Stilus Magistri
Dal tetto del mondo del Nepal, sulle vie delle Sacre Scritture
L’unguento di Cristo dalla Bibbia a Papa Francesco
sabato 8 giugno 2013
17.48
Dal tetto del mondo del Nepal, l'olio di Nardo in omaggio a Papa Francesco sulle vie delle Sacre Scritture, nella preghiera di Canosa di Puglia e di Pederobba nel Veneto.
L'unguento di Cristo dalla Bibbia a Papa Francesco, nella condivisione dello Stemma.
Nell'elezione di Papa Francesco, dedicando un componimento con gioia spirituale, negli studi che mi accostano alla cultura cristiana, alla simbologia degli stemmi, abbiamo letto con riflessione il motto, Miserando atque eligendo, tratto dal Vangelo di Matteo (Mt, cap. 9, v.9).
Il motto evangelico
È un omaggio alla Divina Misericordia di Gesù che predilige e chiama il pubblicano Matteo: «Vidit ergo Iesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi, Sequere me» (Dunque Gesù vide un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse, Seguimi).
È lo stemma episcopale di Jorge Mario Bergoglio, confermato nello stemma di Papa Francesco, dove compare il monogramma raggiante di Cristo, IHS, la stella della Vergine Maria e un fiore.
Sembrava un grappolo d'uva, ma è il fiore di Nardo, nell'omaggio a San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, che nella tradizione ispanica è raffigurato con un ramo di Nardo in mano.
La provvidenza celeste ha voluto che il ministero petrino di Papa Bergoglio iniziasse proprio il 19 marzo, nella memoria di San Giuseppe.
Il fiore di Nardo
Il Nardo è un'essenza orientale originaria delle regioni montuose dell'India settentrionale.
La pianta del Nardo (Nardostachys jatamansi) vegeta sui pendii montuosi dell'Himalaya e da essa si ricava un profumo pregiato e noto nell'antichità.
L'unguento aromatico era già impiegato come fumogeno profumante nell'incenso del Tempio di Gerusalemme e originandosi ad altissime quote, simboleggia il profumo dell'Amore di Dio, chiamato "profumo effuso" già nel Cantico dei Cantici.
Il Nardo nel Cantico dei Cantici
Nel Libro sacro del Cantico dei Cantici del IV-V sec. a. C., dedicato al tema dell'amore, l'essenza di Nardo è simbolo dell'amore della sposa verso lo sposo, considerato re: "Mentre il re è nel suo recinto / il mio nardo spande il suo profumo" (Ct. 1, 12), (Canticus Canticorum: dum esset rex in accubitu suo, nardus mea dedit odorem suum ).
È l'amore immenso, prezioso, fedele che si realizza nella vita, espandendosi.
Il Nardo nei Vangeli, come 'unguento di Cristo'
L'essenza profumata di Nardo si ritrova nei Vangeli, nell'episodio dell'Unzione di Betania.
In prossimità della Pasqua, quando mancavano due giorni, Gesù si trova in un villaggio chiamato Betania, che in ebraico significa "casa del povero"; un donna con un vasetto di olio di Nardo, versa l'unguento profumato sul capo di Gesù. È un gesto rituale che ricorda che Gesù è il Messia, l'Unto del Signore e richiama l'unzione regale dell'Oriente e del mondo ebraico, in cui il re veniva unto sul capo e consacrato.
Nel Vangelo di Matteo (26, 6-13) e nel Vangelo di Marco (14, 1) si legge: "Gesù si trovava a Betania nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo" (Venit mulier habens alabastrum unguenti nardi puri pretiosi; fracto alabastro, effudit super caput eius).
Il Vangelo di Giovanni (12, 1-11) identifica questa donna in Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, che cosparge l'olio di Nardo sui piedi di Gesù, in visita a Betania nella casa di Lazzaro: " Maria allora, presa una libbra di olio profumato di verno nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento" (Maria ergo accepit libram unguenti nardi pistici pretiosi unxit pedes Iesu et extersit capillis suis pedes eius et domus impleta est ex odore unguenti ) .
Gesù, rispondendo al disappunto di spreco per il costo in trecento denari, suggella il gesto:
"Lasciatela fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura" ( dixit ergo Iesus: sine illam ut in die sepulturae meae servet illud).
È l'unguento di Cristo, di "nardo genuino", cioè puro, che, non ha prezzo, come l'amore, e diventa profumo della vita, che emana, dopo la morte, il profumo dell'amore del Signore.
Le raffigurazioni artistiche
Diverse opere artistiche, come "la Maddalena penitente" del Caravaggio) raffigurano l'Unzione di Gesù a Betania, sia sul capo e soprattutto sui suoi piedi. Abbiamo ricevuto per gentile concessione le foto dei mosaici dell'unzione di Betania presenti nel Centro Aletti di Roma, nella Cappella della "Casa Incontri Cristiani" di Capiago (Como), nella Cripta della Chiesa Inferiore di San Pio a San Giovanni Rotondo.
I mosaici, icone ispirate alla tradizione bizantina, sono opera di padre Marko I. Rupnik e dell'Atelier di Arte Spirituale del Centro Studi e Ricerche Aletti, Pontificio Istituto Orientale di Roma, "dove l'arte è un modo di fare teologia". Ringraziamo la docente di Arte Sacra e Teologia del Centro Aletti, Natasa Govekar.
Il fiore di Nardo dello stemma di Papa Francesco, ci riconduce al profumo dell'Amore di Gesù, ai piedi del povero, fratello nel Signore, alla Passione e Resurrezione di Cristo.
Omaggio a Papa Francesco
Con questi pensieri, "in comunione con le Comunità di Pederobba del Veneto e di Canosa di Puglia", della Cattedrale San Sabino di Canosa, guidata da mons. Felice Bacco, facciamo dono a Papa Francesco di un'ampolla di olio di Nardo, offerto dal Comune di Pederobba (TV) e dall'Erboristeria di Chiara Crivellotto di Cornuda (TV), come profumo effuso rispondente all'immagine dello stemma. Possa questo segno, nelle radici bibliche e cristiane, accompagnare l'Apostolato di Papa Francesco con la nostra preghiera.
Dalla Bibbia e dalla Palestina, dai profumi del Giardino del Vaticano, dalla fedeltà del nostro cuore, si espande il profumo di Nardo tra le mani di Papa Francesco, nella Basilica di San Pietro, come nel Tempio di Gerusalemme, sui piedi di Cristo Crocifisso e Risorto.
maestro Giuseppe Di Nunno da Canosa di Puglia,
in comunione alla Comunità della Cattedrale San Sabino di Canosa di Puglia e al Comune di Pederobba (TV).
Nota: le immagini, con divieto di riproduzione, sono state concesse dal Centro Aletti di Roma.
L'unguento di Cristo dalla Bibbia a Papa Francesco, nella condivisione dello Stemma.
Nell'elezione di Papa Francesco, dedicando un componimento con gioia spirituale, negli studi che mi accostano alla cultura cristiana, alla simbologia degli stemmi, abbiamo letto con riflessione il motto, Miserando atque eligendo, tratto dal Vangelo di Matteo (Mt, cap. 9, v.9).
Il motto evangelico
È un omaggio alla Divina Misericordia di Gesù che predilige e chiama il pubblicano Matteo: «Vidit ergo Iesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi, Sequere me» (Dunque Gesù vide un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse, Seguimi).
È lo stemma episcopale di Jorge Mario Bergoglio, confermato nello stemma di Papa Francesco, dove compare il monogramma raggiante di Cristo, IHS, la stella della Vergine Maria e un fiore.
Sembrava un grappolo d'uva, ma è il fiore di Nardo, nell'omaggio a San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, che nella tradizione ispanica è raffigurato con un ramo di Nardo in mano.
La provvidenza celeste ha voluto che il ministero petrino di Papa Bergoglio iniziasse proprio il 19 marzo, nella memoria di San Giuseppe.
Il fiore di Nardo
Il Nardo è un'essenza orientale originaria delle regioni montuose dell'India settentrionale.
La pianta del Nardo (Nardostachys jatamansi) vegeta sui pendii montuosi dell'Himalaya e da essa si ricava un profumo pregiato e noto nell'antichità.
L'unguento aromatico era già impiegato come fumogeno profumante nell'incenso del Tempio di Gerusalemme e originandosi ad altissime quote, simboleggia il profumo dell'Amore di Dio, chiamato "profumo effuso" già nel Cantico dei Cantici.
Il Nardo nel Cantico dei Cantici
Nel Libro sacro del Cantico dei Cantici del IV-V sec. a. C., dedicato al tema dell'amore, l'essenza di Nardo è simbolo dell'amore della sposa verso lo sposo, considerato re: "Mentre il re è nel suo recinto / il mio nardo spande il suo profumo" (Ct. 1, 12), (Canticus Canticorum: dum esset rex in accubitu suo, nardus mea dedit odorem suum ).
È l'amore immenso, prezioso, fedele che si realizza nella vita, espandendosi.
Il Nardo nei Vangeli, come 'unguento di Cristo'
L'essenza profumata di Nardo si ritrova nei Vangeli, nell'episodio dell'Unzione di Betania.
In prossimità della Pasqua, quando mancavano due giorni, Gesù si trova in un villaggio chiamato Betania, che in ebraico significa "casa del povero"; un donna con un vasetto di olio di Nardo, versa l'unguento profumato sul capo di Gesù. È un gesto rituale che ricorda che Gesù è il Messia, l'Unto del Signore e richiama l'unzione regale dell'Oriente e del mondo ebraico, in cui il re veniva unto sul capo e consacrato.
Nel Vangelo di Matteo (26, 6-13) e nel Vangelo di Marco (14, 1) si legge: "Gesù si trovava a Betania nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo" (Venit mulier habens alabastrum unguenti nardi puri pretiosi; fracto alabastro, effudit super caput eius).
Il Vangelo di Giovanni (12, 1-11) identifica questa donna in Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, che cosparge l'olio di Nardo sui piedi di Gesù, in visita a Betania nella casa di Lazzaro: " Maria allora, presa una libbra di olio profumato di verno nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento" (Maria ergo accepit libram unguenti nardi pistici pretiosi unxit pedes Iesu et extersit capillis suis pedes eius et domus impleta est ex odore unguenti ) .
Gesù, rispondendo al disappunto di spreco per il costo in trecento denari, suggella il gesto:
"Lasciatela fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura" ( dixit ergo Iesus: sine illam ut in die sepulturae meae servet illud).
È l'unguento di Cristo, di "nardo genuino", cioè puro, che, non ha prezzo, come l'amore, e diventa profumo della vita, che emana, dopo la morte, il profumo dell'amore del Signore.
Le raffigurazioni artistiche
Diverse opere artistiche, come "la Maddalena penitente" del Caravaggio) raffigurano l'Unzione di Gesù a Betania, sia sul capo e soprattutto sui suoi piedi. Abbiamo ricevuto per gentile concessione le foto dei mosaici dell'unzione di Betania presenti nel Centro Aletti di Roma, nella Cappella della "Casa Incontri Cristiani" di Capiago (Como), nella Cripta della Chiesa Inferiore di San Pio a San Giovanni Rotondo.
I mosaici, icone ispirate alla tradizione bizantina, sono opera di padre Marko I. Rupnik e dell'Atelier di Arte Spirituale del Centro Studi e Ricerche Aletti, Pontificio Istituto Orientale di Roma, "dove l'arte è un modo di fare teologia". Ringraziamo la docente di Arte Sacra e Teologia del Centro Aletti, Natasa Govekar.
Il fiore di Nardo dello stemma di Papa Francesco, ci riconduce al profumo dell'Amore di Gesù, ai piedi del povero, fratello nel Signore, alla Passione e Resurrezione di Cristo.
Omaggio a Papa Francesco
Con questi pensieri, "in comunione con le Comunità di Pederobba del Veneto e di Canosa di Puglia", della Cattedrale San Sabino di Canosa, guidata da mons. Felice Bacco, facciamo dono a Papa Francesco di un'ampolla di olio di Nardo, offerto dal Comune di Pederobba (TV) e dall'Erboristeria di Chiara Crivellotto di Cornuda (TV), come profumo effuso rispondente all'immagine dello stemma. Possa questo segno, nelle radici bibliche e cristiane, accompagnare l'Apostolato di Papa Francesco con la nostra preghiera.
Dalla Bibbia e dalla Palestina, dai profumi del Giardino del Vaticano, dalla fedeltà del nostro cuore, si espande il profumo di Nardo tra le mani di Papa Francesco, nella Basilica di San Pietro, come nel Tempio di Gerusalemme, sui piedi di Cristo Crocifisso e Risorto.
maestro Giuseppe Di Nunno da Canosa di Puglia,
in comunione alla Comunità della Cattedrale San Sabino di Canosa di Puglia e al Comune di Pederobba (TV).
Nota: le immagini, con divieto di riproduzione, sono state concesse dal Centro Aletti di Roma.