Stilus Magistri
Il chicco di grano e la Croce di Gesù
A cura del maestro Giuseppe Di Nunno
giovedì 17 aprile 2014
15.29
"Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto" (Giovanni, cap. 12, v. 24).
A Canosa di Puglia, i bambini, guidati dai nonni, il Giovedì Santo, portano ai piedi delle urne dell'Eucarestia, detti "Sepolcri", i vasetti del grano germogliato in casa, al buio.
Sono fili di grano, pallidi, senza clorofilla, che attendono la luce della Resurrezione.
Sono "i fiori dei Sepolcri", tra piante di grano e anemoni, presenti in una tradizione millenaria, in Puglia, dal Gargano al Salento, nella Lucania, in Calabria, in Sicilia, dove germogliano "li ciuri di Sepulcru", in Sardegna, dove germogliano "i Nenniri", dalle radici pagane degli antichi Fenici e dei Giardini di Adone, ai tempi della Cristianità.
Da un chicco di grano, ai piedi della Croce di Gesù,
Buona Pasqua!
maestro Giuseppe Di Nunno
A Canosa di Puglia, i bambini, guidati dai nonni, il Giovedì Santo, portano ai piedi delle urne dell'Eucarestia, detti "Sepolcri", i vasetti del grano germogliato in casa, al buio.
Sono fili di grano, pallidi, senza clorofilla, che attendono la luce della Resurrezione.
Sono "i fiori dei Sepolcri", tra piante di grano e anemoni, presenti in una tradizione millenaria, in Puglia, dal Gargano al Salento, nella Lucania, in Calabria, in Sicilia, dove germogliano "li ciuri di Sepulcru", in Sardegna, dove germogliano "i Nenniri", dalle radici pagane degli antichi Fenici e dei Giardini di Adone, ai tempi della Cristianità.
Da un chicco di grano, ai piedi della Croce di Gesù,
Buona Pasqua!
maestro Giuseppe Di Nunno