Stilus Magistri
I bronzi della Grande Guerra tra Arte, Guerra e Pace.
La virtù civile di un popolo
giovedì 30 aprile 2015
15.22
La memoria della Grande Guerra nel '900 ci conduce a percorrere tra i banchi di Scuola le idee tenebrose e le idee luminose che hanno coinvolto alcuni bronzi, oggetto delle nostre ricerche storiche sul monumento a Matteo Renato Imbriani in Canosa di Puglia e sulla Campana dei Caduti di Rovereto.
La virtù civile di un popolo
Canosa di Puglia eresse il monumento al gran patriota repubblicano, Deputato al Parlamento dal 1889 al 1901, che così evocò: "vengo dalla Puglia assetata d'acqua e di giustizia", nel progetto dell'Acquedotto Pugliese. Il monumento, "che la virtù civile di un popolo innalzò", fu inaugurato nel maggio del 1907 in un Convegno dei Demoratici di Puglia "all'ombra dell'altare sacro alla Patria", opera dello scultore Elmo Palazzi di Città di Castello. Il monumento bronzeo e lapideo fu eretto nella Piazzetta Erode Attico, artefice a Canusium dell'Acquedotto romano del II secolo, personaggio ateniese, di cui abbiamo ricevuto un messaggio di apprezzamento da S.E. Themistoklis Demiris, Ambasciatore della Repubblica Ellenica in Italia.
L'arte e la tutela del Prefetto del 1919
Il monumento canosino a Imbriani fu suggellato, come attestano le fonti dell'Archivio Storico Comunale, "patrimonio artistico", quando il bronzo si fa bellezza dell'arte. Alla fine della Grande Guerra, nel periodo epidemico della Spagnola del 1918, nel 1919, si disponeva di imbiancare con calce viva i monumenti pubblici e privati, ma una nota del Prefetto, a seguito del richiamo del Ministero, chiedeva che "le opere d'arte siano risparmiate, anche nei particolari, da simili brutture" e chiedeva di accordarsi con i Regi Ispettori alle Antichità. Ma la seconda Guerra mondiale fu peggio dell'epidemia!
La Guerra
Il monumento bronzeo dedicato a Imbriani, fu eliminato, portato via per fare… bronzi di cannone! Lo attesta la delibera di C. C. n.106/1954, che decide la ricostruzione della statua bronzea:"Il Consiglio, premesso che nel 1940, per esigenze di guerra in Canosa venne abbattuto, per essere mutato in strumento bellico, il monumento a M. R. Imbriani…". La nefasta logica della Guerra abbatte l'opera della virtù civile di un popolo e trasforma la bellezza dell'arte in bronzi di cannone e in strumenti bellici di morte.
La Bibbia
L'etica del più antico libro di storia, evoca con Isaia nella Bibbia la virtù dei popoli che, "forgeranno le loro spade in vomeri / le loro lance in falci" (Is. Cap, 2, v. 4), trasformando le armi in strumenti di pace e di lavoro, ma la Guerra mondiale del nazifascismo ha trasformato i bronzi di storia e di arte in …bronzi di cannone e in armi!
La Pace e la Campana dei Caduti
La Pace dopo la Grande Guerra, nella memoria dei Caduti, portò gli uomini nel 1924 a fondere il bronzo dei cannoni di 19 nazioni, che presero parte alla Grande Guerra, edificando la Campana dei Caduti o della Pace di Rovereto, con i cento rintocchi di ogni sera in memoria ai Caduti di tutte le guerre e di appello alla Pace. Il sacro bronzo è stato presentato, Urbi et Orbi, da Papa Francesco il 1 gennaio 2015 nella Giornata della Pace. La pagina di studio elaborata dal maestro Giuseppe Di Nunno di Canosa con la Fondazione di Rovereto, è stata oggetto di percorso formativo con gli Studenti del Liceo Statale 'Enrico Fermi' di Canosa, esposta nella Mostra della Memoria della Grande Guerra e presentata nella cerimonia di inaugurazione del 20 aprile 2015 da S.E. il Prefetto della Provincia Barletta Andria Trani, Dottoressa Clara Minerva, che ringrazio per il "Suo personale apprezzamento".
La storia di questi bronzi, tra la virtù civile di un popolo, l'Arte, la Guerra, la Bibbia, la Pace, sia maestra di vita per noi e per le nuove generazioni.
In memoria dei cinquecento Caduti canosini della Grande Guerra.
maestro Giuseppe Di Nunno
(citare le fonti e l'autore nella riproduzione).
La virtù civile di un popolo
Canosa di Puglia eresse il monumento al gran patriota repubblicano, Deputato al Parlamento dal 1889 al 1901, che così evocò: "vengo dalla Puglia assetata d'acqua e di giustizia", nel progetto dell'Acquedotto Pugliese. Il monumento, "che la virtù civile di un popolo innalzò", fu inaugurato nel maggio del 1907 in un Convegno dei Demoratici di Puglia "all'ombra dell'altare sacro alla Patria", opera dello scultore Elmo Palazzi di Città di Castello. Il monumento bronzeo e lapideo fu eretto nella Piazzetta Erode Attico, artefice a Canusium dell'Acquedotto romano del II secolo, personaggio ateniese, di cui abbiamo ricevuto un messaggio di apprezzamento da S.E. Themistoklis Demiris, Ambasciatore della Repubblica Ellenica in Italia.
L'arte e la tutela del Prefetto del 1919
Il monumento canosino a Imbriani fu suggellato, come attestano le fonti dell'Archivio Storico Comunale, "patrimonio artistico", quando il bronzo si fa bellezza dell'arte. Alla fine della Grande Guerra, nel periodo epidemico della Spagnola del 1918, nel 1919, si disponeva di imbiancare con calce viva i monumenti pubblici e privati, ma una nota del Prefetto, a seguito del richiamo del Ministero, chiedeva che "le opere d'arte siano risparmiate, anche nei particolari, da simili brutture" e chiedeva di accordarsi con i Regi Ispettori alle Antichità. Ma la seconda Guerra mondiale fu peggio dell'epidemia!
La Guerra
Il monumento bronzeo dedicato a Imbriani, fu eliminato, portato via per fare… bronzi di cannone! Lo attesta la delibera di C. C. n.106/1954, che decide la ricostruzione della statua bronzea:"Il Consiglio, premesso che nel 1940, per esigenze di guerra in Canosa venne abbattuto, per essere mutato in strumento bellico, il monumento a M. R. Imbriani…". La nefasta logica della Guerra abbatte l'opera della virtù civile di un popolo e trasforma la bellezza dell'arte in bronzi di cannone e in strumenti bellici di morte.
La Bibbia
L'etica del più antico libro di storia, evoca con Isaia nella Bibbia la virtù dei popoli che, "forgeranno le loro spade in vomeri / le loro lance in falci" (Is. Cap, 2, v. 4), trasformando le armi in strumenti di pace e di lavoro, ma la Guerra mondiale del nazifascismo ha trasformato i bronzi di storia e di arte in …bronzi di cannone e in armi!
La Pace e la Campana dei Caduti
La Pace dopo la Grande Guerra, nella memoria dei Caduti, portò gli uomini nel 1924 a fondere il bronzo dei cannoni di 19 nazioni, che presero parte alla Grande Guerra, edificando la Campana dei Caduti o della Pace di Rovereto, con i cento rintocchi di ogni sera in memoria ai Caduti di tutte le guerre e di appello alla Pace. Il sacro bronzo è stato presentato, Urbi et Orbi, da Papa Francesco il 1 gennaio 2015 nella Giornata della Pace. La pagina di studio elaborata dal maestro Giuseppe Di Nunno di Canosa con la Fondazione di Rovereto, è stata oggetto di percorso formativo con gli Studenti del Liceo Statale 'Enrico Fermi' di Canosa, esposta nella Mostra della Memoria della Grande Guerra e presentata nella cerimonia di inaugurazione del 20 aprile 2015 da S.E. il Prefetto della Provincia Barletta Andria Trani, Dottoressa Clara Minerva, che ringrazio per il "Suo personale apprezzamento".
La storia di questi bronzi, tra la virtù civile di un popolo, l'Arte, la Guerra, la Bibbia, la Pace, sia maestra di vita per noi e per le nuove generazioni.
In memoria dei cinquecento Caduti canosini della Grande Guerra.
maestro Giuseppe Di Nunno
(citare le fonti e l'autore nella riproduzione).