Stilus Magistri
Canosa: La Croce missionaria di piazza Ferrara
Sulle vie delle Croci missionarie
domenica 1 ottobre 2023
23.42
Percorrendo piazza Ferrara in centro a Canosa di Puglia, i nostri passi incontrano e si posano su una croce in ferro battuto posta su una stele antica di granito che riporta l'iscrizione del saluto alla Croce.
Il restauro della memoria storica
Un legame personale mi lega al monumento della Croce Missionaria in considerazione dell'opera di risanamento effettuata da me volontariamente, con il consenso dell'allora ing. Damiano Azzellino dell'U.T.C..
Era Sindaco nel 1992 l'avv. Mimmo Dell'Aere, che passando in piazza Ferrara, mi salutò con raccomandazioni di prudenza mentre sulla scala ero intento a rimuovere i fili zincati residui di luminarie agganciate, a rimuovere la ruggine della Croce che fu riverniciata con smalto nero opaco. Ho incontrato in questi giorni l'avv. Mimmo Dell'Aere in piazza Ferrara, con il ricordo da lui confermato.
Il lavoro più impegnativo riguardò il risanamento dell'iscrizione "TI SALUTO O CROCE UNICA SPERANZA NOSTRA " e la ricomposizione della datazione posta sul retro che costituisce l'identità della Croce Missionaria eretta a RICORDO DELLE MISSIONI DEI PP. CAPPUCCINI – 28 APRILE 1947. Le cifre finali della data erano sgretolate e indecifrabili e sono state recuperate e da me incise grazie alla testimonianza diretta di Mons Francesco Fuzio, Arciprete benemerito della Chiesa di Canosa e artefice dell'opera.
La colonna era situata al centro della piazza, ed è stata spostata, nel riassetto urbanistico, presso la parte alta in una diversa valorizzazione, al tempo del Sindaco Ventola e dell'ing. Germinario.
Nella visita del 30 settembre 2023 riscontriamo una crescita rigogliosa dell'arbusto verde alle spalle del monumento che offusca e copre la visuale da via Santa Lucia: si richiede al Comune di ripristinare la visibilità per decoro architettonico!
L'iscrizione sulla colonna
L'iscrizione riporta un inno in latino che la Chiesa evoca nella liturgia del Venerdì Santo e che
fu scritta dal poeta latino Venantius Fortunatus, agiografo, Vescovo, venerato come Santo della Chiesa Cattolica, nato a Duplavilis, odierna Valdobbiadene nel Veneto nel 530 d. C. e morto in Francia a Poitiers nel 610 : O CRUX AVE SPES UNICA ( Salve o Croce unica speranza ).
"Ti salutiamo o Croce, unica speranza" inno composto nel 568 in onore della Reliquia che l'Imperatore d'Oriente Giustiniano II donò al Monastero di Poitiers in Francia, eretto per celebrare la Santa Croce.
Al termine del mese di Settembre che celebra la Santa Croce nel giorno 14, ci siamo ritrovati in Piazza Ferrara il giorno 30 settembre per fare memoria culturale e spirituale con gli amici in condivisione con i coniugi Francesco Casamassima e Maria Grimaldi dell'OFS, miei benevoli accompagnatori e amici di famiglia, con Bartolo Carbone redattore di Canosaweb, con il benemerito Sabino Mazzarella che ha ripreso il video dell'incontro cittadino, con Avv. Enzo Princigalli, cultore del patrimonio culturale di paese, con l'amico Antonio Carbone del Corpo dei Vigili del Fuoco con la cara moglie, mia ex alunna di Scuola nel 2003, da cittadini seduti in Piazza che hanno condiviso questo patrimonio culturale e spirituale.
Sulle vie delle Croci missionarie a Canosa
E sulle vie delle Missioni a Canosa ritroviamo le croci missionarie, poste al termine delle presenze dei Missionari.
Così è avvenuto nelle tre Croci missionarie erette in Canosa, riferendoci a quella del Piazzale della Chiesa di Costantinopoli, eretta nell'Aprile del 1983 per le Sante Missioni dei Padri Redentoristi per la traslazione da Pagani delle ossa del Venerabile Padre Antonio Maria Losito.
La croce fu eretta in prossimità della casa di Padre Posito dove visse dal 1867 al 1887 di cui abbiamo apprezzato la lapide marmorea che il POPOLO pose il 18-7-1987 per il 70° Anniversario della Morte.
Ci riferiamo anche alla Croce Missionaria del 1960 dei Missionari Padri Cappuccini di Puglia, eretta in via Agli Avelli nell'angolo di un bivio, da me risanata negli anni '90, dove dipinsi di rosso le spine della corona di ferro collocata in alto. Ci accostiamo con Maria Grimaldi e Francesco Casamassima per salutare la Croce missionaria che riporta al centro della corona di spine i tre chiodi delle piaghe di Gesù.
Anche sul monumento della Colonna dell'Immacolata in Piazza della Repubblica c'è una lapide missionaria dell'Anno della Redenzione del 1933, ma essa senza firma di alcuno: invoca Il Signore Re dei Secoli, ai piedi della madre Maria Immacolata.
Oggi nell'Anno del Signore 2023 mancano dieci anni alla ricorrenza di storia e di Fede del 2033 che rievocherà il Mistero della Crocifissione dell'anno 33 d. C.
"Se gli uomini taceranno grideranno le pietre" evoca il Vangelo di,Luca (19, 29-44), nel grido evocato come un big bang sulle pietre del Golgota quando sulla Croce di Morte e Redenzione, Gesù emesso un alto grido... spirò, elevato dalla terra , attirando le ginocchia di tutte le genti, e così sia!
Ci ritroviamo intorno alle Croci Missionarie cittadine, dove le strade sono suggellate delle Fede popolare cristiana e conducono il cammino spirituale della Chiesa e della Città in Fratellanza, in Pace, in Cultura che educa laicamente la "Città degli Uomini".
Maestro Giuseppe Di Nunno
Il restauro della memoria storica
Un legame personale mi lega al monumento della Croce Missionaria in considerazione dell'opera di risanamento effettuata da me volontariamente, con il consenso dell'allora ing. Damiano Azzellino dell'U.T.C..
Era Sindaco nel 1992 l'avv. Mimmo Dell'Aere, che passando in piazza Ferrara, mi salutò con raccomandazioni di prudenza mentre sulla scala ero intento a rimuovere i fili zincati residui di luminarie agganciate, a rimuovere la ruggine della Croce che fu riverniciata con smalto nero opaco. Ho incontrato in questi giorni l'avv. Mimmo Dell'Aere in piazza Ferrara, con il ricordo da lui confermato.
Il lavoro più impegnativo riguardò il risanamento dell'iscrizione "TI SALUTO O CROCE UNICA SPERANZA NOSTRA " e la ricomposizione della datazione posta sul retro che costituisce l'identità della Croce Missionaria eretta a RICORDO DELLE MISSIONI DEI PP. CAPPUCCINI – 28 APRILE 1947. Le cifre finali della data erano sgretolate e indecifrabili e sono state recuperate e da me incise grazie alla testimonianza diretta di Mons Francesco Fuzio, Arciprete benemerito della Chiesa di Canosa e artefice dell'opera.
La colonna era situata al centro della piazza, ed è stata spostata, nel riassetto urbanistico, presso la parte alta in una diversa valorizzazione, al tempo del Sindaco Ventola e dell'ing. Germinario.
Nella visita del 30 settembre 2023 riscontriamo una crescita rigogliosa dell'arbusto verde alle spalle del monumento che offusca e copre la visuale da via Santa Lucia: si richiede al Comune di ripristinare la visibilità per decoro architettonico!
L'iscrizione sulla colonna
L'iscrizione riporta un inno in latino che la Chiesa evoca nella liturgia del Venerdì Santo e che
fu scritta dal poeta latino Venantius Fortunatus, agiografo, Vescovo, venerato come Santo della Chiesa Cattolica, nato a Duplavilis, odierna Valdobbiadene nel Veneto nel 530 d. C. e morto in Francia a Poitiers nel 610 : O CRUX AVE SPES UNICA ( Salve o Croce unica speranza ).
"Ti salutiamo o Croce, unica speranza" inno composto nel 568 in onore della Reliquia che l'Imperatore d'Oriente Giustiniano II donò al Monastero di Poitiers in Francia, eretto per celebrare la Santa Croce.
Al termine del mese di Settembre che celebra la Santa Croce nel giorno 14, ci siamo ritrovati in Piazza Ferrara il giorno 30 settembre per fare memoria culturale e spirituale con gli amici in condivisione con i coniugi Francesco Casamassima e Maria Grimaldi dell'OFS, miei benevoli accompagnatori e amici di famiglia, con Bartolo Carbone redattore di Canosaweb, con il benemerito Sabino Mazzarella che ha ripreso il video dell'incontro cittadino, con Avv. Enzo Princigalli, cultore del patrimonio culturale di paese, con l'amico Antonio Carbone del Corpo dei Vigili del Fuoco con la cara moglie, mia ex alunna di Scuola nel 2003, da cittadini seduti in Piazza che hanno condiviso questo patrimonio culturale e spirituale.
Sulle vie delle Croci missionarie a Canosa
E sulle vie delle Missioni a Canosa ritroviamo le croci missionarie, poste al termine delle presenze dei Missionari.
Così è avvenuto nelle tre Croci missionarie erette in Canosa, riferendoci a quella del Piazzale della Chiesa di Costantinopoli, eretta nell'Aprile del 1983 per le Sante Missioni dei Padri Redentoristi per la traslazione da Pagani delle ossa del Venerabile Padre Antonio Maria Losito.
La croce fu eretta in prossimità della casa di Padre Posito dove visse dal 1867 al 1887 di cui abbiamo apprezzato la lapide marmorea che il POPOLO pose il 18-7-1987 per il 70° Anniversario della Morte.
Ci riferiamo anche alla Croce Missionaria del 1960 dei Missionari Padri Cappuccini di Puglia, eretta in via Agli Avelli nell'angolo di un bivio, da me risanata negli anni '90, dove dipinsi di rosso le spine della corona di ferro collocata in alto. Ci accostiamo con Maria Grimaldi e Francesco Casamassima per salutare la Croce missionaria che riporta al centro della corona di spine i tre chiodi delle piaghe di Gesù.
Anche sul monumento della Colonna dell'Immacolata in Piazza della Repubblica c'è una lapide missionaria dell'Anno della Redenzione del 1933, ma essa senza firma di alcuno: invoca Il Signore Re dei Secoli, ai piedi della madre Maria Immacolata.
Oggi nell'Anno del Signore 2023 mancano dieci anni alla ricorrenza di storia e di Fede del 2033 che rievocherà il Mistero della Crocifissione dell'anno 33 d. C.
"Se gli uomini taceranno grideranno le pietre" evoca il Vangelo di,Luca (19, 29-44), nel grido evocato come un big bang sulle pietre del Golgota quando sulla Croce di Morte e Redenzione, Gesù emesso un alto grido... spirò, elevato dalla terra , attirando le ginocchia di tutte le genti, e così sia!
Ci ritroviamo intorno alle Croci Missionarie cittadine, dove le strade sono suggellate delle Fede popolare cristiana e conducono il cammino spirituale della Chiesa e della Città in Fratellanza, in Pace, in Cultura che educa laicamente la "Città degli Uomini".
Maestro Giuseppe Di Nunno