Stilus Magistri
Canosa: Madonna ODEGITRIA in festa a Costantinopoli
Il culto nelle radici dell’Odegitria della Cattedrale di Bari
lunedì 4 marzo 2024
22.24
Il primo martedì di Marzo la Chiesa di Costantinopoli di Canosa di Puglia venera la Madonna Odegitria nella festa che dalla zona agreste di periferia si estende in tutta la città coinvolta un tempo a livello civile e religioso. Nel sito di www.canosaweb.it abbiamo già pubblicato alcune ricerche storiche sulla Chiesa attraverso documenti dell'Architetto Michele Menduni da Firenze e attraverso la lettura delle lapidi documentali in latino dell'800 nella Chiesa del "rusticanum cultum" e nella Cattedrale di San Sabino, nella Cappella di Santa Maria di Costantinopoli, in seguito di Sant'Antonio, dove dimorò l'icona mariana che sapientemente riporta non il complemento di specificazione o di denominazione, Santa Maria di Costantinopoli, ma di provenienza "Sancta Maria e Costantinopoli". Infatti l'icona originaria proveniva dall'Oriente approdando a Bari il primo martedì di Marzo dell'anno 733. La lapide documentale del 1821 posta nella Cappella di Sant'Antonio attesta anche la devozione a Maria SS. di Costantinopoli ed invita il visitatore: "guarda attentamente e leggi diligentemente" (attente conspice ac diligenter perlege) "questi due tempietti ora dedicati a devozione di Santa Maria da Costantinopoli" (nunc in honorem Sanctae Mariae e Costantinopoli ex devotione MDCCCXXI).
ODEGITRIA nelle radici lessicali
L'icona dell'Odegitria approdata dall'Oriente e quindi legame di intercultura e unità cristiana, è presente nel Museo Bizantino Cristiano di Atene con la preziosa immagine della "Panaghìa Odeghetria", della "Tutta Santa" (pan-aghiòs) che "indica la Via", "odòs" (via) e "egheter" (guida). Anche l'icona di Maria SS. della Fonte è un'icona bizantina, ma riconduce alla ELEÚSA, "Madonna della Tenerezza", come indicato dalla lettura del Museo Bizantina cristiano di Atene.
Le lettere riportate sono il sigillo delle icone bizantine: ΜΡ ΘΥ, (trasl. Metèr Theoù), Madre di Dio.
Dal Greco ci accostiamo al Latino della lapide storica dell'800 nella Chiesa di Canosa, nel titolo della "Madre di Dio da Costantinopoli", "DEIPARAE DE COSTANTINOPOLI".
Ma è la lapide documentale a ricordare a noi eredi e custodi il "rusticanum cultum" (il culto agreste), "a maioribus traditum" (tramandato dai nostri padri).
La Vergine Maria di Costantinopoli sulle vie della Transumanza a Canosa
Le radici della sede originaria diversa rimandano alla contrada di Pietra Longa sulle vie della Transumanza. Lo stesso valente Franco D'Ambra agronomo ottantenne mi conferma la contrada di Pietra Longa, sulla via di Lavello a Pozzo Lantenna dove una sorta di menhir era denominato nel gergo popolare "u chiangàune de la Madonne" e dove sostavano gli armenti della Transumanza dall'Abruzzo. Era la via vecchia della Madonna di Costantinopoli. E peraltro all'attuale chiesa ottocentesca termina il Regio Tratturo dalla Scuola Agraria e la stessa toponomastica di fine '800 denominava Via Tratturo Regio su Viale Primo Maggio fino alla zona di Costantinopoli. Lo conferma lo stesso amico novantenne del condominio, Ignazio Di Nunno, che da bambino ricorda in quella zona i pastori a piedi o a cavallo con buoi, mucche, pecore. Un documento dell'Archivio Prevostale della Cattedrale San Sabino, trasmesso dall'Architetto Michele Menduni da Firenze attesta nell'Anno 1637 al tempo del Prevosto Giacomo Siliceo le radici storiche ed ecclesiali: "per grande devozione per la Vergine Maria di Costantinopoli e della sua Chiesa sita fuori le mura della Città a Pietra Longa, fondata dai loro antenati ed onorati di servizi e di messe per le infinite grazie ricevute, volendo perpetuare tale devozione".
La tradizione bizantina del primo Martedì
L'icona, immagine sacra, sarebbe giunta a Bari nella «prima feria tertia» del mese di Marzo. La tradizione bizantina del martedì riconduce alla Domenica "Pasqua della settimana" con l'uso liturgico di chiamare ogni lunedì "feria secunda" e ogni martedì "feria tertia". Il nucleo del culto ha sede nella Cattedrale di Bari, che si affaccia su Piazza Odegitria, a cui siamo invitati in pellegrinaggio visitando peraltro la devozione a San Sabino, compatrono di Bari, rappresentato in due statue marmoree pregevoli e in un busto argenteo nelle radici incise "Barinorum et Canusinorum".
Maria SS. Odegitria di Bari e Papa Giovanni Paolo II
Il 19 settembre 1772 l'icona fu insignita della corona aurea del Capitolo Vaticano; il 17 aprile 1818, con Decreto della Sacra Congregazione dei Riti fu dichiarata Patrona e Protettrice della Città e della Provincia di Bari. Quest'anno 2024 ricorrono quaranta anni dalla visita apostolica di Papa San Giovanni Paolo II a Bari il 26 febbraio 1984, che dopo la celebrazione eucaristica nei pressi dello stadio della Vittoria, incoronò l'Icona dell'Odegitria (Madonna e Bambino) con corone di oro, da Lui offerte. Ho avuto la gioia di essere presente a due passi come incaricato stampa dal Vescovo di Andria Mons. Lanave, presente insieme all'Arcivescovo canosino Mons. Francesco Minerva in un giorno di Domenica nel soffio di vento di scirocco. Custodisco una rivista mensile dell'Agosto 1992 ricevuta nella Cattedrale di Bari nella nostra visita, cui seguì, quella degli alunni di Scuola Primaria De Muro Lomanto con la Dirigente e Don Felice Bacco, accolti dal Vescovo Mons. Cacucci.
La Patrona dei Bersaglieri
Nella mia opera dei Santi Patroni delle Forze Armate abbiamo riscoperto Maria SS. Odegitria Patrona dei Bersaglieri. L'Ordinariato Militare attesta: nel Decretum a Summo Pontifice IOANNE PAULO II .... BEATAM MARIAM VIRGINEM ODEGITRYAM PATRONAM apud Deum cristatorum militum confirmat. I Bersaglieri vengono denominati "milites cristati" , Militari con elmo "ornato di piume". La datazione è del 18 Marzo 1996.
Il Parroco della Chiesa del Rosario, Don Saverio Memeo ha reso noto il programma della Festa della B.V.M. di Costantinopoli Odegitria, in calendario il primo martedì di marzo: ore 10,30, recita del Rosario; ore 11,00, Santa Messa presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, S.E. Mons, Luigi Mansi; ore 17,30, Processione dell'Icona dell'Odegitria percorrendo il seguente itinerario : Sagrato della Chiesa, via della Murgetta, via Carlo Alberto, via Abate Fornari, via Imbriani, Strada Provinciale Canosa-Montegrosso. La comunità civile e religiosa si ritrova martedì 5 marzo 2024 il culto e la devozione popolare tramandata dai nostri padri ,"a maioribus traditum" e rivissuta in fede, cultura e ambiente dalla Chiesa e dalla gente di Canosa.
Maestro Giuseppe Di Nunno
ODEGITRIA nelle radici lessicali
L'icona dell'Odegitria approdata dall'Oriente e quindi legame di intercultura e unità cristiana, è presente nel Museo Bizantino Cristiano di Atene con la preziosa immagine della "Panaghìa Odeghetria", della "Tutta Santa" (pan-aghiòs) che "indica la Via", "odòs" (via) e "egheter" (guida). Anche l'icona di Maria SS. della Fonte è un'icona bizantina, ma riconduce alla ELEÚSA, "Madonna della Tenerezza", come indicato dalla lettura del Museo Bizantina cristiano di Atene.
Le lettere riportate sono il sigillo delle icone bizantine: ΜΡ ΘΥ, (trasl. Metèr Theoù), Madre di Dio.
Dal Greco ci accostiamo al Latino della lapide storica dell'800 nella Chiesa di Canosa, nel titolo della "Madre di Dio da Costantinopoli", "DEIPARAE DE COSTANTINOPOLI".
Ma è la lapide documentale a ricordare a noi eredi e custodi il "rusticanum cultum" (il culto agreste), "a maioribus traditum" (tramandato dai nostri padri).
La Vergine Maria di Costantinopoli sulle vie della Transumanza a Canosa
Le radici della sede originaria diversa rimandano alla contrada di Pietra Longa sulle vie della Transumanza. Lo stesso valente Franco D'Ambra agronomo ottantenne mi conferma la contrada di Pietra Longa, sulla via di Lavello a Pozzo Lantenna dove una sorta di menhir era denominato nel gergo popolare "u chiangàune de la Madonne" e dove sostavano gli armenti della Transumanza dall'Abruzzo. Era la via vecchia della Madonna di Costantinopoli. E peraltro all'attuale chiesa ottocentesca termina il Regio Tratturo dalla Scuola Agraria e la stessa toponomastica di fine '800 denominava Via Tratturo Regio su Viale Primo Maggio fino alla zona di Costantinopoli. Lo conferma lo stesso amico novantenne del condominio, Ignazio Di Nunno, che da bambino ricorda in quella zona i pastori a piedi o a cavallo con buoi, mucche, pecore. Un documento dell'Archivio Prevostale della Cattedrale San Sabino, trasmesso dall'Architetto Michele Menduni da Firenze attesta nell'Anno 1637 al tempo del Prevosto Giacomo Siliceo le radici storiche ed ecclesiali: "per grande devozione per la Vergine Maria di Costantinopoli e della sua Chiesa sita fuori le mura della Città a Pietra Longa, fondata dai loro antenati ed onorati di servizi e di messe per le infinite grazie ricevute, volendo perpetuare tale devozione".
La tradizione bizantina del primo Martedì
L'icona, immagine sacra, sarebbe giunta a Bari nella «prima feria tertia» del mese di Marzo. La tradizione bizantina del martedì riconduce alla Domenica "Pasqua della settimana" con l'uso liturgico di chiamare ogni lunedì "feria secunda" e ogni martedì "feria tertia". Il nucleo del culto ha sede nella Cattedrale di Bari, che si affaccia su Piazza Odegitria, a cui siamo invitati in pellegrinaggio visitando peraltro la devozione a San Sabino, compatrono di Bari, rappresentato in due statue marmoree pregevoli e in un busto argenteo nelle radici incise "Barinorum et Canusinorum".
Maria SS. Odegitria di Bari e Papa Giovanni Paolo II
Il 19 settembre 1772 l'icona fu insignita della corona aurea del Capitolo Vaticano; il 17 aprile 1818, con Decreto della Sacra Congregazione dei Riti fu dichiarata Patrona e Protettrice della Città e della Provincia di Bari. Quest'anno 2024 ricorrono quaranta anni dalla visita apostolica di Papa San Giovanni Paolo II a Bari il 26 febbraio 1984, che dopo la celebrazione eucaristica nei pressi dello stadio della Vittoria, incoronò l'Icona dell'Odegitria (Madonna e Bambino) con corone di oro, da Lui offerte. Ho avuto la gioia di essere presente a due passi come incaricato stampa dal Vescovo di Andria Mons. Lanave, presente insieme all'Arcivescovo canosino Mons. Francesco Minerva in un giorno di Domenica nel soffio di vento di scirocco. Custodisco una rivista mensile dell'Agosto 1992 ricevuta nella Cattedrale di Bari nella nostra visita, cui seguì, quella degli alunni di Scuola Primaria De Muro Lomanto con la Dirigente e Don Felice Bacco, accolti dal Vescovo Mons. Cacucci.
La Patrona dei Bersaglieri
Nella mia opera dei Santi Patroni delle Forze Armate abbiamo riscoperto Maria SS. Odegitria Patrona dei Bersaglieri. L'Ordinariato Militare attesta: nel Decretum a Summo Pontifice IOANNE PAULO II .... BEATAM MARIAM VIRGINEM ODEGITRYAM PATRONAM apud Deum cristatorum militum confirmat. I Bersaglieri vengono denominati "milites cristati" , Militari con elmo "ornato di piume". La datazione è del 18 Marzo 1996.
Il Parroco della Chiesa del Rosario, Don Saverio Memeo ha reso noto il programma della Festa della B.V.M. di Costantinopoli Odegitria, in calendario il primo martedì di marzo: ore 10,30, recita del Rosario; ore 11,00, Santa Messa presieduta dal Vescovo della Diocesi di Andria, S.E. Mons, Luigi Mansi; ore 17,30, Processione dell'Icona dell'Odegitria percorrendo il seguente itinerario : Sagrato della Chiesa, via della Murgetta, via Carlo Alberto, via Abate Fornari, via Imbriani, Strada Provinciale Canosa-Montegrosso. La comunità civile e religiosa si ritrova martedì 5 marzo 2024 il culto e la devozione popolare tramandata dai nostri padri ,"a maioribus traditum" e rivissuta in fede, cultura e ambiente dalla Chiesa e dalla gente di Canosa.
Maestro Giuseppe Di Nunno