Stilus Magistri
L’Annunciazione e il Venerdì Santo
Le parole di Papa Francesco nel triduo pasquale
giovedì 24 marzo 2016
16.20
Accostandoci al 25 marzo 2016, nella concomitanza del mistero dell'Annunciazione e della Crocifissione del Venerdì Santo, con il prodigio della Sacra Spina, riscopriamo il culto dell'Annunciazione nella Cattedrale di San Sabino di Canosa di Puglia. L'epigrafe marmorea della Cappellla del Sacro Cuore di Gesù nella navata sinistra attesta il culto dell'Annunciazione nell'anno del Giubileo del 1825:
D. O. M.
SACELLUM HOC SS. ANNUNTIATIONI
DICATUM
DEFUNCTI CANTORIS SABINI DE MURO
PIÆ VOLUNTATI LUBENTER ADHÆRENS
DONATUS FRATER IANUARII FILIUS
FUNDITUS
ÆRE SUO ERIGENDUM CURAVIT
D. MDCCCXXV
Questa cappella (sacellum hoc) fu dedicata alla SS. Annunciazione ed eretta a proprie spese in memoria del defunto Cantore Sabino De Muro dal fratello Donato. Non solo le lettere marmoree dell'Annunciazione, ma oggi, porgendo uno scritto sulla Sacra Spina, abbiamo incontrato le lacrime umane di una madre, Nunzia S. per la perdita del figlio in un incidente stradale, mentre ci associamo alle lacrime per le studentesse italiane Erasmus nell'incidente in Spagna. Sono giorni di dolore, di terrore di orrore per gli attenati a noi Europei dal terrorismo del fondamentalismo condannato da Papa Franesco e dagli uomini di buona volontà. Sono giorni di misericodia, di amore, di silenzio, nelle paorole di Papa Francesco nell'udienza generale di mercoledì; sono i giorni della "Passione di Gesù che dura fino alla fine del mondo, perché è una storia di condivisione con le sofferenze di tutta l'umanità e una permanente presenza nelle vicende della vita personale di ognuno di noi".
Giovedì Santo: Gesù si dona a noi perché noi possiamo donarci agli altri
I tre giorni della misericordia iniziano il giovedì, il giorno di Dio che si fa cibo nell'Eucaristia e si fa servo ai piedi degli Apostoli. Il grano dei Sepolcri germogliato nei vasetti al buio, evoca nella Puglia, nell'Italia meridionale e centrale, in Sicilia, in Sardegna, il mistero del pane e dell'Eucarestia, in una catechesi vissuta per i bambini, come ha detto padre Elia dei Dehoniani da Andria.
Venerdì Santo:Dio tace per Amore
E' il giorno dell'amore al suo culmine, quello che Sant'Agostino definì un amore che "va alla fine senza fine" e che, assicura Francesco, "intende abbracciare tutti, nessuno escluso". Questo venerdì santo nella nostra terra ci offre il mistero del sangue del concepimento nell'Annunciazione e della Crocifissione di Gesù nel prodigio della Sacra Spina di Andria.
Sabato Santo: Il giorno del silenzio di Dio
Il Sabato Santo, il giorno di Dio nel Sepolcro, è "il giorno del silenzio di Dio", ha sottolineato Papa Francesco: "Pensiamo, il Sabato Santo: ci farà bene pensare al silenzio della Madonna, 'la credente', che in silenzio era in attesa della Resurrezione. La Madonna dovrà essere l'icona, per noi, di quel Sabato Santo. Pensare tanto come la Madonna ha vissuto quel Sabato Santo; in attesa. È l'amore che non dubita, ma che spera nella parola del Signore, perché diventi manifesta e splendente il giorno di Pasqua". E Papa Francesco cita infine la teologa Giuliana di Norwich, mistica inglese del Medioevo che, pur analfabeta, descrisse le visioni della Passione. Papa Francesco cita un dialogo in cui la Beata ringrazia Gesù per l'offerta delle sue sofferenze: E Gesù risponde alla mistica: "l'aver sofferto la passione per te è per me una gioia, una felicità, un gaudio eterno; e se potessi soffrire di più lo farei".
Gesù dice ad ognuno di noi: 'Se potessi soffrire di più per te, lo farei'
"Questo è il nostro Gesù, che a ognuno di noi dice: 'Se potessi soffrire di più per te, lo farei'. Come sono belle queste parole! Ci permettono di capire davvero l'amore immenso e senza confini che il Signore ha per ognuno di noi".
Giorni di misericordia, di amore, di silenzio; giorni della Passione di Gesù.
Se non ci fosse stata la Passione, non ci sarebbe stata la Crocifissione.
Se non ci fosse stata la Crocifissione, non ci sarebbe stata la Morte.
Se non ci fosse stata la Morte, non ci sarebbe stata la Resurrezione.
Dio ha vinto la morte e ha salvato il mondo.
Che ci salvi oggi anche dal terrore, dall'orrore, dalla morte congiuntamente all'operato dei governanti a tutela della vita e della convivenza civile e democratica.
maestro Peppino Di Nunno
D. O. M.
SACELLUM HOC SS. ANNUNTIATIONI
DICATUM
DEFUNCTI CANTORIS SABINI DE MURO
PIÆ VOLUNTATI LUBENTER ADHÆRENS
DONATUS FRATER IANUARII FILIUS
FUNDITUS
ÆRE SUO ERIGENDUM CURAVIT
D. MDCCCXXV
Questa cappella (sacellum hoc) fu dedicata alla SS. Annunciazione ed eretta a proprie spese in memoria del defunto Cantore Sabino De Muro dal fratello Donato. Non solo le lettere marmoree dell'Annunciazione, ma oggi, porgendo uno scritto sulla Sacra Spina, abbiamo incontrato le lacrime umane di una madre, Nunzia S. per la perdita del figlio in un incidente stradale, mentre ci associamo alle lacrime per le studentesse italiane Erasmus nell'incidente in Spagna. Sono giorni di dolore, di terrore di orrore per gli attenati a noi Europei dal terrorismo del fondamentalismo condannato da Papa Franesco e dagli uomini di buona volontà. Sono giorni di misericodia, di amore, di silenzio, nelle paorole di Papa Francesco nell'udienza generale di mercoledì; sono i giorni della "Passione di Gesù che dura fino alla fine del mondo, perché è una storia di condivisione con le sofferenze di tutta l'umanità e una permanente presenza nelle vicende della vita personale di ognuno di noi".
Giovedì Santo: Gesù si dona a noi perché noi possiamo donarci agli altri
I tre giorni della misericordia iniziano il giovedì, il giorno di Dio che si fa cibo nell'Eucaristia e si fa servo ai piedi degli Apostoli. Il grano dei Sepolcri germogliato nei vasetti al buio, evoca nella Puglia, nell'Italia meridionale e centrale, in Sicilia, in Sardegna, il mistero del pane e dell'Eucarestia, in una catechesi vissuta per i bambini, come ha detto padre Elia dei Dehoniani da Andria.
Venerdì Santo:Dio tace per Amore
E' il giorno dell'amore al suo culmine, quello che Sant'Agostino definì un amore che "va alla fine senza fine" e che, assicura Francesco, "intende abbracciare tutti, nessuno escluso". Questo venerdì santo nella nostra terra ci offre il mistero del sangue del concepimento nell'Annunciazione e della Crocifissione di Gesù nel prodigio della Sacra Spina di Andria.
Sabato Santo: Il giorno del silenzio di Dio
Il Sabato Santo, il giorno di Dio nel Sepolcro, è "il giorno del silenzio di Dio", ha sottolineato Papa Francesco: "Pensiamo, il Sabato Santo: ci farà bene pensare al silenzio della Madonna, 'la credente', che in silenzio era in attesa della Resurrezione. La Madonna dovrà essere l'icona, per noi, di quel Sabato Santo. Pensare tanto come la Madonna ha vissuto quel Sabato Santo; in attesa. È l'amore che non dubita, ma che spera nella parola del Signore, perché diventi manifesta e splendente il giorno di Pasqua". E Papa Francesco cita infine la teologa Giuliana di Norwich, mistica inglese del Medioevo che, pur analfabeta, descrisse le visioni della Passione. Papa Francesco cita un dialogo in cui la Beata ringrazia Gesù per l'offerta delle sue sofferenze: E Gesù risponde alla mistica: "l'aver sofferto la passione per te è per me una gioia, una felicità, un gaudio eterno; e se potessi soffrire di più lo farei".
Gesù dice ad ognuno di noi: 'Se potessi soffrire di più per te, lo farei'
"Questo è il nostro Gesù, che a ognuno di noi dice: 'Se potessi soffrire di più per te, lo farei'. Come sono belle queste parole! Ci permettono di capire davvero l'amore immenso e senza confini che il Signore ha per ognuno di noi".
Giorni di misericordia, di amore, di silenzio; giorni della Passione di Gesù.
Se non ci fosse stata la Passione, non ci sarebbe stata la Crocifissione.
Se non ci fosse stata la Crocifissione, non ci sarebbe stata la Morte.
Se non ci fosse stata la Morte, non ci sarebbe stata la Resurrezione.
Dio ha vinto la morte e ha salvato il mondo.
Che ci salvi oggi anche dal terrore, dall'orrore, dalla morte congiuntamente all'operato dei governanti a tutela della vita e della convivenza civile e democratica.
maestro Peppino Di Nunno