Stilus Magistri
Impronte di vacanze a Margherita di Savoia
Piedi d’estate sull’arena
domenica 5 luglio 2020
17.56
Estate, tempo di vacanze e di sole sui lidi sabbiosi di Puglia. Ci rechiamo al mare di Margherita di Savoia, tra le Saline del "PLUS SALIS QUAM SUMPTUS", dove approdò anche nel 216 a. C. Annibale dopo la Battaglia di Canne, immergendo i piedi nel mare di Salapia. I bambini giocano sui lidi con la sabbia bagnata mentre lasciamo le impronte dei nostri piedi per poco tempo fino a quando l'onda del mare rigenera il bagnasciuga. La sabbia asciutta scotta a mezzogiorno sotto i nostri piedi nudi, mentre ci ritorna in mente un vocabolo dialettale, "la ràine", o più esattamente "l'aràine", come evocano anche nel dialetto margheritano con flessione fonetica simile.
Ho scritto lo studio etimologico e filologico del lemma nel Libro di Dialettologia "Sulle vie dei ciottoli", riscoprendo con stupore, come in più casi, della identica scrittura del termine in dialetto, in italiano dell'800, nel latino classico. Infatti "l'aràine" corrisponde alla sabbia o rena o spiaggia del mare come cita Plinio il Vecchio. E la sabbia e l'arena c'erano anche nell'antica Canusium, come si ritrova anche oggi nella zona alta della 167 o sul Colle Sant'Angelo del sito San Leucio. Si potrebbe obiettare: "ma non c'era il mare a Canosa!". I mie alunni in visita sulla collina di San Leucio, giocando con la mani come branchie di pesciolini, sanno che un tempo prima della storia dell'uomo, nella panthalassa e al tempo dei Dinosauri di Altamura, quelle terre erano il fondo del mare! che resta oggi nei fossili presenti nei conci di tufo.
E si potrebbe obiettare: " ma dove era il mare nell'antica gloriosa Canusium?". Non c'era il mare, pur bagnandosi nelle Terme storiche, ma c'era l'arena a Canusium come a Roma. Infatti, come ancora oggi, l'arena era anche il luogo di combattimento nell'Anfiteatro romano come riportano Seneca e Svetonio. E a Canosa, come attesta la lapide dei "ludi gladiatorii" presente a Palazzo Iliceto, c'era l'arena nell'Anfiteatro romano di grandi dimensioni, misurato nei ruderi dall'Abate francese Saint Non nel 1780.
Ma anche noi settantenni andavamo da bambini all'Arena, quando c'erano le sale cinematografiche d'estate "scoperte", all'aperto, dell'Arena "Italia" (attuale Scorpion), dell'Arena "Strippoli", dell'arena "Cristallo" (ad Est della Villa Comunale). Ci si recava sui balconi dei parenti, prospicenti l'Arena, per… vedere gratuitamente il film! Ritorniamo al mare, dove nasce l'arena, sui lidi assolati e salati di Margherita di Savoia in tempo di Covid per la libertà del sole e il beneficio della salute psicologica e corporea. Nel 2016 abbiamo ritrovato le radici storiche e filologiche, nell'opera di stampa offerta al Comune di Margherita e che merita di essere conosciuta anche nelle nostre Scuole fino al Liceo Classico, nelle radici latine ed elleniche. Il Dizionario geografico-storico-fisico del Regno di Napoli dell'Abate Francesco Sacco, pubblicato a Napoli nel MDCCXCVI (1796), nel Tomo III dedica tre pagine, da 240 a 242, alle SALINE, Oppidum Regiarm Salinarum, "Terra regia la quale giace in una perfetta pianura, d'aria buona. Edificata da poco ha la Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore. Il luogo ove sono situate esse Regie Saline è composto nella superficie da arena".
Allora su questa sabbia cantiamo "ho scritto t'amo ....sull'arena" e lasciamo la nostra impronta di piede giocando con i bambini. Solo d'estate sull'arena possiamo vedere la faccia del nostro piede che porta tutto il peso corporeo, senza nasconderlo, ma purificato come Ifigenia, mostrandolo agli altri. Le impronte dei nostri piedi valgono più delle impronte delle zampe dei Dinosauri nella storica Altamura, e vogliamo farle promosse.Il caro amico Sabino Mazzarella le ha fotografate e mostrate per www.canosaweb.it
Camminiamo d'estate a piedi nudi sull'arena, lasciando l'impronta della nostra storia e della gioia della vita!
Maestro Peppino Di Nunno
Ho scritto lo studio etimologico e filologico del lemma nel Libro di Dialettologia "Sulle vie dei ciottoli", riscoprendo con stupore, come in più casi, della identica scrittura del termine in dialetto, in italiano dell'800, nel latino classico. Infatti "l'aràine" corrisponde alla sabbia o rena o spiaggia del mare come cita Plinio il Vecchio. E la sabbia e l'arena c'erano anche nell'antica Canusium, come si ritrova anche oggi nella zona alta della 167 o sul Colle Sant'Angelo del sito San Leucio. Si potrebbe obiettare: "ma non c'era il mare a Canosa!". I mie alunni in visita sulla collina di San Leucio, giocando con la mani come branchie di pesciolini, sanno che un tempo prima della storia dell'uomo, nella panthalassa e al tempo dei Dinosauri di Altamura, quelle terre erano il fondo del mare! che resta oggi nei fossili presenti nei conci di tufo.
E si potrebbe obiettare: " ma dove era il mare nell'antica gloriosa Canusium?". Non c'era il mare, pur bagnandosi nelle Terme storiche, ma c'era l'arena a Canusium come a Roma. Infatti, come ancora oggi, l'arena era anche il luogo di combattimento nell'Anfiteatro romano come riportano Seneca e Svetonio. E a Canosa, come attesta la lapide dei "ludi gladiatorii" presente a Palazzo Iliceto, c'era l'arena nell'Anfiteatro romano di grandi dimensioni, misurato nei ruderi dall'Abate francese Saint Non nel 1780.
Ma anche noi settantenni andavamo da bambini all'Arena, quando c'erano le sale cinematografiche d'estate "scoperte", all'aperto, dell'Arena "Italia" (attuale Scorpion), dell'Arena "Strippoli", dell'arena "Cristallo" (ad Est della Villa Comunale). Ci si recava sui balconi dei parenti, prospicenti l'Arena, per… vedere gratuitamente il film! Ritorniamo al mare, dove nasce l'arena, sui lidi assolati e salati di Margherita di Savoia in tempo di Covid per la libertà del sole e il beneficio della salute psicologica e corporea. Nel 2016 abbiamo ritrovato le radici storiche e filologiche, nell'opera di stampa offerta al Comune di Margherita e che merita di essere conosciuta anche nelle nostre Scuole fino al Liceo Classico, nelle radici latine ed elleniche. Il Dizionario geografico-storico-fisico del Regno di Napoli dell'Abate Francesco Sacco, pubblicato a Napoli nel MDCCXCVI (1796), nel Tomo III dedica tre pagine, da 240 a 242, alle SALINE, Oppidum Regiarm Salinarum, "Terra regia la quale giace in una perfetta pianura, d'aria buona. Edificata da poco ha la Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore. Il luogo ove sono situate esse Regie Saline è composto nella superficie da arena".
Allora su questa sabbia cantiamo "ho scritto t'amo ....sull'arena" e lasciamo la nostra impronta di piede giocando con i bambini. Solo d'estate sull'arena possiamo vedere la faccia del nostro piede che porta tutto il peso corporeo, senza nasconderlo, ma purificato come Ifigenia, mostrandolo agli altri. Le impronte dei nostri piedi valgono più delle impronte delle zampe dei Dinosauri nella storica Altamura, e vogliamo farle promosse.Il caro amico Sabino Mazzarella le ha fotografate e mostrate per www.canosaweb.it
Camminiamo d'estate a piedi nudi sull'arena, lasciando l'impronta della nostra storia e della gioia della vita!
Maestro Peppino Di Nunno