Stilus Magistri
Il legno del Titulus Crucis
I. N. R. I.
giovedì 2 aprile 2015
1.12
Accostandoci alla Santa Croce di Gesù, quando "si fece buio su tutta la terra", verso "l'ora nona", levando lo sguardo alla nuda Croce, dopo la deposizione del corpo di Gesù, leggiamo le parole poste in alto, a motivo della condanna a morte da parte del tribunale romano. La croce è composta dal palo verticale piantato, denominato in greco σταυρός (stauròs), da cui deriva la parola "croce"; sono posti poi tre legni orizzontali, che figurano nella croce russa: il "titulus crucis", il "patibulum", che Gesù portò sulle spalle sulla via del Calvario, il "suppedaneum", posto sotto i piedi.Vogliamo porgere una lettura del titulus crucis, dove l'epoca medievale riporta di consuetudiine l'INRI, inziali di quatro parole in latino; ma in realtà l'iscrizione storica è diversa e completa. Il vangelo di Giovanni testimone della Crocifissione ci riporta il testo, al cap. 19, v. 19: "Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei"; …era scritto in ebraico, in latino e in greco".
Il servizio della RAI della trasmissione "Voyager", condotto dallo stimato Roberto Giacobbo, del 27 febbario 2012, ci ha condotto nella riscoperta del "titulus crucis", la cui reliquia è custodita nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, con gli studi della prof.ssa Maria Luisa Rigato.Abbiamo contattato con piacere l'autrice del Libro "I.N.R.I. Il titolo della Croce", EDB, che abbiamo acquistato e studiato, nella interpretazione filologica dei testi evangelici. La reliquia, "pars quaedam ligni", portata da Gerusalemme a Roma da Elena, madre di Costantino, con il legno della Croce ("lignum Crucis"), giunta al tempo di Papa Gregorio Magno verso il 590, viene venerata nella BASILICA DI S. CROCE IN GERUSALEMME, a Roma. Il primo rinvenimento della sacra tavoletta riconduce alla madre di Costantino, sant'Elena, nel 320, mentre nel XII secolo, ritroviamo la tavoletta a Roma. La tavoletta di legno di noce mediterraneo, ha uno spessore di cm. 2,5, con una lunghezza di cm. 25,3 ed una larghezza di cm. 14,3. L'iscrizione, disposta da Pilato, autentica nel testo, fu effettuata in fretta dallo stilo dello scriba ebraico, scritta con le lettere rivolte da destra a sinistra, non solo nel modello della lingua ebraica, ma anche in greco e in latino, con l'omissione di alcune lettere finali, per mancanza di spazio. Le tre lingue corrispondono al popolo dei Giudei; al latino dei Romani al tempo del I sec. di Pilato, Governatore romano della Giudea; alla lingua greca, che era la lingua comune del Mediterraneo.
L'iscrizione in ebraico, greco e latino ( Giovanni, cap. 19, vv.19-20) è incisa dallo stilo dello scriba nel modello della lingua ebraica, da destra a sinistra.
Riga superiore in lingua ebraica : מ מ ישכ - נץךן (Jshw Nzrj m m) , vocalizzato: Jeshù Natsarî malk' Kem , (Gesù di Nazar il Vostro Re).
Riga intermedia in greco ( la lingua comune, κοινή) : IϹ ▫ ΝΑΖΑΡЄΝƔϹ ▫ І (Ioudaiôn basileus, cioè "dei Giudei Re") – GESU' il NAZARENO il Re dei Giudei. Nell'iscrizione originale, la lettera Sigma Σ, finale di IESUS e NAZARENUS, è riportata dalla sigma lunata "C", ad attestare l'epoca antica, rivolta verso destra, "Ͻ" dallo scriba ebraico.
Riga inferiore in latino: Ι ▫ ΝΑΖΑREΝVS ▫ RE(X), GESÚ NAZARENO RE.
Abbiamo riprodotto l'iscrizione incidendola su un legno di noce, nelle stesse dimensioni originali, e porgendola alla benedizione di don Peppino Balice, con un commento illuminato. La stessa è custodita nella Chiesa della B. V. del Carmelo, a Canosa di Puglia, dove viene venerato il Santo legno (particulum Sacrosancte Crucis), con la processione del Venerdì Santo.
In definitiva il legno santo del titulus crucis riporta l'iscrizione con le lettere in greco e latino, scritte e rivolte da destra a sinistra.
מ מ ישכ - נץךן
IϹ ▫ ΝΑΖΑΡЄΝƔϹ ▫ І
Ι ▫ ΝΑΖΑREΝVS ▫ RE
Ringraziando le conoscenze dirette trasmesse direttamente dalla studiosa Maria Luisa Rigato, ci accostiamo al legno santo del titulus crucis, percorrendo le vie della Croce nella lingua del popolo di Israele, della civiltà romana in Latino, della lingua comune del Mediterraneo, del Greco, della terra d'Oriente, da cui è approdato il Cristianesimo; oggi il Greco del Mediterraneo corrisponderebbe alla lingua comune, all'Inglese, nella dimensione internazionale della Crocifissione di Gesù che ha suggellato il Cristianesimo, nella Morte e nella Resurrezione.
Leviamo il capo guardando la Croce dall'alto in basso e leggeremo le parole: "Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito" (Gv. 3, 16).
Leviamo il capo dal basso verso l'alto nella lettura del Titolo della Croce e chiniamolo dinanzi alla Croce, dove Gesù evocò: "Tutto e compiuto!". E, chinato il capo. spirò (Giovanni, cap. 19, v. 30).
maestro Giuseppe Di Nunno
(Riportare le fonti e gli autori)
Il servizio della RAI della trasmissione "Voyager", condotto dallo stimato Roberto Giacobbo, del 27 febbario 2012, ci ha condotto nella riscoperta del "titulus crucis", la cui reliquia è custodita nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, con gli studi della prof.ssa Maria Luisa Rigato.Abbiamo contattato con piacere l'autrice del Libro "I.N.R.I. Il titolo della Croce", EDB, che abbiamo acquistato e studiato, nella interpretazione filologica dei testi evangelici. La reliquia, "pars quaedam ligni", portata da Gerusalemme a Roma da Elena, madre di Costantino, con il legno della Croce ("lignum Crucis"), giunta al tempo di Papa Gregorio Magno verso il 590, viene venerata nella BASILICA DI S. CROCE IN GERUSALEMME, a Roma. Il primo rinvenimento della sacra tavoletta riconduce alla madre di Costantino, sant'Elena, nel 320, mentre nel XII secolo, ritroviamo la tavoletta a Roma. La tavoletta di legno di noce mediterraneo, ha uno spessore di cm. 2,5, con una lunghezza di cm. 25,3 ed una larghezza di cm. 14,3. L'iscrizione, disposta da Pilato, autentica nel testo, fu effettuata in fretta dallo stilo dello scriba ebraico, scritta con le lettere rivolte da destra a sinistra, non solo nel modello della lingua ebraica, ma anche in greco e in latino, con l'omissione di alcune lettere finali, per mancanza di spazio. Le tre lingue corrispondono al popolo dei Giudei; al latino dei Romani al tempo del I sec. di Pilato, Governatore romano della Giudea; alla lingua greca, che era la lingua comune del Mediterraneo.
L'iscrizione in ebraico, greco e latino ( Giovanni, cap. 19, vv.19-20) è incisa dallo stilo dello scriba nel modello della lingua ebraica, da destra a sinistra.
Riga superiore in lingua ebraica : מ מ ישכ - נץךן (Jshw Nzrj m m) , vocalizzato: Jeshù Natsarî malk' Kem , (Gesù di Nazar il Vostro Re).
Riga intermedia in greco ( la lingua comune, κοινή) : IϹ ▫ ΝΑΖΑΡЄΝƔϹ ▫ І (Ioudaiôn basileus, cioè "dei Giudei Re") – GESU' il NAZARENO il Re dei Giudei. Nell'iscrizione originale, la lettera Sigma Σ, finale di IESUS e NAZARENUS, è riportata dalla sigma lunata "C", ad attestare l'epoca antica, rivolta verso destra, "Ͻ" dallo scriba ebraico.
Riga inferiore in latino: Ι ▫ ΝΑΖΑREΝVS ▫ RE(X), GESÚ NAZARENO RE.
Abbiamo riprodotto l'iscrizione incidendola su un legno di noce, nelle stesse dimensioni originali, e porgendola alla benedizione di don Peppino Balice, con un commento illuminato. La stessa è custodita nella Chiesa della B. V. del Carmelo, a Canosa di Puglia, dove viene venerato il Santo legno (particulum Sacrosancte Crucis), con la processione del Venerdì Santo.
In definitiva il legno santo del titulus crucis riporta l'iscrizione con le lettere in greco e latino, scritte e rivolte da destra a sinistra.
מ מ ישכ - נץךן
IϹ ▫ ΝΑΖΑΡЄΝƔϹ ▫ І
Ι ▫ ΝΑΖΑREΝVS ▫ RE
Ringraziando le conoscenze dirette trasmesse direttamente dalla studiosa Maria Luisa Rigato, ci accostiamo al legno santo del titulus crucis, percorrendo le vie della Croce nella lingua del popolo di Israele, della civiltà romana in Latino, della lingua comune del Mediterraneo, del Greco, della terra d'Oriente, da cui è approdato il Cristianesimo; oggi il Greco del Mediterraneo corrisponderebbe alla lingua comune, all'Inglese, nella dimensione internazionale della Crocifissione di Gesù che ha suggellato il Cristianesimo, nella Morte e nella Resurrezione.
Leviamo il capo guardando la Croce dall'alto in basso e leggeremo le parole: "Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio unigenito" (Gv. 3, 16).
Leviamo il capo dal basso verso l'alto nella lettura del Titolo della Croce e chiniamolo dinanzi alla Croce, dove Gesù evocò: "Tutto e compiuto!". E, chinato il capo. spirò (Giovanni, cap. 19, v. 30).
maestro Giuseppe Di Nunno
(Riportare le fonti e gli autori)