Stilus Magistri
Canosa festeggia la Memoria della Madonna delle Primizie
La storia svelata nelle radici dal ‘700 al ‘900
sabato 15 aprile 2023
16.56
Alla vigilia dell'Ottava di Pasqua che si celebra la festività religiosa e civile della Madonna della Fonte, Patrona di Canosa, ritrovata da tre secoli come "Primizia dell'Umanità", nelle offerte delle primizie della terra. Infatti anche nelle tradizioni popolari il linguaggio dialettale la connotava come "Madònne de li gùnghele", cioè degli "ònguli", dei baccelli di fave che adornavano i paliotti della processione, come descritti a noi dal Maestro Tommaso Greco, nato nel 1920. Maria "Primizia dell'Umanità" è il primo frutto dell'umanità nuova che rinasce dalla Pasqua. L'icona Bizantina della Madonna (XII sec.) diventa oggetto di grande venerazione a partire dalla fine del 1500.
Il Prevosto TORTORA nel '700
«Ogni anno nel mese di Aprile»
«Ogni anno nel mese di Aprile si svolgeva una solenne festività a Maria SS. della Fonte con processione, a spese della Cittadinanza», (quotannis mense Aprili Solemnissimam festivitatem, Civitatis sumptibus, ….Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
Fonti del Can.co de Muro della Cattedrale del 1914
«le piante illegiadrite» di fiori e frutti
Nell'Archivio Storico della Cattedrale di San Sabino viene custodito il manoscritto del 1914 del Canonico Vincenzo de Muro, insigne studioso del tempo, da noi ritrovato nel 2019 nella Biblioteca Apostolica Vaticana, BAV. Il manoscritto di 42 pagine, prezioso documento storico della Chiesa e del Paese, descrive la processione nella Domenica in Albis dell'Icona prodigiosa della Madonna Protettrice di Canosa. L'icona su tavola della Madonna de Fonte fu adornata nel 1906 del tempietto di argento a cura della pia donna Filomena Sinesi. «Così adornato il vetusto simulacro, è portato trionfalmente in processione nella solenne festività che si celebra in onore di Lei, nella domenica in albis, ottava della Pasqua di Resurrezione di ogni anno. Oltre alle solenni funzioni in Chiesa e alle illuminazioni e musiche che allietano la città festante, è degna di nota la caratteristica offerta delle primizie, così dette, che si fanno alla Augusta Vergine, cioè l'offerta dei primi frutti, che nella incipiente stagione primaverile la terra produce. Grossi baccelli di fave e piselli pendenti dalle verdi piante, manipoli di spighe di grano e biada ancora immature, ramoscelli frontoni di alberi di svariate qualità di frutti del tutto acerbi, prugna, mele, pere, albicocche; tutto viene religiosamente portato dalle campagne e se ne costruiscono degl'ingegnosi trofei, intrecciati con nastri di seta e con eleganti serti di fiori artificiali. Dei più belli di tali trofei se ne adorna la miracolosa Effigie; gli altri poi, innumerevoli e foggiati a varie guise, vanno ad ornare gli stendardi, i crocifissi e i funali delle numerose Confraternite, in modo che le vie percorse dalla solenne processione vi sembrano fantastici e semimoventi giardini, adorni di piante illegiadrite di fiori e di frutti. A questa guisa, preceduta la caratteristica e imponente processione da tutte le Confraternite religiose, dai Chierici e da tutto il Clero, e seguita, lungo il percorso delle strade principali della città, da tutto il popolo devoto, composto di paesani e forestieri, che, in bell'ordine disposto, fa ala e corteggio al miracoloso quadro, recitando devote e supplici preghiere».
Lo storico Gerardo Chiancone
«trofei di baccelli di fave e di piselli»
Lo storico canosino Gerardo Angelo Chiancone (1908-1989), cultore con Arch. Michele Menduni, così ha descritto la festa: «Otto giorni dopo, domenica in Albis, processione della Madonna della Fonte, quasi un annunzio, un inno, un invito alla primavera. Trofei ricchi di verde di fiori, dei primi frutti dei campi, baccelli di fave e di piselli, rametti con piccole mandorle verdi, tenerissime, gustose nell'acerbo sapore del mallo e del seme bianco, gelatinoso, lunghi nastri multicolori raccolti da una coccarda. La processione si snoda, seguita dalla banda e dai fedeli, per le solite strade in una gloria di sole primaverile, tra le strade del centro di Canosa »
Il canto "Madre Amorosa"
La fede canta e si fa preghiera
Preghiamo e cantiamo l'inno "Mater Amorosa" "vera primizia dell'umanità" scritto nel testo da Don Felice Bacco e musicato dal Maestro Salvatore Sica.
Dovrebbe essere costituito un coro femminile che accompagni la Processione in letizia, come avviene per la Desolata in mestizia. Il coro della "Letizia" potrebbe riportare una veletta bianca pasquale sul capo. Ne abbiamo parlato con il Maestro Salvatore Sica, che ci ha narrato l'illuminata composizione dell'Inno Mater Amorosa.
Quest'anno il programma religioso per la "Memoria della Madonna della Fonte - Primizia della Nuova Umanità" annuncia la solenne celebrazione eucaristica alle ore 10,30 di domenica 16 aprile 2023 , presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Luigi Mansi con la Polifonica della Cattedrale diretta dal M° Salvatore Sica ad animarla. Al termine si terrà la processione per le vie cittadine con l'Icona della Madonna della Fonte(sec.XII), alla quale parteciperanno anche gli alunni delle scuole canosine.
E' Festa di Primavera, è festa del sacro e della terra, è festa delle Primizie!
Ricerche storiche del maestro Peppino Di Nunno
Cattedrale S. Sabino, aprile 2023
Riproduzione@ riservata (citare fonti e autore della ricerca)
Il Prevosto TORTORA nel '700
«Ogni anno nel mese di Aprile»
«Ogni anno nel mese di Aprile si svolgeva una solenne festività a Maria SS. della Fonte con processione, a spese della Cittadinanza», (quotannis mense Aprili Solemnissimam festivitatem, Civitatis sumptibus, ….Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
Fonti del Can.co de Muro della Cattedrale del 1914
«le piante illegiadrite» di fiori e frutti
Nell'Archivio Storico della Cattedrale di San Sabino viene custodito il manoscritto del 1914 del Canonico Vincenzo de Muro, insigne studioso del tempo, da noi ritrovato nel 2019 nella Biblioteca Apostolica Vaticana, BAV. Il manoscritto di 42 pagine, prezioso documento storico della Chiesa e del Paese, descrive la processione nella Domenica in Albis dell'Icona prodigiosa della Madonna Protettrice di Canosa. L'icona su tavola della Madonna de Fonte fu adornata nel 1906 del tempietto di argento a cura della pia donna Filomena Sinesi. «Così adornato il vetusto simulacro, è portato trionfalmente in processione nella solenne festività che si celebra in onore di Lei, nella domenica in albis, ottava della Pasqua di Resurrezione di ogni anno. Oltre alle solenni funzioni in Chiesa e alle illuminazioni e musiche che allietano la città festante, è degna di nota la caratteristica offerta delle primizie, così dette, che si fanno alla Augusta Vergine, cioè l'offerta dei primi frutti, che nella incipiente stagione primaverile la terra produce. Grossi baccelli di fave e piselli pendenti dalle verdi piante, manipoli di spighe di grano e biada ancora immature, ramoscelli frontoni di alberi di svariate qualità di frutti del tutto acerbi, prugna, mele, pere, albicocche; tutto viene religiosamente portato dalle campagne e se ne costruiscono degl'ingegnosi trofei, intrecciati con nastri di seta e con eleganti serti di fiori artificiali. Dei più belli di tali trofei se ne adorna la miracolosa Effigie; gli altri poi, innumerevoli e foggiati a varie guise, vanno ad ornare gli stendardi, i crocifissi e i funali delle numerose Confraternite, in modo che le vie percorse dalla solenne processione vi sembrano fantastici e semimoventi giardini, adorni di piante illegiadrite di fiori e di frutti. A questa guisa, preceduta la caratteristica e imponente processione da tutte le Confraternite religiose, dai Chierici e da tutto il Clero, e seguita, lungo il percorso delle strade principali della città, da tutto il popolo devoto, composto di paesani e forestieri, che, in bell'ordine disposto, fa ala e corteggio al miracoloso quadro, recitando devote e supplici preghiere».
Lo storico Gerardo Chiancone
«trofei di baccelli di fave e di piselli»
Lo storico canosino Gerardo Angelo Chiancone (1908-1989), cultore con Arch. Michele Menduni, così ha descritto la festa: «Otto giorni dopo, domenica in Albis, processione della Madonna della Fonte, quasi un annunzio, un inno, un invito alla primavera. Trofei ricchi di verde di fiori, dei primi frutti dei campi, baccelli di fave e di piselli, rametti con piccole mandorle verdi, tenerissime, gustose nell'acerbo sapore del mallo e del seme bianco, gelatinoso, lunghi nastri multicolori raccolti da una coccarda. La processione si snoda, seguita dalla banda e dai fedeli, per le solite strade in una gloria di sole primaverile, tra le strade del centro di Canosa »
Il canto "Madre Amorosa"
La fede canta e si fa preghiera
Preghiamo e cantiamo l'inno "Mater Amorosa" "vera primizia dell'umanità" scritto nel testo da Don Felice Bacco e musicato dal Maestro Salvatore Sica.
Dovrebbe essere costituito un coro femminile che accompagni la Processione in letizia, come avviene per la Desolata in mestizia. Il coro della "Letizia" potrebbe riportare una veletta bianca pasquale sul capo. Ne abbiamo parlato con il Maestro Salvatore Sica, che ci ha narrato l'illuminata composizione dell'Inno Mater Amorosa.
Quest'anno il programma religioso per la "Memoria della Madonna della Fonte - Primizia della Nuova Umanità" annuncia la solenne celebrazione eucaristica alle ore 10,30 di domenica 16 aprile 2023 , presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Luigi Mansi con la Polifonica della Cattedrale diretta dal M° Salvatore Sica ad animarla. Al termine si terrà la processione per le vie cittadine con l'Icona della Madonna della Fonte(sec.XII), alla quale parteciperanno anche gli alunni delle scuole canosine.
E' Festa di Primavera, è festa del sacro e della terra, è festa delle Primizie!
Ricerche storiche del maestro Peppino Di Nunno
Cattedrale S. Sabino, aprile 2023
Riproduzione@ riservata (citare fonti e autore della ricerca)