Stilus Magistri
Devozione a San Biagio
Il culto del 3 febbraio da Canosa a Onigo
sabato 2 febbraio 2019
22.58
Il 3 febbraio ricorre la memoria liturgica di San Biagio Vescovo, cui sono legate molte tradizioni cristiane e popolari. Qui a Canosa di Puglia(BT) fa storia la Chiesa ottocentesca di San Biagio, legata e unita in seguito alla Chiesa di San Francesco e intessuta di storia religiosa e civile per il Campanile di San Biagio, dove fu installato nel 1889 l'impianto dell'orologio pubblico con le due campane che scandivano l'ora e i quarti d'ora. Tristemente è stato cancellato dalla storia in quanto subì il bombardamento dei Tedeschi la sera del 6 novembre del 1943 per rappresaglia. La cupola in ferro del campanile fu trasferita sulla Torre civica dell'Orologio pubblico sulla Salita Castello.Abbiamo scoperto nel 2000 il fregio bronzeo di San Biagio, salendo da esploratore e ricercatore dei "Sacri Bronzi" sul terrazzo del Municipio, su una campana posta sul Palazzo di Città di Canosa nell'impianto del'orologio pubblico del '900, ormai fermo in silenzio. Abbiamo realizzato nella Scuola Elementare De Muro Lomanto un plastico in scala della Chiesa di San Biagio, oggi esposto nella Biblioteca del Centro Servizi Culturali.
Un proverbio dialettale canosino dice: "A san Bièse la murénna trèse", "A San Biagio la merenda entra", a significare l'allungamento della giornata solare ed il bisogno di fare uno spuntino a pomeriggio.E in prossimità del 3 febbraio 2019 dal Calendario pregevole donato con lo stemma in tessuto dal Sindaco Marco Turato del Comune di Pederobba nel Veneto, cui siamo legati da un Patto di Amicizia dal 2011, apprendiamo che San Biagio è Compatrono di Onigo-Pederobba.Un culto molto diffuso in Italia, in Oriente, in Occidente. Al Santo Protettore della gola, il mio vissuto di Maestro di Scuola è legato per aver pregato nel reparto di Otorino di Casa Sollievo di Padre Pio in San Giovanni Rotondo, dove è esposta una statua lignea di San Biagio di Ortisei. Fui ricoverato nel 1999 per noduli alle corde vocali, riconosciuti da una causa di servizio dall'Ospedale Militare dopo ... dieci anni, tra i tagli delle leggi della Finanziaria, dopo un'odissea di logopedia in seguito all'intervento chirurgico. Nell'Ospedale di Casa Sollievo nella terapia di logopedia fatta con il computer, la Dottoressa operatrice sanitaria , misurando la voce nella vocale "e" mi disse: "Lei ha la voce di tenore". Le risposi: "Lo so, ma si è sciupata" ... a fare il maestro dentro e fuori della Scuola! Imparai dopo quindici giorni di silenzio della voce per riposo a... pronunciare con umiliazione le vocali, soprattutto "e" ed "i", ma poi ho cantato con voce tenorile in Chiesa ai matrimoni dei miei tre figli Gianfranco, Gabriele e Davide. Grazie Signore! Affido questa esperienza umana alle colleghe Maestre, agli Educatori, che secondo la voce dialettale popolare, "fànne le scòrze 'ngànne", "fanno le croste in gola"! Attente Colleghe a dare fiato alle corde prima di alzare il tono di voce e ogni tanto bevete un po' di acqua. Attente e non raffreddatevi di laringite! Io mi difendo ... con la sciarpa!
Vogliamo approfondire il culto legato alla figura di San Biagio Vescovo e Martire, festeggiato il 3 febbraio nella Chiesa Cattolica e l'11 febbraio nella Chiesa ortodossa. Notizie sulla sua vita si ritrovano negli Acta sancti Blasii e nella Passio a lui dedicata con riferimenti del IX secolo. Esercitava la professione di medico e fu acclamato Vescovo per la sua fede, nella Città di Sebaste, capitale dell'Armenia bizantina, l'odierna città di Sivas nella Turchia orientale. Venne arrestato nel 316 nel quadro delle persecuzioni contro i cristiani dal governatore della Cappadocia Agricolao, su ordine dell'imperatore Licinio. Per il suo rifiuto di abiurare il cristianesimo fu martirizzato, in quel fiume di sangue che scorre ancora oggi di Martiri cristiani! Il Martirologio riporta in latino alcuni dati storici del giorno del culto del Calendario romano, del III Nonas Februarii: "Eodem die natalis Sancti Blasii, episcopi et martiris" e parla della persecuzione contro i Cristiani "contra Christianos exorta est persequutio", "quum praeses Agricolaus metropoli Sebaste praesideret", quando era Governatore Agricolao.
Nel 732 una parte dei resti mortali fu imbarcata da alcuni cristiani Armeni alla volta di Roma. Una improvvisa tempesta fece approdare il viaggio a Maratea (Potenza) che accolse le reliquie in una Chiesa, che poi diventerà l'attuale basilica, sull'altura detta ora Monte San Biagio,Numerosi altri luoghi nel nostro Paese sono intitolati a lui: San Biagio della Cima (Imperia), San Biagio di Callalta (Treviso), San Biagio Platani (Agrigento), San Biagio Saracinisco (Frosinone) e San Biase (Chieti). Ma poi lo troviamo anche in Francia, in Spagna, in Svizzera e nelle Americhe. Una pregevole statua di San Biagio è posta su una guglia del Duomo di Milano. Il culto riporta il protettore della gola per l'episodio riferito nella tradizione per aver salvato un bambino dalla lisca di pesce conficcata in gola. Al Santo si legano i riti della benedizione delle candele incrociate e del pane di San Biagio per i poveri. Il nome di Biagio un tempo diffuso risulta più raro, ma il culto del Vescovo Martire è ancora vivo in Oriente e in Occidente, da Canosa di Puglia in tutte le Regioni d'Italia come a Onigo nel Veneto. La Chiesa dei Santi Biagio e Francesco, guidata dal Parroco Don Carmine Catalano, rivive oggi il culto a San Biagio. Uniti nella storia, nella fede, nelle tradizioni, nell'arte, rivolgiamo la nostra preghiera:San Biagio prega per noi!
Maestro Peppino Di Nunno
Un proverbio dialettale canosino dice: "A san Bièse la murénna trèse", "A San Biagio la merenda entra", a significare l'allungamento della giornata solare ed il bisogno di fare uno spuntino a pomeriggio.E in prossimità del 3 febbraio 2019 dal Calendario pregevole donato con lo stemma in tessuto dal Sindaco Marco Turato del Comune di Pederobba nel Veneto, cui siamo legati da un Patto di Amicizia dal 2011, apprendiamo che San Biagio è Compatrono di Onigo-Pederobba.Un culto molto diffuso in Italia, in Oriente, in Occidente. Al Santo Protettore della gola, il mio vissuto di Maestro di Scuola è legato per aver pregato nel reparto di Otorino di Casa Sollievo di Padre Pio in San Giovanni Rotondo, dove è esposta una statua lignea di San Biagio di Ortisei. Fui ricoverato nel 1999 per noduli alle corde vocali, riconosciuti da una causa di servizio dall'Ospedale Militare dopo ... dieci anni, tra i tagli delle leggi della Finanziaria, dopo un'odissea di logopedia in seguito all'intervento chirurgico. Nell'Ospedale di Casa Sollievo nella terapia di logopedia fatta con il computer, la Dottoressa operatrice sanitaria , misurando la voce nella vocale "e" mi disse: "Lei ha la voce di tenore". Le risposi: "Lo so, ma si è sciupata" ... a fare il maestro dentro e fuori della Scuola! Imparai dopo quindici giorni di silenzio della voce per riposo a... pronunciare con umiliazione le vocali, soprattutto "e" ed "i", ma poi ho cantato con voce tenorile in Chiesa ai matrimoni dei miei tre figli Gianfranco, Gabriele e Davide. Grazie Signore! Affido questa esperienza umana alle colleghe Maestre, agli Educatori, che secondo la voce dialettale popolare, "fànne le scòrze 'ngànne", "fanno le croste in gola"! Attente Colleghe a dare fiato alle corde prima di alzare il tono di voce e ogni tanto bevete un po' di acqua. Attente e non raffreddatevi di laringite! Io mi difendo ... con la sciarpa!
Vogliamo approfondire il culto legato alla figura di San Biagio Vescovo e Martire, festeggiato il 3 febbraio nella Chiesa Cattolica e l'11 febbraio nella Chiesa ortodossa. Notizie sulla sua vita si ritrovano negli Acta sancti Blasii e nella Passio a lui dedicata con riferimenti del IX secolo. Esercitava la professione di medico e fu acclamato Vescovo per la sua fede, nella Città di Sebaste, capitale dell'Armenia bizantina, l'odierna città di Sivas nella Turchia orientale. Venne arrestato nel 316 nel quadro delle persecuzioni contro i cristiani dal governatore della Cappadocia Agricolao, su ordine dell'imperatore Licinio. Per il suo rifiuto di abiurare il cristianesimo fu martirizzato, in quel fiume di sangue che scorre ancora oggi di Martiri cristiani! Il Martirologio riporta in latino alcuni dati storici del giorno del culto del Calendario romano, del III Nonas Februarii: "Eodem die natalis Sancti Blasii, episcopi et martiris" e parla della persecuzione contro i Cristiani "contra Christianos exorta est persequutio", "quum praeses Agricolaus metropoli Sebaste praesideret", quando era Governatore Agricolao.
Nel 732 una parte dei resti mortali fu imbarcata da alcuni cristiani Armeni alla volta di Roma. Una improvvisa tempesta fece approdare il viaggio a Maratea (Potenza) che accolse le reliquie in una Chiesa, che poi diventerà l'attuale basilica, sull'altura detta ora Monte San Biagio,Numerosi altri luoghi nel nostro Paese sono intitolati a lui: San Biagio della Cima (Imperia), San Biagio di Callalta (Treviso), San Biagio Platani (Agrigento), San Biagio Saracinisco (Frosinone) e San Biase (Chieti). Ma poi lo troviamo anche in Francia, in Spagna, in Svizzera e nelle Americhe. Una pregevole statua di San Biagio è posta su una guglia del Duomo di Milano. Il culto riporta il protettore della gola per l'episodio riferito nella tradizione per aver salvato un bambino dalla lisca di pesce conficcata in gola. Al Santo si legano i riti della benedizione delle candele incrociate e del pane di San Biagio per i poveri. Il nome di Biagio un tempo diffuso risulta più raro, ma il culto del Vescovo Martire è ancora vivo in Oriente e in Occidente, da Canosa di Puglia in tutte le Regioni d'Italia come a Onigo nel Veneto. La Chiesa dei Santi Biagio e Francesco, guidata dal Parroco Don Carmine Catalano, rivive oggi il culto a San Biagio. Uniti nella storia, nella fede, nelle tradizioni, nell'arte, rivolgiamo la nostra preghiera:San Biagio prega per noi!
Maestro Peppino Di Nunno