Stilus Magistri
Dolci sapori veneti sulla tavola canosina.
Amicizia di storia, di Scuola, di frutti della terra.
sabato 17 ottobre 2015
20.05
In Corso Gramsci a Canosa di Puglia(BT), una lapide della Grande Guerra riporta in basso la località dove perì il Tenente Medico Francesco Iacobone, di 24 anni . Quel nome portò la Scuola ed il Comune di Canosa in un legame di amicizia, fino alla firma del Presidente della Repubblica nel 2011, senza mai interrompersi. L'amore della Patria si è fatto anche sapore della Patria, con i Marroni del Monfenera di Ottobre, giunti in dono a Canosa, mentre ricorre il Centenario della Grande Guerra. Un'altra località di un marmo canosino del 1915 porta il toponimo di Bosco Cappuccio, da riscoprire nei nostri vincoli umani e storici. Nella memoria delle trincee del Monfenera, presso il Monte Grappa, tra i castagneti di pace e di lavoro, accogliamo i dolci marroni in un comune sentiero italiano dal Veneto alla Puglia. Grazie, Pederobba! Al Sindaco del Comune, alle amiche Matilde e Alda, alla "Comunità Aperta" della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
I Marroni del Monfenera
Lessi su una pagina di pietra e di storia
il nome Monfenera, monte di memoria,
memoria di Guerra di un nostro Caduto,
giunto da Pederobba col respiro muto.
Tremule quelle foglie di castagneti,
scossi anche i pampini dei vigneti,
poi lavorate dalle trevigiane mani
si fecero dolci e lieti sapori paesani.
Da quel paese trevigiano
cui è legata la mia mano
da Canosa, paese lontano,
spento il fragore delle armi,
scritto nei bronzi e nei marmi,
mentre ricorre il Centenario
in un bel giorno del Calendario,
giunge in Puglia in dono un sacchetto
dei Marroni del Monfenera d'affetto.
Tipici in viaggio tra Regioni e Nazioni,
arrostiti o bolliti, son buoni i marroni!
"ricchi di sali minerali, vitamine e calorie"
da Pederobba si gustano per tutte le vie.
Monfenera,
quel nome scolpito di Guerra
è un nome di Pace sulla terra,
quel fragore, quel triste dolore
oggi in festa è un dolce sapore.
Monfenera,
marroni di Ottobre in fiera,
gustati insieme anche di sera,
curati di lavoro da Primavera,
grazie a Dio nella preghiera.
maestro Giuseppe Di Nunno
da Canosa di Puglia(BT), con un caro saluto al Comune di Pederobba (TV)
I Marroni del Monfenera
Lessi su una pagina di pietra e di storia
il nome Monfenera, monte di memoria,
memoria di Guerra di un nostro Caduto,
giunto da Pederobba col respiro muto.
Tremule quelle foglie di castagneti,
scossi anche i pampini dei vigneti,
poi lavorate dalle trevigiane mani
si fecero dolci e lieti sapori paesani.
Da quel paese trevigiano
cui è legata la mia mano
da Canosa, paese lontano,
spento il fragore delle armi,
scritto nei bronzi e nei marmi,
mentre ricorre il Centenario
in un bel giorno del Calendario,
giunge in Puglia in dono un sacchetto
dei Marroni del Monfenera d'affetto.
Tipici in viaggio tra Regioni e Nazioni,
arrostiti o bolliti, son buoni i marroni!
"ricchi di sali minerali, vitamine e calorie"
da Pederobba si gustano per tutte le vie.
Monfenera,
quel nome scolpito di Guerra
è un nome di Pace sulla terra,
quel fragore, quel triste dolore
oggi in festa è un dolce sapore.
Monfenera,
marroni di Ottobre in fiera,
gustati insieme anche di sera,
curati di lavoro da Primavera,
grazie a Dio nella preghiera.
maestro Giuseppe Di Nunno
da Canosa di Puglia(BT), con un caro saluto al Comune di Pederobba (TV)