Stilus Magistri
Festa di Sant’Antonio nelle 5 Chiese di Canosa
Il 13 giugno ha il profumo del giglio di Sant'Antonio
giovedì 13 giugno 2024
16.15
Il 13 giugno ricorre la memoria liturgica del "dies natalis", del giorno della morte di Sant'Antonio nato a Lisbona in Portogallo nel 1195 e morto il 13 giugno del 1231 a Padova. Sant'Antonio, Religioso e presbitero Francescano viene venerato nella Basilica di Padova, in cui abbiamo posato il capo sul marmo della tomba nel 2009, in tutto il mondo e anche nelle nostre Chiese di Canosa. Il 13 giugno ha il profumo del giglio di Sant'Antonio che veniva coltivato anche nei campi per essere offerto a devozione nelle Chiese di Canosa di Puglia.
Chiesa di San Francesco
Nell'itinerario agiografico di Sant'Antonio in Canosa ritroviamo la Chiesa di San Francesco, dove è stata recuperata una statua dal Parroco Don Carmine Catalano; al simulacro abbiamo offerto un giglio con una bambina di famiglia di nome Antonia con la madre Maria. Le sapienti radici francescane e antoniane riportano nell'iconografia della statua nelle mani degli angeli posti ai piedi due simboli: il cingolo francescano e soprattutto il primo verso del responsorio in onore di Sant'Antonio: SI QUAERIS MIRACULA, ( se cerchi i miracoli).
SI QUAERIS MIRACULA.
Questa preghiera di lode, in onore di Sant'Antonio, fu composta da fra' Giuliano da Spira e risale al 1233, due anni dopo la morte del Santo. È' cantata nella Basilica di Sant'Antonio a Padova e, ogni martedì, in molte chiese nel mondo intero.
Cattedrale di San Sabino
Nella Chiesa Madre di Canosa una cappella è dedicata a Sant'Antonio con una statua pregevole restaurata che presenta Gesù Bambino fra le braccia del Santo che porta il giglio della purezza. Ricordo da ragazzo questo culto in cui portavamo i gigli dei campi. Nella Cattedrale di San Sabino la cappella della navata di sinistra dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, fu dedicata a Sant'Antonio, di cui esiste un simulacro nella nicchia, manichino ligneo vestito, opera a devozione dell'Arciprete Antonio Sergio nell'inizio del '900, per devozione del santo del nome di Battesimo del Canonico, come ci riferisce Don Nicola Caputo.
Chiesa di Gesù, Maria e Giuseppe
La chiesa custodisce il culto in un simulacro di Sant'Antonio esposto alla venerazione a cura del Parroco Don Mario Porro.
In una peregrinatio del culto la stessa Chiesa di Gesù e Maria custodisce nel Campanile una campana pregevole, da noi riscoperta nei «Sacri Bronzi», salendo sul tetto della Chiesa e risalente all'inizio del secolo, al 1901, su committenza di Mons. Vito Malcangi, e dedicata a "GESU'- MARIA E SANT'ANTONIO, con stemma pontificio della fonderia pontificia Colbachini e Figli di Padova. Verosimilmente la Chiesa locale ha "importato" per volontà del committente il culto dalla Fonderia di Padova, di cui esiste un Museo.
"Il pane di Sant'Antonio", edificante liturgia e tradizione, rappresenta la carità del Santo verso i poveri e viene riproposta anche a Canosa, nella Chiesa di Gesù e Maria e nella Chiesa di San Francesco nella gioia della condivisione.
Chiesa di Sant'Antonio nel quartiere dei Capannoni
Lo attesta la campana di Sant'Antonio riscoperta da noi con fatica nel 3 aprile 1999 e riportata nel mio libro "I Sacri Bronzi". È opera della «Fonderia Giustozzi Nicola di Trani A. D. 1947 a devozione del Col. Francesco e Donato Rizzi . Parroco Saraceno». Sul bordo esterno viene riporta l'immagine di Sant'Antonio con il Bambino Gesù.
La statua e la campana sono state salvate e custodite nella Chiesa di Gesù e Maria da Don Mario Porro, in attesa che vanga ricostruito il quartiere dei Capannoni con annessa Chiesa.
Chiesa di Sant'Antonio nella Frazione Loconia
Nella Frazione Loconia inaugurata nel 1948 dal Ministro dell'Agricoltura Antonio Segni, prima della riforma agraria del 1950, viene fondata la Chiesa intitolata a Sant'Antonio.
Storia del dopoguerra e della costruzione dei Borghi di Loconia e di Gaudiano nel Piano Marshall, di cui abbiamo riscoperto la targa in metallo in fondo a Corso Garibaldi a Canosa, consegnata in stampa al Comune.
La posa della prima pietra avvenne il 1° maggio 1948 con il Vescovo Di Donna e l'allora Ministro On.le Antonio Segni, Ministro dell'Agricoltura, futuro Presidente della Repubblica, cui si associa la dedicazione del nome del Santo Antonio.
Quest'anno 2024 leggiamo la documentazione della Processione di Sant'Antonio a Loconia nell'anno 1950 con una foto riportata dal Calendario Il Campanile della Cattedrale di san Sabino. Bella!
Si rivedono i portatori a spalla nella processione, testimonianza dei nostri padri.
Grazie a foto della signora Francesca da Loconia riceviamo i gigli dei Campi le la lunetta in ceramica sul portale esterno della Chiesa retta oggi con servizio da Don Nicola Fortunato.
Nella lunetta di ceramica leggiamo l'anno 1959 A D e il nome dell'autore Cassano Vincenzo.
Auguri a quanti portano il nome ANTONIO al maschile e al femminile e auguri alle Chiese di Canosa e della borgata Loconia.
Maestro Giuseppe Di Nunno
Chiesa di San Francesco
Nell'itinerario agiografico di Sant'Antonio in Canosa ritroviamo la Chiesa di San Francesco, dove è stata recuperata una statua dal Parroco Don Carmine Catalano; al simulacro abbiamo offerto un giglio con una bambina di famiglia di nome Antonia con la madre Maria. Le sapienti radici francescane e antoniane riportano nell'iconografia della statua nelle mani degli angeli posti ai piedi due simboli: il cingolo francescano e soprattutto il primo verso del responsorio in onore di Sant'Antonio: SI QUAERIS MIRACULA, ( se cerchi i miracoli).
SI QUAERIS MIRACULA.
Questa preghiera di lode, in onore di Sant'Antonio, fu composta da fra' Giuliano da Spira e risale al 1233, due anni dopo la morte del Santo. È' cantata nella Basilica di Sant'Antonio a Padova e, ogni martedì, in molte chiese nel mondo intero.
Cattedrale di San Sabino
Nella Chiesa Madre di Canosa una cappella è dedicata a Sant'Antonio con una statua pregevole restaurata che presenta Gesù Bambino fra le braccia del Santo che porta il giglio della purezza. Ricordo da ragazzo questo culto in cui portavamo i gigli dei campi. Nella Cattedrale di San Sabino la cappella della navata di sinistra dedicata a Santa Maria di Costantinopoli, fu dedicata a Sant'Antonio, di cui esiste un simulacro nella nicchia, manichino ligneo vestito, opera a devozione dell'Arciprete Antonio Sergio nell'inizio del '900, per devozione del santo del nome di Battesimo del Canonico, come ci riferisce Don Nicola Caputo.
Chiesa di Gesù, Maria e Giuseppe
La chiesa custodisce il culto in un simulacro di Sant'Antonio esposto alla venerazione a cura del Parroco Don Mario Porro.
In una peregrinatio del culto la stessa Chiesa di Gesù e Maria custodisce nel Campanile una campana pregevole, da noi riscoperta nei «Sacri Bronzi», salendo sul tetto della Chiesa e risalente all'inizio del secolo, al 1901, su committenza di Mons. Vito Malcangi, e dedicata a "GESU'- MARIA E SANT'ANTONIO, con stemma pontificio della fonderia pontificia Colbachini e Figli di Padova. Verosimilmente la Chiesa locale ha "importato" per volontà del committente il culto dalla Fonderia di Padova, di cui esiste un Museo.
"Il pane di Sant'Antonio", edificante liturgia e tradizione, rappresenta la carità del Santo verso i poveri e viene riproposta anche a Canosa, nella Chiesa di Gesù e Maria e nella Chiesa di San Francesco nella gioia della condivisione.
Chiesa di Sant'Antonio nel quartiere dei Capannoni
Lo attesta la campana di Sant'Antonio riscoperta da noi con fatica nel 3 aprile 1999 e riportata nel mio libro "I Sacri Bronzi". È opera della «Fonderia Giustozzi Nicola di Trani A. D. 1947 a devozione del Col. Francesco e Donato Rizzi . Parroco Saraceno». Sul bordo esterno viene riporta l'immagine di Sant'Antonio con il Bambino Gesù.
La statua e la campana sono state salvate e custodite nella Chiesa di Gesù e Maria da Don Mario Porro, in attesa che vanga ricostruito il quartiere dei Capannoni con annessa Chiesa.
Chiesa di Sant'Antonio nella Frazione Loconia
Nella Frazione Loconia inaugurata nel 1948 dal Ministro dell'Agricoltura Antonio Segni, prima della riforma agraria del 1950, viene fondata la Chiesa intitolata a Sant'Antonio.
Storia del dopoguerra e della costruzione dei Borghi di Loconia e di Gaudiano nel Piano Marshall, di cui abbiamo riscoperto la targa in metallo in fondo a Corso Garibaldi a Canosa, consegnata in stampa al Comune.
La posa della prima pietra avvenne il 1° maggio 1948 con il Vescovo Di Donna e l'allora Ministro On.le Antonio Segni, Ministro dell'Agricoltura, futuro Presidente della Repubblica, cui si associa la dedicazione del nome del Santo Antonio.
Quest'anno 2024 leggiamo la documentazione della Processione di Sant'Antonio a Loconia nell'anno 1950 con una foto riportata dal Calendario Il Campanile della Cattedrale di san Sabino. Bella!
Si rivedono i portatori a spalla nella processione, testimonianza dei nostri padri.
Grazie a foto della signora Francesca da Loconia riceviamo i gigli dei Campi le la lunetta in ceramica sul portale esterno della Chiesa retta oggi con servizio da Don Nicola Fortunato.
Nella lunetta di ceramica leggiamo l'anno 1959 A D e il nome dell'autore Cassano Vincenzo.
Auguri a quanti portano il nome ANTONIO al maschile e al femminile e auguri alle Chiese di Canosa e della borgata Loconia.
Maestro Giuseppe Di Nunno