Nunzio Valentino
Nunzio Valentino
Stilus Magistri

Energia da combustibili fossili e Dazi Trumpiani

Una buona notizia, tra le tante brutte che caratterizzano questo nostro tempo

Una buona notizia, tra le tante brutte che caratterizzano questo nostro tempo . L'energia da combustibili fossili , petrolio grezzo , gas naturale , LNG , prodotti petroliferi derivati dalla raffinazione sono stati esentati dai dazi annunciati dal Presidente Trump il 2 aprile scorso .
Il Presidente non ha voluto , non ha potuto dimenticare il grande supporto economico alla Sua campagna elettorale per le elezioni presidenziali ricevuto dai petrolieri Americani , soprattutto quelli di nuova generazione , esperti di fracking e produttori di tanto gas che liquefatto e caricato su enormi navi gasiere , copre gran parte del mercato del Far East e soprattutto della nostra Europa. Ai petrolieri ,alle majors petrolifere ,il Presidente aveva promesso un sostanziale incremento dei permessi di produzione , gridando " Drill baby drill" .
Promessa subito mantenuta formalizzando lo scorso 21gennaio il diniego agli impegni della amministrazione Biden sull'Accordo di Parigi , ritornando de facto alla situazione del 2017 . Subito dopo la Cina , gli Stati Uniti sono il più grande emittitore alla atmosfera di gas climalteranti e la prossima COP 30 di novembre 2025 in Brasile non vedrà, speriamo , una mediazione al ribasso , la zavorra di intralcio di chi non crede che conviviamo con un pesante guaio climatico .
Credo sia importante ricordare che gli States esportano gas ma importano petrolio grezzo ( consuntivo anno 2024 ) per circa 4,5 milioni di barili al giorno da Canada ( 4 milioni ) e Messico ( mezzo milione ) . Un consumo enorme , se pensiamo che ENI produce nel mondo meno di 2 milioni di barili al giorno , un consumo che fissa e condiziona il costo medio della energia confederale . Il Presidente ha evitato i dazi sulla energia preoccupato, a ragione, pur senza dirlo ,dell'impatto negativo dei dazi sul carrello della spesa dell'Americano medio , rispondendo in parallelo alla specifica richiesta dei petrolieri preoccupati da una economia mondiale che si prevede risponderà ai dazi con guerre commerciali che distruggeranno la globalizzazione ed il libero commercio . Se non si torna indietro nelle decisioni o almeno se con mirate trattative non si riducono i maggiori effetti negativi , il mondo globale avrà una prevedibile recessione , un brusco freno agli investimenti , mercati altalenanti , variazione significativa dei ratei di cambio delle monete circolanti , inflazione al rialzo .
Il prezzo del petrolio grezzo da una settimana già soffre , le produzioni dei paesi OPEC plus non diminuiscono e malgrado le guerre , il problema Iran , il Brent a Londra è sceso da 79 a circa 65 dollari al barile .
Io spero che il Presidente Trump , insieme ai suoi ministri , riconsideri le sue decisioni , faccia tornare la quiete dopo tanta tempesta mediatica ed economica , torni a tenere il ruolo ed anche il linguaggio proprio di chi è l'uomo più potente della Terra .
Pensando solo all'energia Trump deve considerare che non venderà più prodotti petroliferi alla Cina ,che preferirà comprare dalla Russia , esentata peraltro da tutti i dazi . Stessa storia per Giappone , Vietnam , Corea del Sud ed anche India . II Far East, soprattutto i Paesi più poveri, tornerà ad un uso massiccio del carbone dimenticando per necessità economiche il cambiamento climatico ed i guai a persone e cose già sperimentati .
L'Europa , dopo il blocco quasi totale delle forniture russe , approvvigiona circa la metà del gas consumato dagli Stati Uniti
Le quantità però sono diminuite essendo il sistema complessivo di produzione elettrica europeo cambiato nei consumi visto il progredire delle due urgenze dettate dal programma Repower 2022: sicurezza energetica e cambiamento climatico . La incentivazione di sistemi elettrici di riscaldamento e di mobilità , la produzione massiccia di energia da fonti rinnovabili e nucleare hanno fatto la differenza .
Abbiamo ridotto la domanda totale di gas dai 400 miliardi di metri cubi per anno del 2021 a meno di 300 miliardi nel 2024 , abbiamo coperto il 47% del consumo di energia elettrica europea con le rinnovabili ,relegando i combustibili fossili ad un misero 29% .
La Commissione Europea , sperando in un auspicabile riscontro della Casa Bianca , ha nell' energia un tema importante di confronto . Se poi aggiungiamo i servizi , le bigtech digitali e della Intelligenza Artificiale, una mirata diminuzione dei tassi di interesse da parte della BCE , una leggera svalutazione dell'euro , credo possiamo trovare un equo compromesso che faccia calmare i bollenti spiriti dei cowboys al comando in un Paese che da Europei continuiamo a considerare amico .
Nunzio Valentino
  • USA
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