Papaveri boccioli
Papaveri boccioli
Stilus Magistri

Il gioco dell’indovinello dei papaveri

Condivisioni dal Nord a Sud d'Europa e d'Italia

Nel ciclo vitale della natura, in questa primavera 2020 travagliata dal Covid, sono sbocciati nei campi selvatici i papaveri rossi, suggellati da una nostra opera di 12 pagine e ritrovati in Puglia, a Matera, nelle Regioni d'Italia, nel Veneto, in Francia, in Germania, nel Regno Unito, in Europa. Ci hanno scritto in condivisione e collaborazione con atti ufficiali il Sindaco di Matera, Capitale Europea della Cultura, le Ambasciate di Francia e Germania in Italia, la Commissione Europea della Cultura, EAC. da Bruxelles lo stesso Presidente del Parlamento dell'anno scorso, Onorevole Taviani. Ci scrivono con foto dal Veneto, dall'Associazione culturale "Dire Fare, Fantasticare" di Vigonza in Provincia di Padova, dove il gioco è cultura e crescita formativa. Un antico gioco del papavero rosso ci evoca tempi della nostra infanzia, quando erano la fantasia e la creatività a farci viaggiare nelle gioia da condividere con amici e familiari, come abbiamo rievocato sui prati attigui alla Chiesa agreste di Costantinopoli a Canosa, in compagnia dell'amico Sabino Mazzarella. Qualcuno potrebbe obiettarmi dicendo, anche in dialetto, che il maestro Peppino "ha la capa fresca e non ha cose da pensare!", ma proprio in questo tempo travagliato, anche con i miei dolori, è bello conoscere e proporre la cultura del gioco con i nostri bambini alunni, provati anche loro dalla Scuola chiusa che non si ferma. In questi giorni lo ha fatto diligentemente la maestra Nunzia Leone, che ha condiviso l'anno scorso l'opera. Anche l'Associazione PRO LOCO di Canosa di Puglia, nella persona del Presidente Elia Marro, ha espresso condivisione e apprezzamento per l'opera e la proposta culturale, mentre sono ritornati a sbocciare i papaveri nella speranza della Primavera nei bei colori del nostro territorio. In un tempo della natura sconvolta e provata abbiamo bisogno di accostarci, disegnare, giocare con le cose povere e semplici come i papaveri rossi.

Il gioco dell'indovinello dei papaveri.

Il gioco di far "scoppiare" i petali, presente anche in Francia e in Germania, fa derivare il nome onomatopeico degli "sceqquàquele", o "scecattaròle" o "coquelicots" in Francia nei pressi di Parigi o nei jardins des enfants in Svizzera o nel "klatschrose" o "klatschmohn" in Germania e nella Bassa Austria, nelle scoperte di un Dizionario di fine 800 all'Università di Vienna. Ma oltre a questo gioco divenuto Letteratura d'infanzia e Lessico c'è anche un gioco di indovinello. Ricordiamo tra i giochi di ragazzi in Puglia anche il gioco di gruppo ad indovinare il colore del bocciolo aprendo con le dita la capsula del papavero rosso, dove il bocciolo si presenta rosso, violaceo o bianco, in rapporto alla maturazione prima di sbocciare. Si giocava dicendo: "indovina: inferno, purgatorio o paradiso?". Che bello! quasi un viaggio della Divina Commedia di Dante nei boccioli ancora chiusi del Rosolaccio! Nel Salento la Fondazione Terra d'Otranto riporta il gioco di indovinare il colore dei petali racchiusi nella capsula del bocciolo, scelto a terra dal prato, chiedendo "Inferno, Paradiso o Purgatorio?", prevedendo i colori rosso, bianco o rosa. E viaggiando sui prati delle Regioni italiane, scopriamo lo stesso gioco nei dintorni di Castelfranco Veneto attraverso miei parenti , nella memoria d'infanzia di Marta, con la variante che evoca "gallo, gallina o pulcino?", riferendosi ai colori rosso, rosa o bianco. La Maestra Sara lo ha riproposto l'anno scorso a Vigonza con la memoria viva delle mamme: che bello! Lo hanno inviato a noi a Canosa in Puglia, con alcune foto, mentre il gioco semplice e artistico diventa una risorsa psicologica, umana e culturale in questo tempo triste, chiuso e travagliato dal malefico Virus.

L'indovinello di gioco in Francia

E abbiamo riscoperto lo stesso gioco in Francia : Les jeux des enfants aus environs de Paris – I giochi dei papaveri nei dintorni di Parigi. Si ritrova nell'opera di Sebillot lo stesso gioco di far scoppiare sulla mano i petali dei papaveri, ma anche quello di indovinare il colore dei boccioli chiusi. Nell'800 "aux environs de Paris" (nei dintorni di Parigi) "Les enfants jouent entre eux à deviner quelle sera la couleur du boutton cueilli: poule ou coq?" (i bambini giocano fra loro a indovinare quale sarà il colore del bocciolo raccolto: gallina o gallo?). Celui qui dit poule, gagne si les pétales sont blancs, celui qui dit coq s'ils sont rouges ( chi dice 'gallina', vince se i petali sono bianchi, chi dice 'gallo' vince se sono rossi).

Anche i petali rossi dei Papaveri fanno L'Unione Europea.

Il diritto al gioco lo vogliamo rileggere con Bruno Tognolini, poeta e scrittore per bambini e loro grandi, come hanno condiviso fra i bambini del Veneto in Vigonza.

Fammi giocare solo per gioco
Senza nient'altro, solo per poco
Senza capire, senza imparare
Senza bisogno di socializzare
Solo un bambino con altri bambini
Senza gli adulti sempre vicini
Senza progetto, senza giudizio
Con una fine ma senza l'inizio
Con una coda ma senza la testa
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco

Bruno Tognolini

Colorando la faccia con il rosso dei papaveri

Come ci raccontano le nostre mamme si giocava anche a colorare le gote e le labbra strofinando i petali rossi, da cui deriva il detto dialettale "tène li sceqquàquele 'n bàcce" ( ha i papaveri in faccia). E scopriamo qui a Canosa, attraverso un'amica universitaria in Italia, Miriam del Marocco, che ancora oggi si produce e si usa in Marocco una polvere estratta dai petali rossi essiccati dei papaveri, chiamata Aker Fassi, letteralmente "rossetto di Fés", città storica del Marocco. Si tratta di un cosmetico naturale utilizzato dalle donne berbere del Marocco e oggi approdato senza frontiere nel Mediterraneo. Ciao donne dalle belle labbra rosse! Ciao bambini! Saluti ai papaveri rossi!
Maestro Peppino Di Nunno
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