Stilus Magistri
Canosa: Si declama “sei quanto una pianta di perchiazza”
Dal proverbio all’erba da insalata, dall’Antica Roma ai nostri giorni
domenica 10 settembre 2023
10.12
Tempo di vendemmia a Canosa di Puglia, mentre rinascono spontaneamente nei vasi del mio balcone affacciati sull'area archeologica del Tempio di Giove Toro, le foglioline della perchiazza. In questi giorni l'amico vegliardo del Condominio Bartolomeo ne ha portato tante piante dalla sua vigna e l'abbiamo assaggiata con l'amica Lucia ad insalata secondo la tradizione. Cresce radente il terreno senza elevarsi generando nel linguaggio figurato dialettale proverbiale canosino la connotazione di una persona bassa: "si' quanda a na chiànde de perchiàzze!".
La chiamano impropriamente tra Canosa e Andria "chiapperina" ma si tratta di un'erba selvatica presente in tutte le Regioni d'Italia con diversi flessioni lessicali. Porchiacca o Purchiacca in Basilicata, Purchianella in Campania, Porcellana o Porcigiola nel dialetto veneto da noi ritrovata nel Dizionario Dialettale del Boerio del 1856, corrisponde nella classificazione di Linneo alla Portulaca oleracea. Viene citata in una tesi di Laurea Magistrale di una mia familiare di Salvatronda veneta nell'Università di Padova. Di proprietà salutari con zero di colesterolo, con acidi grassi Omega-3, magnesio e vitamine èa presente nei piatti poveri come insalata insieme ai pomodori nel mese di agosto e settembre. I Frati la offrivano in Corsica ai residenti. Erba proveniente dall'Asia, erba medicinale nell'Antico Egitto, presente nel bacino mediterraneo.
Nella nostra metodologia di ricerca storica abbiamo voluto ritrovarla con fatica nelle fonti degli autori dell'Antica Roma a dimostrare la notorietà della portulaca fino al Medioevo e ai nostri giorni.
La perchiazza dell'Antica Roma
Varrone nel I sec. a. C. la descrive nell'opera Disciplinae, nel Libro VIII De Medicina: "manducata portulaca cito tollit" con l'erba masticata. Ma è il Naturalista Plinio il Vecchio del I sec. d. C. a descrivere la porcillaca nelle sue proprietà medicinali nell'opera Naturalis Historia , liber XIX, 167.
«Sunt quaedam comitantia aliorum satus; papaver namque cum brassica seritur ac porcillaca, et eruca cum lactuca...»
E nel Liber XX 210-221 Plinio ne indica "i memorabili usi tramandati" nelle proprietà antiinfiammatorie.
«Est et porcillaca, quam peplin vocant, non multum sativa efficacior, cuius memorabiles usus traduntur».
E Columella del I sec. d. C. nel De re rustica scrive nel Libro XII, 12, 2 della portulaca con l'approsimarsi della vendemmia.
De re rustica liber XII, 13, 2
«Sunt etiam quaedam herbae, quas adpropinquante vindemia condire possis, ut portulacam et holus cordum, quod quidam sativam battim vocant...»
Ci sono alcune specie di erbe che puoi condire con l'approssimarsi della vendemmia, come la portulaca ......
E nei nostri usi si condisce con aceto e olio d'olia ad insalata cruda. E ritroviamo la portulaca nelle erbe del Medioevo nel Glossarium Latinitatis del du Cange, citate anche nell'Università di Paris in Francia. Portulak in tedesco, porcelane pourpier in francese aveva un uso culinario alla corte del Re Sole Luigi XIV, borzolaga in spagnolo, è un'erba delle Regioni d'Europa. Tutto il mondo è paese ,"tuttu u mùnne jò cume càste" in questo tempo di vendemmia con i campi radicati di perchiazza! Se vi recate al ristorante, accanto alla rucola chiedete anche la...perchiazza! Che merita di sentirsi alta e non ...bassa! Buona perchiazza a tutti!
Maestro Peppino Di Nunno
La chiamano impropriamente tra Canosa e Andria "chiapperina" ma si tratta di un'erba selvatica presente in tutte le Regioni d'Italia con diversi flessioni lessicali. Porchiacca o Purchiacca in Basilicata, Purchianella in Campania, Porcellana o Porcigiola nel dialetto veneto da noi ritrovata nel Dizionario Dialettale del Boerio del 1856, corrisponde nella classificazione di Linneo alla Portulaca oleracea. Viene citata in una tesi di Laurea Magistrale di una mia familiare di Salvatronda veneta nell'Università di Padova. Di proprietà salutari con zero di colesterolo, con acidi grassi Omega-3, magnesio e vitamine èa presente nei piatti poveri come insalata insieme ai pomodori nel mese di agosto e settembre. I Frati la offrivano in Corsica ai residenti. Erba proveniente dall'Asia, erba medicinale nell'Antico Egitto, presente nel bacino mediterraneo.
Nella nostra metodologia di ricerca storica abbiamo voluto ritrovarla con fatica nelle fonti degli autori dell'Antica Roma a dimostrare la notorietà della portulaca fino al Medioevo e ai nostri giorni.
La perchiazza dell'Antica Roma
Varrone nel I sec. a. C. la descrive nell'opera Disciplinae, nel Libro VIII De Medicina: "manducata portulaca cito tollit" con l'erba masticata. Ma è il Naturalista Plinio il Vecchio del I sec. d. C. a descrivere la porcillaca nelle sue proprietà medicinali nell'opera Naturalis Historia , liber XIX, 167.
«Sunt quaedam comitantia aliorum satus; papaver namque cum brassica seritur ac porcillaca, et eruca cum lactuca...»
E nel Liber XX 210-221 Plinio ne indica "i memorabili usi tramandati" nelle proprietà antiinfiammatorie.
«Est et porcillaca, quam peplin vocant, non multum sativa efficacior, cuius memorabiles usus traduntur».
E Columella del I sec. d. C. nel De re rustica scrive nel Libro XII, 12, 2 della portulaca con l'approsimarsi della vendemmia.
De re rustica liber XII, 13, 2
«Sunt etiam quaedam herbae, quas adpropinquante vindemia condire possis, ut portulacam et holus cordum, quod quidam sativam battim vocant...»
Ci sono alcune specie di erbe che puoi condire con l'approssimarsi della vendemmia, come la portulaca ......
E nei nostri usi si condisce con aceto e olio d'olia ad insalata cruda. E ritroviamo la portulaca nelle erbe del Medioevo nel Glossarium Latinitatis del du Cange, citate anche nell'Università di Paris in Francia. Portulak in tedesco, porcelane pourpier in francese aveva un uso culinario alla corte del Re Sole Luigi XIV, borzolaga in spagnolo, è un'erba delle Regioni d'Europa. Tutto il mondo è paese ,"tuttu u mùnne jò cume càste" in questo tempo di vendemmia con i campi radicati di perchiazza! Se vi recate al ristorante, accanto alla rucola chiedete anche la...perchiazza! Che merita di sentirsi alta e non ...bassa! Buona perchiazza a tutti!
Maestro Peppino Di Nunno