Stilus Magistri
Don Felice Bacco: 25 anni di sacerdozio nell’anno sacerdotale
Intevista a cura di Peppino Di Nunno
martedì 30 giugno 2009
Nell'anno sacerdotale papa Benedetto XVI ha elevato questa edificante preghiera:
Fa, o Signore Gesù, che i nostri giovani possano apprendere dall'esempio del Santo Curato d'Ars, quanto sia necessario, umile e glorioso il ministero sacerdotale che Tu vuoi affidare a quelli che si aprono alla Tua chiamata.
Fa che nelle nostre comunità – come ad Ars a quel tempo – ugualmente si realizzino quelle meraviglie di grazia che Tu compi quando un sacerdote sa "mettere l'amore nella sua parrocchia".
Uniti in questa preghiera della Chiesa universale viviamo la nostra gioia per il 25° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di don Felice Bacco.
Lo incontriamo nel mattino di grazia del 30 giugno 2009 nella Cattedrale San Sabino nella città di Canosa di Puglia che ormai lo sente e lo stima figlio canosino nel sigillo sabiniano.
In questa intervista ascoltiamo dalla sua voce diretta la testimonianza cristiana.
Qual è il percorso degli anni del vostro sacerdozio?
Sono stato ordinato sacerdote nella Cattedrale di Andria il 30 giugno 1984 da mons. Giuseppe Lanave. Il cammino di sacerdote mi ha visto due anni a Roma, sei anni come Rettore del seminario diocesano di Andria e da diciotto anni Parroco della Cattedrale San Sabino nella nostra Canosa.
Qual è il rapporto con la comunità?
La Comunità parrocchiale, la Chiesa canosina mi ha aiutato a crescere e a maturare incontrando i bambini, i giovani, gli ammalati, gli anziani, le famiglie, guardando sempre a tutta la città, parlando con credenti e cittadini tutti nella promozione dei valori della città degli uomini.
Quali sono le radici riscoperte di questo sacerdozio a Canosa?
Nella lettura, custodia e cura delle pietre antiche sabiniane e dei siti archeologici di Canosa ho riscoperto le radici paleocristiane della Chiesa canosina dal IV secolo, di cui noi sacerdoti siamo eredi e custodi nel cammino di un grande Cristianesimo di storia, di arte e di fede.
Quale sentimento sacerdotale pervade oggi il vostro animo?
Trasmettere la bellezza di questo ministero è la mia gioia, la gioia di una vocazione del Signore e di una scelta che richiede anche delle rinunce, ma diventa grande, dono e grazia nel nome del Signore Gesù che rinnova la Sua parola nel Vangelo di Giovanni : "Non voi avete scelto me, io ho scelto voi".
Che cosa rappresenta questo anniversario di 25 anni di sacerdozio?
E' una tappa in cui voglio dire grazie al Signore per ravvivare nel futuro il ministero sacerdotale, sostenuto dalla preghiera della comunità per i sacerdoti della Chiesa locale, costruttori di comunità.
Guardando alla figura santa del Vescovo Sabino intravediamo un accostamento della figura di mons. Felice Bacco, "vir restaurator ecclesiarum" e costruttore di comunità .
Lo salutiamo baciando con riverenza la sua mano, come era nei costumi popolari dei nostri padri; non è una riverenza formale, ma l'affidamento alle mani consacrate del sacerdote in cui ogni giorno avviene il grande miracolo dell'Eucarestia, pane vivo disceso dal cielo che ci salva.
Lo salutiamo dicendo: Grazie Signore! Grazie don Felice con le parole dell'Apostolo Paolo nella lettera agli Ebrei (7 ,21): Tu es sacerdos in aeterum (Tu sei sacerdote in eterno).
Lasciamo don Felice e mentre due giovani coniugi di Milano visitano la Cattedrale, giungono tutti i sacerdoti delle Parrocchie di Canosa. E' un momento di "fraterna bellezza" vedere i nostri sacerdoti uniti in Cattedrale intorno a don Felice; c'è anche don Vincenzo Sica alla soglia dei suoi venerandi novantanni. Gli donano un quadro, una tempera su tela del pittore Raffaele Iacobone che rappresenta la Cattedrale San Sabino e la piazza, segno di incontro e di irraggiamento verso tutte le Parrocchie qui rappresentate dalle mani consacrate dei nostri sacerdoti.
Auguri don Felice dalle comunità parrocchiali e da tutta la città di Canosa!
Peppino Di Nunno
Fa, o Signore Gesù, che i nostri giovani possano apprendere dall'esempio del Santo Curato d'Ars, quanto sia necessario, umile e glorioso il ministero sacerdotale che Tu vuoi affidare a quelli che si aprono alla Tua chiamata.
Fa che nelle nostre comunità – come ad Ars a quel tempo – ugualmente si realizzino quelle meraviglie di grazia che Tu compi quando un sacerdote sa "mettere l'amore nella sua parrocchia".
Uniti in questa preghiera della Chiesa universale viviamo la nostra gioia per il 25° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di don Felice Bacco.
Lo incontriamo nel mattino di grazia del 30 giugno 2009 nella Cattedrale San Sabino nella città di Canosa di Puglia che ormai lo sente e lo stima figlio canosino nel sigillo sabiniano.
In questa intervista ascoltiamo dalla sua voce diretta la testimonianza cristiana.
Qual è il percorso degli anni del vostro sacerdozio?
Sono stato ordinato sacerdote nella Cattedrale di Andria il 30 giugno 1984 da mons. Giuseppe Lanave. Il cammino di sacerdote mi ha visto due anni a Roma, sei anni come Rettore del seminario diocesano di Andria e da diciotto anni Parroco della Cattedrale San Sabino nella nostra Canosa.
Qual è il rapporto con la comunità?
La Comunità parrocchiale, la Chiesa canosina mi ha aiutato a crescere e a maturare incontrando i bambini, i giovani, gli ammalati, gli anziani, le famiglie, guardando sempre a tutta la città, parlando con credenti e cittadini tutti nella promozione dei valori della città degli uomini.
Quali sono le radici riscoperte di questo sacerdozio a Canosa?
Nella lettura, custodia e cura delle pietre antiche sabiniane e dei siti archeologici di Canosa ho riscoperto le radici paleocristiane della Chiesa canosina dal IV secolo, di cui noi sacerdoti siamo eredi e custodi nel cammino di un grande Cristianesimo di storia, di arte e di fede.
Quale sentimento sacerdotale pervade oggi il vostro animo?
Trasmettere la bellezza di questo ministero è la mia gioia, la gioia di una vocazione del Signore e di una scelta che richiede anche delle rinunce, ma diventa grande, dono e grazia nel nome del Signore Gesù che rinnova la Sua parola nel Vangelo di Giovanni : "Non voi avete scelto me, io ho scelto voi".
Che cosa rappresenta questo anniversario di 25 anni di sacerdozio?
E' una tappa in cui voglio dire grazie al Signore per ravvivare nel futuro il ministero sacerdotale, sostenuto dalla preghiera della comunità per i sacerdoti della Chiesa locale, costruttori di comunità.
Guardando alla figura santa del Vescovo Sabino intravediamo un accostamento della figura di mons. Felice Bacco, "vir restaurator ecclesiarum" e costruttore di comunità .
Lo salutiamo baciando con riverenza la sua mano, come era nei costumi popolari dei nostri padri; non è una riverenza formale, ma l'affidamento alle mani consacrate del sacerdote in cui ogni giorno avviene il grande miracolo dell'Eucarestia, pane vivo disceso dal cielo che ci salva.
Lo salutiamo dicendo: Grazie Signore! Grazie don Felice con le parole dell'Apostolo Paolo nella lettera agli Ebrei (7 ,21): Tu es sacerdos in aeterum (Tu sei sacerdote in eterno).
Lasciamo don Felice e mentre due giovani coniugi di Milano visitano la Cattedrale, giungono tutti i sacerdoti delle Parrocchie di Canosa. E' un momento di "fraterna bellezza" vedere i nostri sacerdoti uniti in Cattedrale intorno a don Felice; c'è anche don Vincenzo Sica alla soglia dei suoi venerandi novantanni. Gli donano un quadro, una tempera su tela del pittore Raffaele Iacobone che rappresenta la Cattedrale San Sabino e la piazza, segno di incontro e di irraggiamento verso tutte le Parrocchie qui rappresentate dalle mani consacrate dei nostri sacerdoti.
Auguri don Felice dalle comunità parrocchiali e da tutta la città di Canosa!
Peppino Di Nunno