Stilus Magistri
Festa della Madonna delle Primizie
Radici bibliche e letterarie in Latino del 1700
sabato 11 aprile 2015
15.34
Quest'anno 2015 si rinnova al mattino, come nella tradizione secolare, la solennità della Madonna delle Primizie, con la venerazione della Madonna della Fonte, Patrona di Canosa. Mia madre novantenne, come anche il vegliardo maestro Tommaso Greco, attestano questa festa e venerazione, scomparsa nella metà del '900.
La festa delle Primizie nella cultura della cristianità è una festa di radici bibliche, ebraica, che risale al tempo di Mosè.
Esodo
Nel libro sacro dell'Esodo, nell'Alleanza posta tra l'uomo e Dio, nelle Feste d'Israele, si proclama il principio dell'offerta delle "primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo" al cap. 23, v. 16, al cap. 34, v.26: "Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra".
Levitico
Nel Levitico (della tribù di Levi) il capitolo 23 riporta il rituale delle feste dell'anno, con l'offerta, dopo la Pasqua ebraica, dal "giorno dopo il sabato", delle "primizie in onore del Signore" (v.17), o anche del primo covone "primizia del vostro raccolto" (v. 10).
Numeri
La stessa festa delle Settimane, o delle Primizie, o della mietitura, nella Pentecoste enraica, nel "giorno delle primizie", viene riportata nel Libro sacro dei Numeri, al cap. 28, v.26.
Dopo la Pasqua ebraica, la Pasqua cristiana rivivive la festa delle Primizie.
Nel primo giorno della settimana che segue il Sabato della Pasqua, cioè nella prima domenica di Pasqua la Chiesa Cattolica rivive la festa delle Primizie, offrendo i frutti della terra alla Vergine Maria, "Primizia dell'Umanità"
Nella liturgia della Chiesa infatti nel Prefatio V della Vergine, nel formulario delle Messe al n. 20, si legge: "In Cristo nuovo Adamo e in Maria nuova Eva, si rivela il mistero della Chiesa, primizia dell'umanità redenta" e la Chiesa canta alla "Donna nuova": "in lei sono le primizie del nuovo Israele".
Nella cristianità quindi la festa viene collocata dopo Pasqua, seguendo il mistero del Cristo Nuovo Adamo, morto e Risorto ed il mistero di Maria, nuova Eva, Madre della Chiesa redenta, primizia del nuovo popolo. In queste radici teologiche mariane, si colloca la venerazione dell'icona di Maria SS. della Fonte, Primizia dell'umanità, nell'Ottava di Pasqua.
Prevosto Tortora – Relatio Ecclesiae Canusinae, MDCCLVIII
A Canosa la prima domenica di Pasqua, costituiva una grande solennità cittadina, già dal 1500, come attesta il Prevosto Tortora, storico della Relatio Ecclesiae Canusinae. Abbiamo ritrovato in una ricerca personale, il testo in Latino, nella storia della Nuova Cattedrale dedicata a San Sabino, in cui era venerata l'antica icona bizantina di Maria SS. che prende il nome dal "magnifum fontem" dell'acquedotto romano di Erode Attico del II sec., presso cui sorgerà la Chiesa giustinianea del VI sec..
È l'icona (imago), che i "Canosini venerano con grande devozione" (quam proinde magna veneratione, prosequuntur Canusini). Ogni anno nel mese di Aprile (si svolge) una festività molto solenne, a spese della Cittadinanza, (quotannis mense Aprili Solemnissimam festivitatem, Civitatis sumptibus), ed espongono e portano intorno in processione l'icona denominata Santissima Vergine della FONTE (Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
La foto storica del mese di Aprile del Calendario "Il Campanile" del 2015, riporta l'icona della Madonna della Fonte nella piramide di argento, con le bambine "verginelle" della Prima Comunione, con la Confraternita della Cattedrale, dove compare in alto, all'angolo della piazza un lampione a gas, a datare i primi decenni del '900.
La devozione recuperata da mons. Felice Bacco, continua, arricchita nell'arte e nello spirito dall'Inno Mater Amorosa, scritto da don Felice e musicata dal maestro Salvatore Sica.
Nell'unione tra città e chiesa, tra le primizie della terra e la Primizia dell'umanità, riviviamo la storia, la devozione, la fede, la cultura cittadina nella prima domenica di Pasqua.
maestro Peppino Di Nunno
(Citare le fonti e gli autori e la fonte della foto)
La festa delle Primizie nella cultura della cristianità è una festa di radici bibliche, ebraica, che risale al tempo di Mosè.
Esodo
Nel libro sacro dell'Esodo, nell'Alleanza posta tra l'uomo e Dio, nelle Feste d'Israele, si proclama il principio dell'offerta delle "primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo" al cap. 23, v. 16, al cap. 34, v.26: "Porterai alla casa del Signore, tuo Dio, la primizia dei primi prodotti della tua terra".
Levitico
Nel Levitico (della tribù di Levi) il capitolo 23 riporta il rituale delle feste dell'anno, con l'offerta, dopo la Pasqua ebraica, dal "giorno dopo il sabato", delle "primizie in onore del Signore" (v.17), o anche del primo covone "primizia del vostro raccolto" (v. 10).
Numeri
La stessa festa delle Settimane, o delle Primizie, o della mietitura, nella Pentecoste enraica, nel "giorno delle primizie", viene riportata nel Libro sacro dei Numeri, al cap. 28, v.26.
Dopo la Pasqua ebraica, la Pasqua cristiana rivivive la festa delle Primizie.
Nel primo giorno della settimana che segue il Sabato della Pasqua, cioè nella prima domenica di Pasqua la Chiesa Cattolica rivive la festa delle Primizie, offrendo i frutti della terra alla Vergine Maria, "Primizia dell'Umanità"
Nella liturgia della Chiesa infatti nel Prefatio V della Vergine, nel formulario delle Messe al n. 20, si legge: "In Cristo nuovo Adamo e in Maria nuova Eva, si rivela il mistero della Chiesa, primizia dell'umanità redenta" e la Chiesa canta alla "Donna nuova": "in lei sono le primizie del nuovo Israele".
Nella cristianità quindi la festa viene collocata dopo Pasqua, seguendo il mistero del Cristo Nuovo Adamo, morto e Risorto ed il mistero di Maria, nuova Eva, Madre della Chiesa redenta, primizia del nuovo popolo. In queste radici teologiche mariane, si colloca la venerazione dell'icona di Maria SS. della Fonte, Primizia dell'umanità, nell'Ottava di Pasqua.
Prevosto Tortora – Relatio Ecclesiae Canusinae, MDCCLVIII
A Canosa la prima domenica di Pasqua, costituiva una grande solennità cittadina, già dal 1500, come attesta il Prevosto Tortora, storico della Relatio Ecclesiae Canusinae. Abbiamo ritrovato in una ricerca personale, il testo in Latino, nella storia della Nuova Cattedrale dedicata a San Sabino, in cui era venerata l'antica icona bizantina di Maria SS. che prende il nome dal "magnifum fontem" dell'acquedotto romano di Erode Attico del II sec., presso cui sorgerà la Chiesa giustinianea del VI sec..
È l'icona (imago), che i "Canosini venerano con grande devozione" (quam proinde magna veneratione, prosequuntur Canusini). Ogni anno nel mese di Aprile (si svolge) una festività molto solenne, a spese della Cittadinanza, (quotannis mense Aprili Solemnissimam festivitatem, Civitatis sumptibus), ed espongono e portano intorno in processione l'icona denominata Santissima Vergine della FONTE (Sanctissimae Virginis A FONTE nomen habentis Imaginem deferunt, et circumgestant).
La foto storica del mese di Aprile del Calendario "Il Campanile" del 2015, riporta l'icona della Madonna della Fonte nella piramide di argento, con le bambine "verginelle" della Prima Comunione, con la Confraternita della Cattedrale, dove compare in alto, all'angolo della piazza un lampione a gas, a datare i primi decenni del '900.
La devozione recuperata da mons. Felice Bacco, continua, arricchita nell'arte e nello spirito dall'Inno Mater Amorosa, scritto da don Felice e musicata dal maestro Salvatore Sica.
Nell'unione tra città e chiesa, tra le primizie della terra e la Primizia dell'umanità, riviviamo la storia, la devozione, la fede, la cultura cittadina nella prima domenica di Pasqua.
maestro Peppino Di Nunno
(Citare le fonti e gli autori e la fonte della foto)