Stilus Magistri
Il primo palpito del Tricolore
7 Gennaio:Giornata Nazionale della Bandiera
sabato 7 gennaio 2017
15.58
Ricorre il 7 Gennaio di ogni anno la "Giornata Nazionale della Bandiera" istituita con Legge di Stato n. 671 del 21 Dicembre 1996, sotto la Presidenza di Luigi Scalfaro, alle soglie del bicentenario della nascita del Tricolore avvenuta il 7 Gennaio 1797 con la Repubblica Cispadana. Da quella data la Repubblica nata "al di qua del Po", cis Padum, nelle conquiste sociali del Popolo italiano è diventata la Repubblica Italiana, ma la bandiera dei tre colori modificata a bande verticali resta il nostro emblema e il nostro patrimonio storico, civile, spirituale. Riceviamo per concessione del Museo del Tricolore di Reggio Emilia il verbale manoscritto della seduta del 7 gennaio 1797, tratto da "Gli Atti del Congresso Cispadano nella Città di Reggio (27 dicembre - 9 gennaio 1797)".
L'estratto riporta le mozioni di Giuseppe Compagnoni, patriota, letterato, politico, di idee illuministe, Segretario Generale della Confederazione Cispadana e Deputato al Congresso di Reggio Emilia, il quale il 7 gennaio propose "che si renda universale il Tricolore" e che "la coccarda debba portarsi da tutti". Le quattro città confederate erano Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara. Nelle mozioni del Compagnoni decretate ritroviamo anche le radici della nostra Costituzione nell'art. 12 della Bandiera e in altri principi di Patria una e indivisibile e di sovranità popolare.
"Sempre Compagnoni fa menzione che lo Stemma della Repubblica sia innalzato in tutti quei Luoghi, nei quali è solito che si tenga lo Stemma della sovranità. Decretato. Fa pure menzione che si renda universale lo Stendardo o Bandiera cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso, e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Vien decretato. Fa l'altra che alla testa di tutti gli atti pubblici si ponga l'intestatura: REPUBBLICA CISPADANA UNA ED INDIVISIBILE. Si decreta questo pure. Si decreta che l'Era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di gennaio del corrente anno 1797 e che questo si chiami Anno 1° della Repubblica Cispadana, da segnarsi in tutti gli atti pubblici, aggiungendo, se si vuole, l'anno dell'Era volgare. Si ordini a tutte le municipalità una festa nazionale....".
Dopo due secoli abbiamo riscoperto è istituito la Festa Nazionale della Bandiera nelle radici storiche che si ritrovano anche nei sentimenti e negli ideali dell'Unità della Patria e della Nostra Costituzione. Nel 7 Gennaio il Cambio della Guardia dei Corazzieri al Quirinale avviene in forma solenne come nel 2 Giugno. Quel canto risorgimentale, che si cantava in tutte le Scuole Elementari, e che evoca "la Bandiera dei tre colori" lo abbiamo ascoltato dalla voce di bambini di Scuola con la partecipazione della delegazione di Canosa di Puglia e di Pederobba nel Veneto al Quirinale l'8 Maggio 2011 alla Presenza del Presidente della Repubblica. Quella "bandiera con la faretra", che ha portato a Canosa di Puglia(BT) il concittadino Bartolo Carbone, l'abbiamo studiata e scritta a Scuola con il MIUR nel progetto volontario "OB AMOREM PATRIAE", esposto al Vittoriano nel 2012, dove la faretra con le frecce è l'archetipo della "difesa della propria libertà e della propria terra nativa" con il suo patrimonio di valori. Possiamo dire che quel vessillo del 1797 è stato l'espressione di un progetto di costruzione di uno Stato unitario e democratico. In queste origini l'Italia è nata intorno al Tricolore. Le stesse donne, che non figuravano nella classe dirigente politica parteciparono a costruire questo progetto della Bandiera e a divulgarlo con le mani artigianali a cucire e tessere le bandiere e le coccarde. Sono le donne del 1797 che cucirono tante coccarde; sono le donne del 1948 che "offrirono un vessillo tricolore da loro lavorato agli studenti... dove la faretra fu sostituita dalla scudo sabaudo"; sono le donne che parteciparono con Mameli al Canto degli Italiani il 10 dicembre del 1847 nel corteo storico sul sagrato del Santuario dell'Oregina a Genova con il rito sacro della benedizione delle bandiere; sono le donne del '900, le nostre mamme che cucivano la fascetta del Tricolore sul "grembiule" dei bambini di Scuola Elementare fino al tempo dello scudetto di plastica con il segno del Tricolore e il numero romano della classe.
Abbiamo portato quel Tricolore di due secoli di storia nel corteo del 17 marzo 2011 con i bambini di Scuola per il Corso San Sabino per la Festa dell'Unità d'Italia, tra la gioia dei cittadini e lo stupore di perplessità nel vedere le bande orizzontali dei tre colori! Il 7 gennaio 2017 ricorrono 220 anni dalla nascita e le opere d'arte contemporanea entrano nel Museo di Reggio Emilia, per l' occasione arricchito di nuovi spazi laboratorio, riorganizzato nei percorsi espositivi. Esponiamo anche noi la Bandiera, cantiamo di nuovo quei versi di Patria e sventoliamo il Tricolore, così storico, così bello, così sacro, così italiano.
Maestro Giuseppe Di Nunno
La Redazione di Canosaweb ringrazia Riccardo Liastro per le foto inviate da Reggio Emilia scattate durante la cerimonia dei 220 anni dalla nascita del primo Tricolore.Per l'occasione, è stato realizzato un Drappo Tricolore da record :lunghezza di 1.797 metri(come l'anno di nascita del primo tricolore), larghezza di 4,80 metri; con una superficie di oltre 8.600 metri quadrati ed un peso di circa 500 chilogrammi, che è stato portato per le vie cittadine da centinaia di reggiani alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L'estratto riporta le mozioni di Giuseppe Compagnoni, patriota, letterato, politico, di idee illuministe, Segretario Generale della Confederazione Cispadana e Deputato al Congresso di Reggio Emilia, il quale il 7 gennaio propose "che si renda universale il Tricolore" e che "la coccarda debba portarsi da tutti". Le quattro città confederate erano Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara. Nelle mozioni del Compagnoni decretate ritroviamo anche le radici della nostra Costituzione nell'art. 12 della Bandiera e in altri principi di Patria una e indivisibile e di sovranità popolare.
"Sempre Compagnoni fa menzione che lo Stemma della Repubblica sia innalzato in tutti quei Luoghi, nei quali è solito che si tenga lo Stemma della sovranità. Decretato. Fa pure menzione che si renda universale lo Stendardo o Bandiera cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso, e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Vien decretato. Fa l'altra che alla testa di tutti gli atti pubblici si ponga l'intestatura: REPUBBLICA CISPADANA UNA ED INDIVISIBILE. Si decreta questo pure. Si decreta che l'Era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di gennaio del corrente anno 1797 e che questo si chiami Anno 1° della Repubblica Cispadana, da segnarsi in tutti gli atti pubblici, aggiungendo, se si vuole, l'anno dell'Era volgare. Si ordini a tutte le municipalità una festa nazionale....".
Dopo due secoli abbiamo riscoperto è istituito la Festa Nazionale della Bandiera nelle radici storiche che si ritrovano anche nei sentimenti e negli ideali dell'Unità della Patria e della Nostra Costituzione. Nel 7 Gennaio il Cambio della Guardia dei Corazzieri al Quirinale avviene in forma solenne come nel 2 Giugno. Quel canto risorgimentale, che si cantava in tutte le Scuole Elementari, e che evoca "la Bandiera dei tre colori" lo abbiamo ascoltato dalla voce di bambini di Scuola con la partecipazione della delegazione di Canosa di Puglia e di Pederobba nel Veneto al Quirinale l'8 Maggio 2011 alla Presenza del Presidente della Repubblica. Quella "bandiera con la faretra", che ha portato a Canosa di Puglia(BT) il concittadino Bartolo Carbone, l'abbiamo studiata e scritta a Scuola con il MIUR nel progetto volontario "OB AMOREM PATRIAE", esposto al Vittoriano nel 2012, dove la faretra con le frecce è l'archetipo della "difesa della propria libertà e della propria terra nativa" con il suo patrimonio di valori. Possiamo dire che quel vessillo del 1797 è stato l'espressione di un progetto di costruzione di uno Stato unitario e democratico. In queste origini l'Italia è nata intorno al Tricolore. Le stesse donne, che non figuravano nella classe dirigente politica parteciparono a costruire questo progetto della Bandiera e a divulgarlo con le mani artigianali a cucire e tessere le bandiere e le coccarde. Sono le donne del 1797 che cucirono tante coccarde; sono le donne del 1948 che "offrirono un vessillo tricolore da loro lavorato agli studenti... dove la faretra fu sostituita dalla scudo sabaudo"; sono le donne che parteciparono con Mameli al Canto degli Italiani il 10 dicembre del 1847 nel corteo storico sul sagrato del Santuario dell'Oregina a Genova con il rito sacro della benedizione delle bandiere; sono le donne del '900, le nostre mamme che cucivano la fascetta del Tricolore sul "grembiule" dei bambini di Scuola Elementare fino al tempo dello scudetto di plastica con il segno del Tricolore e il numero romano della classe.
Abbiamo portato quel Tricolore di due secoli di storia nel corteo del 17 marzo 2011 con i bambini di Scuola per il Corso San Sabino per la Festa dell'Unità d'Italia, tra la gioia dei cittadini e lo stupore di perplessità nel vedere le bande orizzontali dei tre colori! Il 7 gennaio 2017 ricorrono 220 anni dalla nascita e le opere d'arte contemporanea entrano nel Museo di Reggio Emilia, per l' occasione arricchito di nuovi spazi laboratorio, riorganizzato nei percorsi espositivi. Esponiamo anche noi la Bandiera, cantiamo di nuovo quei versi di Patria e sventoliamo il Tricolore, così storico, così bello, così sacro, così italiano.
Maestro Giuseppe Di Nunno
La Redazione di Canosaweb ringrazia Riccardo Liastro per le foto inviate da Reggio Emilia scattate durante la cerimonia dei 220 anni dalla nascita del primo Tricolore.Per l'occasione, è stato realizzato un Drappo Tricolore da record :lunghezza di 1.797 metri(come l'anno di nascita del primo tricolore), larghezza di 4,80 metri; con una superficie di oltre 8.600 metri quadrati ed un peso di circa 500 chilogrammi, che è stato portato per le vie cittadine da centinaia di reggiani alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.