a pranzo alla buffetta contadina, nella sostenibilità delle pezze e nei sapori contadini mediterranei. Oggi abbiamo salvato i piatti, i sapori, ma abbiamo perso la persona, la personificazione delle categorie umane che restano nel tempo dell'umano.
Ritorna la bella risata di Carnevale: "Ròte Carnevèle appòse o canèle"
Di una maschera educativa a Scuola, inventata, oggi è rimasto nel cassetto il grembiule a quadretti celesti di scuola con fiocco azzurro e colletto bianco.Si chiamava ..."Peppino Bellafemmina"!
Buona risata di Carnevale!
Maestro Peppino Di Nunno