Stilus Magistri
Dalla Chiesa della Passione di Canosa alla Chiesa Ortodossa.
Il museo Bizantino Cristiano ci scrive da Atene
sabato 31 gennaio 2015
22.43
L'icona della B. V. del Perpetuo Soccorso, venerata dai Padri Redentoristi nel Santuario di Sant'Alfonso in via Merulana a Roma, ci ha scritto dall'Istituto Storico di Roma sulla riscoperta dell'immagine preziosa venerata nella Rettoria della Passione di Canosa dal 1883.
Ma, valicando le porte dell'Oriente, abbiamo riscoperto le radici bizantine della Beata Vergine, venerata nella Chiesa Ortodossa, come Παναγία του Πάθους, (pr. Panaghìa tu Pàtus), Madonna di Passione, presente in molti santuari dell'Oriente e nel Museo Bizantino e Cristiano di Atene.
L'icona bizantina originaria, identica a quella del Perpetuo Soccorso, è ispirata teologicamente alla Presentazione di Gesù al Tempio, nella profezia di Simeone (Luca, 2, 33), evocata nella festa della Candelora del 2 Febbraio. L'icona proviene dall'isola di Creta nel XV secolo ad opera del pittore cretese Andrea Rizo Da Candia.
L'icona della "Madre di Dio della Passione", venerata il tutto l'Oriente cristiano, nella Russia e nel mondo slavo, è un'icona classica dell'agiografia ortodossa. La troviamo per esempio in Grecia, a Mosca, nel Museo di Atene, nel Monastero di Kutlumussìu, presso il Monte sacro Athos, dove l'icona è denominata "Strastnaja" o "dei Dolori".
Nell'icona ricorre un'iscrizione ai lati del nimbo, con quattro versi giambici. L'icona riporta un testo di greco bizantino, con le parole che l'Arcangelo Gabriele rivolge alla Vergine Maria, mentre il Bambino Gesù volge lo sguardo umano di timore verso la Croce, retta dall'Arcangelo.
Gabriele nel mistero dell'Annunciazione, non interrompe il suo messaggio alla Madre di Dio.
Il testo in greco bizantino evoca:
«Ο ΤΟ ΧΑΙΡΕ ΠΡΙΝ ΤΗ ΠΑΝΑΓΝΩ ΜΥΝΗΣΑΣ ΣΥΜΒΟΛΑ
ΝΥΝ ΤΟΥ ΠΑΘΟΥΣ ΠΡΟΔΕΙΚΝΥΗ
ΧΡΙΣΤΟΣ ΔΕ ΘΝΗΤΗΝ ΣΑΡΚΑ ΕΝΔΕΔΥΜΕΝΟΣ
ΠΟΤΜΟΝ ΔΕΔΟΙΚΟΣ ΔΕΙΛΙΑ ΤΑΥΤΑ ΒΛΕΠΩΝ»
Fr. Rosario Scognamiglio, Padre della Basilica di San Nicola di Bari, Docente emerito di Patrologia presso la Facoltà Teologica Pugliese, ci riporta la traduzione letterale.
« Colui [=l'Angelo Gabriele] che precedentemente aveva recato il messaggio dell' "Ave"
alla Tutta Pura, adesso mostra prima [del tempo] i simboli della passione. Ma il Cristo, essendo rivestito di carne mortale, provando trepidazione per il destino di morte, trema al vedere questi [simboli]».
La versione libera, concettuale, attesta:
"Lo stesso angelo Gabriele, che prima aveva recato il messaggio dell'Ave alla Vergine Maria. adesso le mostra in anticipo i simboli della passione. Ma il Cristo, che ha assunto la natura umana, ha timore della morte ed è angosciato alla vista di questi segni"
E la Direzione del Museo Bizantino e Cristiano di Atene, retto dal Ministero della Repubblica Ellenica, ci scrive, augurandoci Buon Anno, inviando a don Felice Bacco un messaggio di condivisione dell'icona custodita al momento nella Cattedrale di San Sabino.
"Vi ringraziamo per la vostra lettera e per le vostre richieste, il testo che accompagna la vostra icona della Madonna della Passione fa riferimento all'arcangelo Gabriele dell'Annunciazione ed ecco di seguito la sua traduzione in inglese: "The one who greeted the Blessed Virgin before, now displays symbols of passion; Jesus, who donned a human body, dreading death, grew afraid seeing the symbols of Passion" .
L'epigramma ricalca la tradizione di giustapporre la gioia profetizzata dall'Arcangelo per la nascita del Cristo con il preannuncio delle sofferenze future della Passione.
Inviamo anche da parte nostra un messaggio di comunione fra le due chiese e in particolare in una regione, come la vostra, di lunga tradizione bizantina".
Nell'unità dei Cristiani, nel legame con l'Oriente e con la Chiesa Ortodossa, già suggellato nell'icona di Maria SS. della Fonte, riscopriamo in greco la devozione alla Madonna di Passione, venerata nella piccola Rettoria della Chiesa della Passione di Canosa di Puglia dal 1883, per opera di Padre Antonio Maria Losito, Servo di Dio.
Il testo greco dell'icona bizantina inizia con "Ο ΤΟ ΧΑΙΡΕ" (O to Kàire), con il "Rallegrati", l'AVE del Vangelo di Luca, nel connubio dei simboli della Passione. La Madonna della "Gioia" del "Rallegrati" ha vissuto il Mistero della "Passione", dando " Perpetuo Soccorso" al Figlio Gesù, dalla nascita, alla Crocifissione, alla Morte, alla Resurrezione e continua a dare "Perpetuo Soccorso" all'Umanità che a Lei si affida.
Noi, nello spavento del dolore, siamo le manine di Gesù che si afferrano al suo pollice materno.
Nella Festa della Candelora, l'icona sarà presentata alle ore 19,30, nella Basilica Cattedrale di San Sabino, nel programma religioso della Festa patronale del 9 Febbraio.
maestro Peppino Di Nunno (ricercatore storico).
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