Stilus Magistri
Corpus Domini: il tabernacolo del Pellicano nella Chiesa di San Pio e a Canosa di Puglia
E da Haiti ci scrivono in processione
sabato 1 giugno 2013
11.04
Visitando a San Giovanni Rotondo, dopo l'Ospedale Casa Sollievo, la Chiesa di San Pio, intorno all'anno 2008, mi soffermai nella Cappella dell'Eucarestia, accostandomi alla porticina del tabernacolo con l'iconografia del Pellicano e ponendo attenzione alla lettura delle parole in latino:
Pie pellicane
Iesu Domine…
Oggi nell'Anno della Fede, nella ricorrenza della solennità del Corpus Domini del 2 giugno 2013, rileggiamo l'iconografia ed il testo che evoca la parola Pio.
La Cappella è stata adornata di recente dagli affreschi dell'Atelier del Centro Aletti di Roma e impreziosisce il monumentale tabernacolo della stele nera di 400 Kg. di pietra lavica dell'Etna, realizzata dallo scultore Floriano Bodini, di forma quadrata alla base e ottagonale alla sommità nel significato teologico dell'eternità della vita con il Pane disceso dal cielo ( Giovanni, cap. 6, vv.54-58).
Per comprendere la simbologia dell'iconografia cristiana, occorre conoscere la figura del Pellicano, il bianco uccello d'Egitto dal lungo becco, con le ali spiegate, che secondo un'antica leggenda si percuote il fianco nell'amore materno, per nutrire i suoi piccoli con il sangue che sgorga dal petto.
E' il tema della Purificazione, della Redenzione, dell'Amore del sangue di Cristo che con la Croce ha salvato il mondo. E' il sangue dell'Eucarestia, che dal Medioevo ha raffigurato il Pellicano sul tabernacolo delle nostre Chiese.
Solo nell'Antico Testamento è citata la figura del sacro bestiario del Pellicano: "Sono simile al Pellicano del deserto" (Salmi, 102, v. 7): "Similis factus sum pellicano solitudinis".
Anche Dante Alighieri chiama Cristo "il nostro Pellicano", riferendosi all'Apostolo Giovanni: "Questi è colui che giacque sopra 'l petto / del nostro Pellicano, e questi fue / di su la croce al grande officio eletto" (Divina Commedia, Paradiso, canto XXV, vv.112-114). L'apostolo Giovanni nell'Ultima Cena (in Coena Domini) posò il capo sul petto di Gesù, eletto ai piedi della Croce all'alto ufficio di Figlio della Vergine Maria, come Gesù.
Ritroviamo la stessa iconografia del Pellicano sul tabernacolo argenteo della Chiesa della B. V. del Carmelo a Canosa di Puglia, dove Nostro Signore è raffigurato nel Pellicano che nutre i piccoli, seduto su un trono con una raggiera di luce sul fondo. L'incisione del 700 riporta la punzonatura e la fabbrica degli artefici di V. Caruso di Napoli.
Riscopriamo l'iconografia del Pellicano da una foto acquisita dalla Comunità Parrocchiale di San Sabino di Canosa, guidata da mons. Felice Bacco in pellegrinaggio in Terra Santa a Gerusalemme: nell'edificio sacro del "Cenacolo", parte rimasta della Chiesa bizantina, ci accostiamo al capitello crociato con la raffigurazione del Pellicano.
E' l'inno eucaristico, "Adoro Te devote" ( Adoro Te devotamente), composto da San Tommaso d'Aquino, forse ad Orvieto, per l'introduzione della solennità del Corpus Domini del 1264, estesa da Papa Urbano IV a tutta la Chiesa, nell'anno successivo del miracolo di Bolsena.
L'inno recita: Pie pellicáne, Jesu Dómine, /Me immúndum munda tuo sánguine, / Cujus una stilla salvum fácere, / Totum mundum quit ab ómni scélere.
Oh pio Pellicano, Signore Gesù, / Purifica me, immondo, col tuo sangue, / Del quale una sola goccia può salvare / Il mondo intero da ogni peccato.
San Tommaso d'Aquino evoca " Gesù Signore Pellicano amoroso", che ci invita ad accostarci all'Eucarestia, perché una sola goccia del sangue di Cristo può salvare l'umanità.
È un messaggio di santità leggere sul tabernacolo, l'accostamento della parola "Pio" a "Pellicano", a significare la comunione mistica delle stimmate di Padre Pio alle stimmate del Signore, al suo sangue, che ha redento il mondo dalla Croce.
Dalla foto, concessa gentilmente da Voce di Padre Pio, leggiamo a destra il nome di "bodini", ( Floriano Bodini), scultore di fama internazionale e autore del blocco di pietra lavica, mentre a sinistra è scritto il nome " g. borghi inc.", (Giovanni Borghi) cesellatore di Malnate (VA), autore della formella argentea del Pellicano. Mons. Crispino Valenziano, liturgista, è stato l'ideatore teologico delle formelle che rappresentano l'Antico e Nuovo Testamento. Abbiamo avuto la gioia di contattare e comunicare direttamente con il cesellatore Giovanni Borghi, nel vissuto dell'opera.
Nella solennità del Giovedì 30 maggio abbiamo seguito con TV2000 la diretta della santa Messa e della processione eucaristica su Via Merulana a Roma, dalla Basilica di San Giovanni a Santa Maria Maggiore, con Papa Francesco in cammino a piedi e a capo scoperto con una moltitudine in preghiera; al termine è stata cantato in Latino l'inno del Pio Pellicano.
E nello stesso giorno al mattino è Festa ad Haiti, dove mio figlio canosino, mentre si reca al lavoro, incontra nella Capitale a Port-au-Prince, la processione del Corpus Domini sul ciglio di strada, dove le strade sono affollate di traffico veicolare.
Nella processione scorgiamo il Santissimo Sacramento sotto il baldacchino, con le ragazze vestite di bianco, con cesti di petali di fiori, con la presenza degli Scout, con la bandiera che riporta i colori rosso e blu della bandiera nazionale; molti fedeli indossano una camicia bianca.
Il Corpus Domini è una comunione cristiana intercontinentale.
In prossimità di Domenica 2 giugno, nella solennità del Corpus Domini, la processione cittadina quest'anno muoverà dalla Parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino verso la Cattedrale di San Sabino. Teresa di Lisieux è la Santa che ha fatto dell'Eucarestia, la fonte della sua vita, scrivendo anche una preghiera a Gesù Eucaristico, da noi incontrato nel "Pio Pellicano" del tabernacolo di San Giovanni Rotondo e della Chiesa del Carmelo di Canosa di Puglia.
maestro Peppino Di Nunno
Riproduzione Vietata anche Parziale.
Pie pellicane
Iesu Domine…
Oggi nell'Anno della Fede, nella ricorrenza della solennità del Corpus Domini del 2 giugno 2013, rileggiamo l'iconografia ed il testo che evoca la parola Pio.
La Cappella è stata adornata di recente dagli affreschi dell'Atelier del Centro Aletti di Roma e impreziosisce il monumentale tabernacolo della stele nera di 400 Kg. di pietra lavica dell'Etna, realizzata dallo scultore Floriano Bodini, di forma quadrata alla base e ottagonale alla sommità nel significato teologico dell'eternità della vita con il Pane disceso dal cielo ( Giovanni, cap. 6, vv.54-58).
- Iconografia del Pellicano
Per comprendere la simbologia dell'iconografia cristiana, occorre conoscere la figura del Pellicano, il bianco uccello d'Egitto dal lungo becco, con le ali spiegate, che secondo un'antica leggenda si percuote il fianco nell'amore materno, per nutrire i suoi piccoli con il sangue che sgorga dal petto.
E' il tema della Purificazione, della Redenzione, dell'Amore del sangue di Cristo che con la Croce ha salvato il mondo. E' il sangue dell'Eucarestia, che dal Medioevo ha raffigurato il Pellicano sul tabernacolo delle nostre Chiese.
Solo nell'Antico Testamento è citata la figura del sacro bestiario del Pellicano: "Sono simile al Pellicano del deserto" (Salmi, 102, v. 7): "Similis factus sum pellicano solitudinis".
Anche Dante Alighieri chiama Cristo "il nostro Pellicano", riferendosi all'Apostolo Giovanni: "Questi è colui che giacque sopra 'l petto / del nostro Pellicano, e questi fue / di su la croce al grande officio eletto" (Divina Commedia, Paradiso, canto XXV, vv.112-114). L'apostolo Giovanni nell'Ultima Cena (in Coena Domini) posò il capo sul petto di Gesù, eletto ai piedi della Croce all'alto ufficio di Figlio della Vergine Maria, come Gesù.
Ritroviamo la stessa iconografia del Pellicano sul tabernacolo argenteo della Chiesa della B. V. del Carmelo a Canosa di Puglia, dove Nostro Signore è raffigurato nel Pellicano che nutre i piccoli, seduto su un trono con una raggiera di luce sul fondo. L'incisione del 700 riporta la punzonatura e la fabbrica degli artefici di V. Caruso di Napoli.
Riscopriamo l'iconografia del Pellicano da una foto acquisita dalla Comunità Parrocchiale di San Sabino di Canosa, guidata da mons. Felice Bacco in pellegrinaggio in Terra Santa a Gerusalemme: nell'edificio sacro del "Cenacolo", parte rimasta della Chiesa bizantina, ci accostiamo al capitello crociato con la raffigurazione del Pellicano.
- L'inno eucaristico del "Pie Pellicane"
E' l'inno eucaristico, "Adoro Te devote" ( Adoro Te devotamente), composto da San Tommaso d'Aquino, forse ad Orvieto, per l'introduzione della solennità del Corpus Domini del 1264, estesa da Papa Urbano IV a tutta la Chiesa, nell'anno successivo del miracolo di Bolsena.
L'inno recita: Pie pellicáne, Jesu Dómine, /Me immúndum munda tuo sánguine, / Cujus una stilla salvum fácere, / Totum mundum quit ab ómni scélere.
Oh pio Pellicano, Signore Gesù, / Purifica me, immondo, col tuo sangue, / Del quale una sola goccia può salvare / Il mondo intero da ogni peccato.
San Tommaso d'Aquino evoca " Gesù Signore Pellicano amoroso", che ci invita ad accostarci all'Eucarestia, perché una sola goccia del sangue di Cristo può salvare l'umanità.
È un messaggio di santità leggere sul tabernacolo, l'accostamento della parola "Pio" a "Pellicano", a significare la comunione mistica delle stimmate di Padre Pio alle stimmate del Signore, al suo sangue, che ha redento il mondo dalla Croce.
Dalla foto, concessa gentilmente da Voce di Padre Pio, leggiamo a destra il nome di "bodini", ( Floriano Bodini), scultore di fama internazionale e autore del blocco di pietra lavica, mentre a sinistra è scritto il nome " g. borghi inc.", (Giovanni Borghi) cesellatore di Malnate (VA), autore della formella argentea del Pellicano. Mons. Crispino Valenziano, liturgista, è stato l'ideatore teologico delle formelle che rappresentano l'Antico e Nuovo Testamento. Abbiamo avuto la gioia di contattare e comunicare direttamente con il cesellatore Giovanni Borghi, nel vissuto dell'opera.
Nella solennità del Giovedì 30 maggio abbiamo seguito con TV2000 la diretta della santa Messa e della processione eucaristica su Via Merulana a Roma, dalla Basilica di San Giovanni a Santa Maria Maggiore, con Papa Francesco in cammino a piedi e a capo scoperto con una moltitudine in preghiera; al termine è stata cantato in Latino l'inno del Pio Pellicano.
E nello stesso giorno al mattino è Festa ad Haiti, dove mio figlio canosino, mentre si reca al lavoro, incontra nella Capitale a Port-au-Prince, la processione del Corpus Domini sul ciglio di strada, dove le strade sono affollate di traffico veicolare.
Nella processione scorgiamo il Santissimo Sacramento sotto il baldacchino, con le ragazze vestite di bianco, con cesti di petali di fiori, con la presenza degli Scout, con la bandiera che riporta i colori rosso e blu della bandiera nazionale; molti fedeli indossano una camicia bianca.
Il Corpus Domini è una comunione cristiana intercontinentale.
In prossimità di Domenica 2 giugno, nella solennità del Corpus Domini, la processione cittadina quest'anno muoverà dalla Parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino verso la Cattedrale di San Sabino. Teresa di Lisieux è la Santa che ha fatto dell'Eucarestia, la fonte della sua vita, scrivendo anche una preghiera a Gesù Eucaristico, da noi incontrato nel "Pio Pellicano" del tabernacolo di San Giovanni Rotondo e della Chiesa del Carmelo di Canosa di Puglia.
maestro Peppino Di Nunno
Riproduzione Vietata anche Parziale.